Nell'ultima Visita Canonica al Venezuela, padre Stefano, Superiore Generale, ci ha suggerito di cominciare a lavorare su una memoria della nostra Delegazione per vedere nelle tracce del passato gli indizi per cammini di futuro. Nel suo messaggio in occasione del 50° anniversario della nostra presenza in Venezuela ci ha invitato a ricordare ciò che i confratelli che ci hanno preceduto hanno realizzato, ad arricchirci con l'esperienza e gli esempi di dedizione che hanno profuso nei vari campi di lavoro della Delegazione.
Guardandoci indietro abbiamo trovato qualcosa di molto semplice, che a suo tempo fu uno strumento di comunicazione e informazione, pensato per chi ci leggeva da lontano (i nostro benefattori) ma anche per chi ci leggeva da vicino (le nostre comunità cristiane) Negli anni settanta vita e spirito missionario hanno dato vita a un bollettino chiamato "Vida Nuestra". E spesso era anche diffuso assieme a una rivista di maggior spessore chiamata "Chiesa Missionaria".
Ci è sembrato utili riprendere ciò che era rimasto sospeso e così abbiamo dato nuova vita a “vida nuestra” che esce in formato digitale d’accordo con i tempi che stiamo vivendo. Impariamo dal passato e speriamo di essere fedeli, creativi e costanti in questo bollettino mensile che vuole essere semplicemente un gesto di vicinanza con tanti che ci sostengono da diverse latitudini con le loro preghiere e anche con il loro contributo materiale così necessario nella nostra attuale situazione nazionale. Viviamo in un momento critico di cambiamento epocale e ci sono segni di questo cambiamento ovunque, nella società civile, nella politica e anche nella Chiesa. Per questo ci sembra importante cercare di prendere iniziative che esprimano il nostro essere ancora qui, insieme a questo popolo venezuelano, così sofferente ma anche così religioso, aperto e accogliente.
Nella prima foto i missionari del Venezuela, con il nunzio apostolico, nel 2019. Qui sopra il gruppo del Venezuela nei primi anni novanta
Forse, nel prossimo futuro, dovremmo riprendere anche la pubblicazione di "Chiesa Missionaria". Ci sarà bisogno di sforzo ma anche disponibilità a lasciarsi guidare dallo Spirito in un processo di esodo dai nostri mondi più familiari e dalle nostre "zone di comfort" affinché il Redentore possa immergerci nel mondo sconosciuto alla maggioranza. Anche la nostra animazione missionaria dovrà superare la frustrazione di fronte alla difficoltà e cercare metodi e linguaggi nuovi che rispondano più pienamente alle necessità del mondo di oggi, specialmente a quelle dei giovani.
* Juan Carlos Greco è Missionario della Consolata che lavora in Venezuela