Cardinale Ravasi: la fiducia, la affabilità, la preghiera e il dialogo

Published in I missionari dicono
Tagged under

   IT   EN   ES   PT   FR

Il Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, il Cardinale Gianfranco Ravasi, ha fatto una breve visita alla Casa Generalizia IMC a Roma, questo Venerdi, 31 Gennaio, dove ha presiduto la messa con la participazione del gruppo dei missionari che realizano il corso di formazione continua. Nella memoria di San Giovanni Bosco, la Prima Lettura è stata della Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi (4,4-9); e il Vangelo di San Matteo (18,1-5).  Nella sua omelia, il Card. Ravasi, che è amico dei Missionari della Consolata, ha sottolineato quatro parole chiave nella Vita Religiosa e missionaria: la fiducia, la affabilità, la preghiera e il dialogo.

RIFLESSIONE

Prima parola. LA FIDUCIA

Se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.

Nelle cultura del popolo di Israele il bambino, lo stesso che la donna, non hanno nessun valore, nessuna dignità, non possono essere persona giuridica. E Gesú invece, si attornia di donne e Bambini, anzi, dice che se non sarete come bambini non entrerete nel regno dei cieli. Gesú fa diventare i bambini, e in modo paradossale, il soggetto principale. Non vuole mettere in evidenza la innocenza del bambino (questo magari direbbe la nostra cultura) ma un altro aspetto: la FIDUCIA. Questa diventa simbolo della fede dei credenti che devono imparare ad avere con Dio la stessa fiducia dei bambini.

Ascolta l'omelia completa.

Seconda parola: AFFABILITÀ

La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini.

La comunità dei Filippesi, la prima che San Paolo fonda in territorio europeo, in Macedonia, nel nord della Grecia, é una comunità molto vicina al cuore dell’apostolo e per la quale ringrazia continuamente Dio. Questa amabilità (epikeia) é conseguenza della fiducia di cui abbiamo parlato prima. È sapere stare al lato dei fratelli, riconoscendo la nostra fragilità e la fragilità di ciascuno di loro. È quella stessa apertura che ci fa guardare con misericordia e atteggiamenti di perdono anche verso le situazioni piú difficili che possiamo trovare. nel vangelo di Marco il 50% del racconto è tutto fatto di miracoli guarigioni, e lo spazio sarebbe anche maggiore se noi aggiungiamo i testi che si riferiscono all’incontro con in peccatori. Gesù è sempre chino e prossimo all’uomo ferito. Lo stesso San Paolo chiede ai suoi cristiani.

31 INMD2 01 DSC 7086

Terza parola: PREGHIERA

Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti

Paolo descrive la preghiera con queste parole che descrivono la doppia faccia della stessa: supplica e ringraziamenti.

SUPPLICA. La preghiera è prima di tutto supplica. Quando chiediamo a Dio di intervenire nei momenti di sofferenza, di solitudine e di incomprensione. Un terzo del libro dei Salmi sono salmi di supplica e suppliche che non sono solo per questioni di grave sofferenza o pericolo per la nazione ma anche per questioni piccole. la preghiera di supplica é una preghiera legittima, anzi, la piú comune nella bibbia e le lacrime sono uno dei contenuti principali.

Un autore ebreo diceva che nella biblioteca di Dio ci sono scritti tutti i libri con le sofferenze delle persone, lui le conserva tutte. Il salmo 56 dice che “le mie lacrime nell'otre tuo raccogli, sono scritte nel tuo libro”. L’otre è il contenitore di pelle che si utilizzava per attraversare il deserto e andare da un oasi all’altro e da un pozzo all’altro. È lo scrigno più prezioso per chi attraversa il deserto e proprio li Dio conserva le nostre lacrime, come un tesoro prezioso e non come qualcosa di cui vergognarsi.

RINGRAZIAMENTO. La preghiera di ringraziamento è rara anche nel salterio dove ci sono solo cinque salmi di ringraziamento. La gratitudine è un fiore raro e spesso dobbiamo dire come dice Gesú, “siamo servi inutili e abbiamo fatto solo quello che dovevamo fare” (cf. Lc 17,10).

Sapere pregare con l’inno, la lode, la festa anche se non abbiamo la gratitudine degli altri. Dio ci ha dato tanti doni e di questi dobbiamo essere grati.

31 INMD2 02 DSC 7089

Quarta parola: IL DIALOGO

Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri.

Nel testo originale greco sono sette elementi (il numero della completezza) che raccolgono dei valori umani, non cristiani. Questa lista appartiene l’etica stoica contemporanea a Paolo. Oggi diremmo che sono un invito al dialogo interculturale e interreligioso. Credenti e non credenti dobbiamo poterci trovare su tanti valori è tanto quel che possiamo imparare dagli altri e non dobbiamo sprecare le possibilità che abbiamo a disposizione.

Il dialogo è parte del DNA della vita cristiana... nell’etimologia greca dialogo vuole dire incontrare il discorso, incontrare lo sguardo, incontrare l’ascolto.

Conclusione. TESTIMONIANZA

Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare.

Paolo é molto chiaro nella sua conclusione che parla della piú autentica testimonianza cristiana... tutto che che abbiamo ricevuto lo dobbiamo vivere e lo dobbiamo dare, non ci appartiene, deve essere consegnato a chi ne ha bisogno. Il dono della fede che abbiamo ricevuto lo dobbiamo dare in dono. Questo si fa incarnando in modo eloquente il vangelo nella nostra vita.

31 INMD2 03 DSC 7095

BIOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA

Il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, è nato a Merate (provincia di Lecco e archidiocesi di Milano, Italia) il 18 ottobre 1942 ed è originario di Osnago (Lecco).

È stato ordinato sacerdote dell’archidiocesi di Milano dal cardinale Giovanni Colombo il 28 giugno 1966. Dopo aver perfezionato gli studi biblici a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico, ha insegnato esegesi dell'Antico Testamento nella Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale e nei seminari della sua diocesi. Nel 1989 è stato nominato prefetto della veneranda Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, la prestigiosa istituzione culturale milanese fondata nel 1607 dal cardinale Federico Borromeo.

Il 3 settembre 2007 Benedetto XVI lo ha nominato arcivescovo titolare di Villamagna di Proconsolare e contemporaneamente Presidente del dicastero della Cultura e delle Commissioni per i Beni Culturali della Chiesa e di Archeologia Sacra, invitandolo a porre la sua esperienza e le sue specifiche e riconosciute competenze al servizio del successore di Pietro e della Chiesa universale. Il 29 settembre dello stesso anno, nella basilica Vaticana, gli ha conferito l'ordinazione episcopale.

Nel 2007 l'università di Urbino gli ha conferito la laurea honoris causa specialistica in antropologia ed epistemologia delle religioni. Nel 2010 è stato annoverato tra i soci onorari dell'Accademia di belle arti di Brera e insignito del diploma honoris causa di secondo livello in comunicazione e didattica dell'arte.

Nel Pontificio Consiglio della Cultura, in particolare, ha dato priorità ad alcuni settori tematici, organizzando strategicamente il lavoro in «dipartimenti» che si occupano del rapporto tra scienza e fede (il cosiddetto progetto Stoq), del legame tra arte e fede, del dialogo con il mondo dell'ateismo e della non credenza (il «Cortile dei Gentili»), della comunicazione e del linguaggio, del dialogo con le culture emergenti. Da Benedetto XVI creato e pubblicato Cardinale nel Concistoro del 20 novembre 2010, della Diaconia di San Giorgio in Velabro.

La sua vasta produzione letteraria ammonta a circa centocinquanta volumi, riguardanti soprattutto argomenti biblici e scientifici, opere particolarmente amate dai lettori per la capacità di interpretazione dei testi sacri, per la chiarezza e la finezza letteraria e poetica. Tra queste, le edizioni curate e commentate dei Salmi, del Libro di Giobbe, del Cantico dei Cantici e di Qohelet. Di recente ha curato la nuova edizione in più volumi della Bibbia di «Famiglia Cristiana». Ancor più noti al grande pubblico sono i libri Breve storia dell'anima (2003), Ritorno alle virtù (2005), Le porte del peccato (2007), Le parole e i giorni. Nuovo breviario laico (2008), 500 curiosità della fede (2009), Questioni di fede (2010). Collabora regolarmente con testate giornalistiche e radiotelevisive: da molti anni conduce, su una rete nazionale, la rubrica domenicale Frontiere dello Spirito, scrive su «L'Osservatore Romano» e su altri quotidiani, e per quindici anni ha tenuto su «Avvenire» la rubrica Il Mattutino.

  

 IT   EN   ES   PT   FR

CARDINAL GIANFRANCO RAVASI

Homily on the occasion of the memory of St. John Bosco

REFLECTION

First word. TRUST

If you do not convert and become like children, you will not enter the kingdom of heaven.

In the culture of the people of Israel the child, just like the woman, has no value, no dignity and cannot be a legal entity. But on the other hand, Jesus, is surrounded by women and children; indeed, he says that if you are not like children, you will not enter the kingdom of heaven. Jesus, in a paradoxical way, makes children the main subject in his ministry. He doesn't want to emphasize the innocence of the child (this may be what our culture would say) but another aspect: TRUST. This becomes a symbol of the faith of believers who must learn to have the same trust with God as children.

Second word: AFFABILITY

Your affability is known to all men.

The congregation of the Philippians, the first that St. Paul founded in Europe, in Macedonia, in the north of Greece, is a congregation that is very close to the Apostle's heart and for which he continually gives thanks to God. This kindness (epikeia) is a consequence of the trust we spoke about earlier. It is knowing how to stand by our brothers and sisters, recognizing our fragility and the fragility of each one of them. It is that same openness that makes us look with mercy and attitudes of forgiveness even towards the most difficult situations that we can find. In the Gospel of Mark 50% of the story is all about miracles of healing, and the space would be even greater if we add the texts that refer to the encounter with sinners. Jesus is always bowed down and close to the wounded person. Saint Paul himself asks his Christians to do the same.

Third word: PRAYER

Do not distress yourselves for nothing, but in every need make your requests to God, with prayers, supplications and thanksgiving.

Paul describes prayer with these words that describe its double face: supplication and thanksgiving.

SUPPLICATION. Prayer is first of all a supplication. We ask God to intervene in moments of suffering, loneliness and incomprehension. One third of the book of Psalms contains Psalms of supplication and supplications which are not only for matters of grave suffering or danger to the nation but also for small matters. Prayer of supplication is a legitimate prayer, indeed, the most common prayer in the Bible and tears are one of the main contents.

A Jewish author said that in God's library are written all the books with people's sufferings, he keeps them all. Psalm 56 says that "my tears in your wineskin are written in your book". The wineskin is the container of skin that was used to cross the desert and go from one oasis to another and from one well to another. It is the most precious treasure chest for those who cross the desert and it is there that God keeps our tears, like a precious treasure and not something to be ashamed of.

THANKSGIVING. The prayer of thanksgiving is rare even in the psalter where there are only five psalms of thanksgiving. Gratitude is a rare flower and often we have to say as Jesus says, "we are useless servants and have only done what we should have done" (cf. Lk 17:10).

Know how to pray with the hymn, the praise, the feast even if we do not have the gratitude of others. God has given us many gifts and for these we must be grateful.

Fourth word: DIALOGUE

All that is true, noble, just, pure, lovable, honoured, what is virtue and deserves praise, let all this be the object of your thoughts.

In the original Greek text there are seven elements (the number of completeness) that collect human, non-Christian values. This list belongs to Paul's contemporary stoic ethics. Today we would say that they are an invitation to intercultural and interreligious dialogue. Believers and non-believers alike must be able to be found on so many values that we can learn from others and we must not waste the possibilities available to us.

Dialogue is part of the DNA of Christian life... in Greek etymology dialogue means meeting the discourse, meeting the gaze, meeting the listening.

Conclusion. WITNESS

What you have learned, received, heard and seen in me, is what you must do.

Paul is very clear in his conclusion that he speaks of the most authentic Christian witness... Everything that we have received we must live and give, it does not belong to us, it must be given to those who need it. We must give the gift of faith that we have received as a gift. This is done by eloquently embodying the Gospel in our lives.

BIOGRAPHY AND BIBLIOGRAPHY

Cardinal Gianfranco Ravasi, President of the Pontifical Council for Culture and the Pontifical Commission for Sacred Archaeology, was born in Merate (province of Lecco and archdiocese of Milan, Italy) on 18 October 1942 and is originally from Osnago (Lecco).

He was ordained priest of the archdiocese of Milan by Cardinal Giovanni Colombo on 28 June 1966. After perfecting his biblical studies in Rome, at the Pontifical Gregorian University and the Pontifical Biblical Institute, he taught exegesis of the Old Testament in the Theological Faculty of Northern Italy and in the seminaries of his diocese. In 1989 he was appointed Prefect of the venerable Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, the prestigious Milanese cultural institution founded in 1607 by Cardinal Federico Borromeo.

On 3 September 2007 Benedict XVI appointed him titular archbishop of Villamagna di Proconsolare and at the same time President of the Department of Culture and of the Commissions for the Cultural Heritage of the Church and of Sacred Archaeology, inviting him to place his experience and his specific and recognized skills at the service of the successor of Peter and of the universal Church. On 29 September of the same year, in the Vatican Basilica, he received his episcopal ordination.

In 2007 the University of Urbino awarded him an honorary degree in anthropology and epistemology of religions. In 2010, he was included among the honorary members of the Academy of Fine Arts of Brera and awarded the honorary diploma of second level in communication and art teaching.

In the Pontifical Council for Culture, in particular, he gave priority to certain thematic areas, strategically organizing work in "departments" that deal with the relationship between science and faith (the so-called Stoq project), the link between art and faith, dialogue with the world of atheism and non-belief (the "Courtyard of the Gentiles"), communication and language, and dialogue with emerging cultures. Benedict XVI has created and published him Cardinal in the Consistory of 20 November 2010, of the Diaconia of San Giorgio in Velabro.

 

His vast literary production amounts to about one hundred and fifty volumes, mainly on biblical and scientific topics, works particularly loved by readers for their ability to interpret sacred texts, clarity and literary and poetic finesse. These include the edited and commented editions of the Psalms, the Book of Job, the Song of Songs and Qohelet. He recently edited the new multi-volume edition of the Bible of "Famiglia Cristiana". Even better known to the general public are the books Brief History of the Soul (2003), Return to Virtues (2005), The Gates of Sin (2007), Words and Days. New lay breviary (2008), 500 curiosities of the faith (2009), Matters of faith (2010). He collaborates regularly with newspapers and radio and television: for many years he has been conducting, on a national network, the Sunday column Frontiere dello Spirito, he writes in "L'Osservatore Romano" and other newspapers, and for fifteen years he kept the column Il Mattutino in "Avvenire".

   

 IT   EN   ES   PT   FR

CARDENAL GIANFRANCO RAVASI

Homilía en ocasión de la memoria de San Juan Bosco

REFLEXIÓN

Primera palabra. CONFIANZA

Si no os convertís y os hacéis como niños, no entraréis en el reino de los cielos.

En la cultura del pueblo de Israel el niño, al igual que la mujer, no tiene ningún valor, ninguna dignidad, no puede ser una persona jurídica. Y Jesús, por otro lado, está rodeado de mujeres y niños; en efecto, dice que si no sois como los niños, no entraréis en el reino de los cielos. Jesús hace de los niños, y de una manera paradójica, el tema principal. No quiere enfatizar la inocencia del niño (esto puede ser lo que nuestra cultura diría) sino otro aspecto: la CONFIANZA. Esto se convierte en un símbolo de la fe de los creyentes que deben aprender a tener la misma confianza con Dios que los niños.

Segunda palabra: AMABILIDAD

Su amabilidad es conocida por todos los hombres.

La comunidad de los filipenses, la primera que San Pablo fundó en Europa, en Macedonia, en el norte de Grecia, es una comunidad muy cercana al corazón del Apóstol por la que da continuamente gracias a Dios. Esta bondad (epiqueya) es una consecuencia de la confianza de la que hablamos antes. Es saber estar al lado de nuestros hermanos y hermanas, reconociendo nuestra fragilidad y la de cada uno de ellos. Es esa misma apertura la que nos hace mirar con misericordia y actitudes de perdón incluso hacia las situaciones más difíciles que podemos encontrar. En el Evangelio de Marcos el 50% de la historia trata de los milagros de curación, y el espacio sería aún mayor si añadimos los textos que se refieren al encuentro con los pecadores. Jesús siempre está inclinado y cerca del hombre herido. El mismo San Pablo se lo pide a sus cristianos.

Tercera palabra: ORACIÓN

No os angustiéis por nada, sino que en cada necesidad haced vuestras peticiones a Dios, con oraciones, súplicas y acciones de gracias.

Pablo describe la oración con estas palabras que describen su doble cara: la súplica y la acción de gracias.

SÚPLICA. La oración es ante todo una súplica. Cuando le pedimos a Dios que intervenga en los momentos de sufrimiento, soledad e incomprensión. Un tercio del libro de los Salmos son salmos de súplica y súplicas que no son sólo para asuntos de grave sufrimiento o peligro para la nación sino también para asuntos pequeños. La oración de súplica es una oración legítima, de hecho, es la más común en la Biblia y las lágrimas vertidas son uno de los contenidos principales.

Un autor judío dijo que en la biblioteca de Dios están escritos todos los libros con los sufrimientos de la gente, los guarda todos. El Salmo 56 dice que "tú recoges mis lágrimas en tu odre, están escritas en tu libro". El odre es el recipiente de piel que se usaba para cruzar el desierto e ir de un oasis a otro y de un pozo a otro. Es el cofre más precioso para los que cruzan el desierto y es allí donde Dios guarda nuestras lágrimas, como un tesoro precioso y no algo de lo que avergonzarse.

ACCIÓN DE GRACIAS. La oración de acción de gracias es rara incluso en el salterio donde sólo hay cinco salmos de acción de gracias. La gratitud es una flor rara y a menudo tenemos que decir, como dice Jesús, "somos siervos inútiles y sólo hemos hecho lo que teníamos que hacer" (cf. Lc 17,10).

Saber rezar con el himno, la alabanza, la fiesta, aunque no tengamos la gratitud de los demás. Dios nos ha dado muchos regalos y por ellos debemos estar agradecidos.

Cuarta palabra: EL DIÁLOGO

Todo lo que es verdadero, noble, justo, puro, amable, honrado, lo que es virtud y merece alabanza, que todo esto sea objeto de tus pensamientos.

En el texto griego original hay siete elementos (el número de la totalidad) que recogen los valores humanos, no cristianos. Esta lista pertenece a la ética estoica contemporánea de Pablo. Hoy diríamos que son una invitación al diálogo intercultural e interreligioso. Tanto los creyentes como los no creyentes deben poder encontrarse en tantos valores que podamos aprender de los demás y no debemos desperdiciar las posibilidades que tenemos a nuestra disposición.

El diálogo es parte del ADN de la vida cristiana... en la etimología griega el diálogo significa encontrar el discurso, encontrar la mirada, encontrar la escucha.

Conclusión. TESTIMONIO

Lo que has aprendido, recibido, oído y visto en mí, es lo que debes hacer.

Pablo es muy claro en su conclusión que habla del más auténtico testimonio cristiano... Todo lo que hemos recibido debemos vivirlo y darlo, no nos pertenece, debe ser dado a aquellos que lo necesitan. Debemos dar el regalo de la fe que hemos recibido gratuitamente. Esto se hace encarnando de forma elocuente el Evangelio en nuestras vidas.

BIOGRAFÍA Y BIBLIOGRAFÍA

El Cardenal Gianfranco Ravasi, Presidente del Consejo Pontificio de la Cultura y de la Comisión Pontificia de Arqueología Sagrada, nació en Merate (provincia de Lecco y archidiócesis de Milán, Italia) el 18 de octubre de 1942 y es originario de Osnago (Lecco).

Fue ordenado sacerdote de la archidiócesis de Milán por el cardenal Giovanni Colombo el 28 de junio de 1966. Después de perfeccionar sus estudios bíblicos en Roma, en la Pontificia Universidad Gregoriana y en el Pontificio Instituto Bíblico, enseñó exégesis del Antiguo Testamento en la Facultad de Teología del Norte de Italia y en los seminarios de su diócesis. En 1989 fue nombrado Prefecto de la venerable Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, la prestigiosa institución cultural milanesa fundada en 1607 por el Cardenal Federico Borromeo.

El 3 de septiembre de 2007 Benedicto XVI lo nombró arzobispo titular de Villamagna di Proconsolare y al mismo tiempo Presidente del Departamento de Cultura y de las Comisiones de Bienes Culturales de la Iglesia y de Arqueología Sagrada, invitándolo a poner su experiencia y sus competencias específicas y reconocidas al servicio del sucesor de Pedro y de la Iglesia universal. El 29 de septiembre del mismo año, en la Basílica Vaticana, recibió la ordenación episcopal.

En 2007 la Universidad de Urbino le otorgó un título honorario en antropología y epistemología de las religiones. En 2010, fue incluido entre los miembros honorarios de la Academia de Bellas Artes de Brera y se le concedió el diploma honorífico de segundo nivel en comunicación y enseñanza del arte.

En el Consejo Pontificio de la Cultura, en particular, dio prioridad a ciertas áreas temáticas, organizando estratégicamente el trabajo en "departamentos" que se ocupan de la relación entre la ciencia y la fe (el llamado proyecto Stoq), el vínculo entre el arte y la fe, el diálogo con el mundo del ateísmo y la no creencia (el "Patio de los Gentiles"), la comunicación y el lenguaje, y el diálogo con las culturas emergentes. Benedicto XVI  le creó y publicó Cardenal en el Consistorio del 20 de noviembre de 2010, de la Diaconía de San Giorgio in Velabro.

Su vasta producción literaria asciende a unos ciento cincuenta volúmenes, principalmente sobre temas bíblicos y científicos, obras particularmente apreciadas por los lectores por su capacidad de interpretación de los textos sagrados, su claridad y su finura literaria y poética. Estas incluyen las ediciones editadas y comentadas de los Salmos, el Libro de Job, el Cantar de los Cantares y Qohelet. Recientemente ha editado la nueva edición en varios volúmenes de la Biblia de la "Famiglia Cristiana". Aún más conocidos por el público en general son los libros Breve historia del alma (2003), Retorno a las virtudes (2005), Las puertas del pecado (2007), Palabras y días. Nuevo breviario laico (2008), 500 curiosidades de la fe (2009), Cuestiones de fe (2010). Colabora regularmente con los periódicos, la radio y la televisión: desde hace muchos años dirige, en una red nacional, la columna dominical Frontiere dello Spirito, escribe en "L'Osservatore Romano" y en otros periódicos, y desde hace quince años mantiene la columna Il Mattutino en "Avvenire".

   

  IT   EN   ES   PT   FR

Cardeal Ravasi: a confiança, a afabilidade, a oração e o diálogo

O Presidente do Pontifício Conselho para a Cultura e da Pontifícia Comissão de Arqueologia Sacra, o Cardeal Gianfranco Ravasi, fez uma breve visita à Casa Garal do Instituto Missionário da Consolata (IMC), em IMC, em Roma, na passada sexta-feira, 31 de janeiro, onde presidiu à Missa com a participação do grupo de missionários que estão a realizar o curso de formação permanente. Na memória de São João Bosco, a primeira Leitura foi de São Paulo Apóstolo dos Filipenses (4,4-9); e o Evangelho, de São Mateus (18,1-5).  Na homilia, Ravasi, que é amigo dos Missionários da Consolata, sublinhou quatro palavras-chave na Vida Religiosa e Missionária: confiança, afabilidade, oração e diálogo.

Primeira palavra. CONFIANÇA

Se não vos converterdes e não vos tornardes como crianças, não entrareis no reino dos céus.

Na cultura do povo de Israel, a criança, tal como a mulher, não tem nenhum valor, não tem  qualquer dignidade, não podem ser consideradas pessoas jurídicas. E Jesus, contrariando a mentalidade da época, faz-se rodear de mulheres e crianças. De facto, Ele mesmo diz que se não fordes como crianças, não entrareis no reino dos céus. Jesus faz das crianças, e de uma forma paradoxal, o centro das atenções. Ele não quer enfatizar a inocência das crianças (isto pode ser o que diz a nossa cultura), mas sim outro aspeto: a CONFIANÇA. Isto torna-se um símbolo da fé dos crentes que devem aprender a ter com Deus a mesma confiança das crianças.

Segunda palavra: CONFIABILIDADE

A vossa afabilidade seja conhecida de todos os homens.

A comunidades dos Filipenses, a primeira que São Paulo fundou na Europa, ma Macedônia, no norte da Grécia, é uma comunidade muito querida pelo Apóstolo, e pela qual ele continuamente dá graças a Deus. Esta gentileza (epikeia) é uma consequência da confiança de que falámos anteriormente. É saber estar ao lado dos irmãos, reconhecendo a nossa fragilidade e a fragilidade de cada um deles. É essa mesma abertura que nos faz olhar com misericórdia e uma atitude de perdão, mesmo diante das situações mais difíceis que podemos encontrar. No Evangelho de Marcos, 50% de toda a narrativa é toda ela feita de milagres e curas, e a percentagem seria ainda maior se acrescentássemos os textos que se referem ao encontro com os pecadores. Jesus curva-se, faz-se próximo do homem ferido. O mesmo São Paulo pede aos cristãos das suas comunidades.

Terceira palavra: ORAÇÃO

Não vos angustieis por nada, mas em cada necessidade fazei os vossos pedidos a Deus, com orações, súplicas e ações de graças.

Paulo descreve a oração com estas palavras que descrevem a sua dupla face: súplica e ação de graças.

SÚPLICA. A oração é, antes de mais nada, súplica. Quando pedimos a Deus que interceda em momentos de sofrimento, solidão e incompreensão. Um terço do libro dos Salmos são salmos de súplica, e súplicas que não são apenas por questões de grande sofrimento ou perigo para a nação, mas também para motivos de menor importância. A oração de súplica é uma oração legítima; é mesmo a mais comum na Bíblia, e o choro, as lágrimas são um dos conteúdos principais.

Um autor judeu dizia que na biblioteca de Deus estão escritos todos os livros com os sofrimentos das pessoas; Ele guarda-os todos. O Salmo 56 diz que "Tu contaste os passos do meu peregrinar, recolheste e guardaste as minhas lágrimas. Não está tudo isso anotado no teu livro?”

O odre era um recipiente de pele que era usado para atravessar o deserto e ir de um oásis para outro e de um poço para outro. Era o cofre mais precioso para os que atravessavam o deserto, e é nele que Deus guarda as nossas lágrimas, como um tesouro precioso e não algo de que se envergonhar.

AGRADECIEMNTO. A oração de ação de graças é rara mesmo no saltério, onde há apenas cinco salmos de agradecimento. A gratidão é uma flor rara, e muitas vezes temos que dizer como Jesus diz: "somos servos inúteis, só fizemos o que devíamos ter feito" (cf. Lc 17, 10).

Saber rezar com o hino, o louvor, a festa, mesmo que não tenhamos a gratidão dos outros. Deus nos deu muitos dons e por eles devemos estar gratos.

Quarta palavra: O DIÁLOGO

Tudo o que é verdadeiro, nobre, justo, puro, amável, honrado, o que é virtude e merece louvor, que tudo isso seja objeto dos vossos pensamentos.

No texto original grego há sete elementos (o número da plenitude) que contêm valores humanos, não cristãos. Esta lista pertence à ética estoica contemporânea de Paulo. Hoje diríamos que são um convite ao diálogo intercultural e inter-religioso. Crentes e não crentes, devemos ser capazes de nos encontrar em tantos valores, e é tanto aquilo que podemos aprender uns dos outros; não devemos desperdiçar todas as possibilidades que temos à disposição.

O diálogo faz parte do DNA da vida cristã... na etimologia grega, diálogo significa encontrar o discurso, encontrar o olhar, encontrar a escuta.

Conclusão. TESTEMUNHO

O que vocês aprenderam, receberam, ouviram e viram em mim, é o que deveis fazer.

Paulo é muito claro na sua conclusão, que fala do testemunho cristão mais autêntico... Tudo aquilo  que recebemos, devemos viver e dar, pois não nos pertence; deve ser dado àqueles que precisam dele. Devemos dar o dom da fé que recebemos como um presente. Isto faz-se encarnando com eloquência o Evangelho na nossa vida.

BIOGRAFIA E BIBLIOGRAFIA

O Cardeal Gianfranco Ravasi, Presidente do Pontifício Conselho para a Cultura e da Pontifícia Comissão para a Arqueologia Sagrada, nasceu em Merate (província de Lecco e arquidiocese de Milão, Itália) a 18 de Outubro de 1942 e é originário de Osnago (Lecco).

Foi ordenado sacerdote da arquidiocese de Milão pelo Cardeal Giovanni Colombo a 28 de Junho de 1966. Depois de aperfeiçoar os seus estudos bíblicos em Roma, na Pontifícia Universidade Gregoriana e no Pontifício Instituto Bíblico, ensinou exegese do Antigo Testamento na Faculdade Teológica do Norte da Itália e nos seminários da sua diocese. Em 1989 foi nomeado Prefeito da venerável Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, a prestigiosa instituição cultural milanesa fundada em 1607 pelo Cardeal Federico Borromeo.

A 3 de Setembro de 2007 Bento XVI nomeou-o Arcebispo titular de Villamagna di Proconsolare e ao mesmo tempo Presidente do Departamento de Cultura e das Comissões para o Património Cultural da Igreja e da Arqueologia Sagrada, convidando-o a colocar a sua experiência e as suas competências específicas e reconhecidas ao serviço do sucessor de Pedro e da Igreja universal. A 29 de Setembro do mesmo ano, na Basílica Vaticana, recebeu a sua ordenação episcopal.

Em 2007, a Universidade de Urbino concedeu-lhe um diploma honorário em antropologia e epistemologia das religiões. Em 2010, ele foi incluído entre os membros honorários da Academia de Belas Artes de Brera e recebeu o diploma honorário de segundo nível em comunicação e ensino de arte.

No Pontifício Conselho para a Cultura, em particular, deu prioridade a certas áreas temáticas, organizando estrategicamente o trabalho em "departamentos" que tratam da relação entre ciência e fé (o chamado projeto Stoq), a ligação entre arte e fé, e o diálogo com o mundo do ateísmo e da descrença (o "Pátio dos Gentios"), da comunicação e da linguagem, do diálogo com as culturas emergentes. Por Bento XVI criou e publicou o Cardeal no Consistório de 20 de novembro de 2010, da Diaconia de San Giorgio em Velabro.

 

A sua vasta produção literária é de cerca de cento e cinquenta volumes, principalmente sobre temas bíblicos e científicos, obras particularmente apreciadas pelos leitores pela sua capacidade de interpretar textos sagrados, pela sua clareza e fineza literária e poética. Estes incluem as edições editadas e comentadas dos Salmos, o Livro de Jó, o Cântico dos Cânticos e Qohelet. Editou recentemente a nova edição multi-volume da Bíblia da "Famiglia Cristiana". Ainda mais conhecidos do público em geral são os livros Breve História da Alma (2003), Retorno às Virtudes (2005), As Portas do Pecado (2007), Palavras e Dias. Novo breviário leigo (2008), 500 curiosidades da fé (2009), Matérias de fé (2010). Colabora regularmente com jornais e estações de rádio e televisão: há muitos anos conduz, numa rede nacional, a coluna dominical Frontiere dello Spirito, escreve em "L'Osservatore Romano" e outros jornais, e há quinze anos mantém a coluna Il Mattutino, no jornal diário "Avvenire".

  

 IT   EN   ES   PT   FR

CARDINAL GIANFRANCO RAVASI

Homélie à l'occasion de la mémoire de Saint Jean Bosco

REFLEXION

Premier mot. CONFIANCE

Si vous ne vous convertissez pas et ne devenez pas comme des enfants, vous n'entrerez pas dans le royaume des cieux.

Dans la culture du peuple d'Israël, l'enfant, tout comme la femme, n'a aucune valeur, aucune dignité, ne peut être une personne morale. Et Jésus, d'autre part, est entouré de femmes et d'enfants ; en effet, il dit que si vous n'êtes pas comme des enfants, vous n'entrerez pas dans le royaume des cieux. Jésus fait des enfants, et de façon paradoxale, le sujet principal. Il ne veut pas souligner l'innocence de l'enfant (c'est peut-être ce que notre culture dirait) mais un autre aspect : la CONFIANCE. Cela devient un symbole de la foi des croyants qui doivent apprendre à avoir la même confiance avec Dieu que les enfants.

Deuxième mot : AFFABILITÉ

Votre affabilité est connue de tous les hommes.

La congrégation des Philippiens, la première que Saint Paul a fondée en Europe, en Macédoine, dans le nord de la Grèce, est une congrégation très proche du cœur de l'Apôtre et pour laquelle il rend continuellement grâce à Dieu. Cette gentillesse (épikeia) est une conséquence de la confiance dont nous avons parlé plus tôt. C'est savoir se tenir aux côtés de nos frères et sœurs, en reconnaissant notre fragilité et celle de chacun d'entre eux. C'est cette même ouverture qui nous fait regarder avec miséricorde et des attitudes de pardon même dans les situations les plus difficiles que nous pouvons trouver. Dans l'Evangile de Marc, 50% de l'histoire est consacrée aux miracles de guérison, et l'espace serait encore plus grand si nous ajoutions les textes qui font référence à la rencontre avec les pécheurs. Jésus est toujours penché et proche de l'homme blessé. Saint Paul lui-même le demande à ses chrétiens.

Troisième mot : PRIÈRE

Ne vous affligez pas pour rien, mais dans chaque besoin, adressez vos demandes à Dieu, avec des prières, des supplications et des actions de grâces.

Paul décrit la prière avec ces mots qui décrivent son double visage : la supplication et l'action de grâce.

SUPPLICATION. La prière est avant tout une supplication. Lorsque nous demandons à Dieu d'intervenir dans les moments de souffrance, de solitude et d'incompréhension. Un tiers du livre des Psaumes sont des psaumes de supplication et des supplications qui ne sont pas seulement pour des questions de graves souffrances ou de danger pour la nation mais aussi pour de petites questions. La prière de supplication est une prière légitime, en effet, la prière la plus commune dans la Bible et les larmes en sont un des principaux contenus.

Un auteur juif a dit que dans la bibliothèque de Dieu sont écrits tous les livres avec les souffrances des gens, il les garde tous. Le psaume 56 dit que "mes larmes dans ton outre sont écrites dans ton livre". L'outre à vin est le récipient de peau qui était utilisé pour traverser le désert et aller d'une oasis à l'autre et d'un puits à l'autre. C'est le coffre au trésor le plus précieux pour ceux qui traversent le désert et c'est là que Dieu garde nos larmes, comme un trésor précieux et non quelque chose dont il faut avoir honte.

La prière d'ACTION DE GRACES est rare, même dans le psautier où il n'y a que cinq psaumes d'action de grâces. La gratitude est une fleur rare et souvent nous devons dire, comme le dit Jésus, "nous sommes des serviteurs inutiles et nous n'avons fait que ce que nous devions faire" (cf. Lc 17,10).

Savoir prier avec l'hymne, la louange, la fête même si nous n'avons pas la gratitude des autres. Dieu nous a fait de nombreux dons et nous devons lui en être reconnaissants.

Quatrième mot : LE DIALOGUE

Tout ce qui est vrai, noble, juste, pur, aimable, honoré, ce qui est vertu et mérite d'être loué, que tout cela soit l'objet de vos pensées.

Dans le texte original grec, il y a sept éléments (le nombre de complétude) qui rassemblent des valeurs humaines, non chrétiennes. Cette liste appartient à l'éthique stoïque contemporaine de Paul. Aujourd'hui, nous dirions qu'elles sont une invitation au dialogue interculturel et interreligieux. Les croyants et les non-croyants doivent pouvoir se retrouver sur tant de valeurs que nous pouvons apprendre des autres et nous ne devons pas gaspiller les possibilités qui nous sont offertes.

Le dialogue fait partie de l'ADN de la vie chrétienne... dans l'étymologie grecque, le dialogue signifie la rencontre du discours, la rencontre du regard, la rencontre de l'écoute.

Conclusion. TÉMOIGNAGE

Ce que vous avez appris, reçu, entendu et vu en moi, c'est ce que vous devez faire.

Paul conclut très clairement qu'il parle du témoignage chrétien le plus authentique... Tout ce que nous avons reçu, nous devons le vivre et le donner, il ne nous appartient pas, il doit être donné à ceux qui en ont besoin. Nous devons donner le don de la foi que nous avons reçu en cadeau. Cela se fait en incarnant avec éloquence l'Évangile dans nos vies.

BIOGRAPHIE ET BIBLIOGRAPHIE

Le cardinal Gianfranco Ravasi, président du Conseil pontifical pour la culture et de la Commission pontificale d'archéologie sacrée, est né à Merate (province de Lecco et archidiocèse de Milan, Italie) le 18 octobre 1942 et est originaire d'Osnago (Lecco).

Il a été ordonné prêtre de l'archidiocèse de Milan par le cardinal Giovanni Colombo le 28 juin 1966. Après avoir perfectionné ses études bibliques à Rome, à l'Université pontificale grégorienne et à l'Institut biblique pontifical, il a enseigné l'exégèse de l'Ancien Testament à la Faculté de théologie de l'Italie du Nord et dans les séminaires de son diocèse. En 1989, il a été nommé préfet de la vénérable Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana, la prestigieuse institution culturelle milanaise fondée en 1607 par le cardinal Federico Borromeo.

Le 3 septembre 2007, Benoît XVI l'a nommé archevêque titulaire de Villamagna di Proconsolare et en même temps Président du Département de la Culture et des Commissions pour le Patrimoine culturel de l'Eglise et de l'Archéologie sacrée, l'invitant à mettre son expérience et ses compétences spécifiques et reconnues au service du successeur de Pierre et de l'Eglise universelle. Le 29 septembre de la même année, dans la basilique du Vatican, il reçoit son ordination épiscopale.

En 2007, l'Université d'Urbino lui a décerné un diplôme honorifique en anthropologie et épistémologie des religions. En 2010, il a été inclus parmi les membres honoraires de l'Académie des Beaux-Arts de Brera et a reçu le diplôme honorifique de deuxième niveau en communication et en enseignement de l'art.

Au sein du Conseil pontifical de la culture, en particulier, il a donné la priorité à certains domaines thématiques, en organisant stratégiquement le travail dans des "départements" qui traitent des relations entre la science et la foi (le projet dit Stoq), du lien entre l'art et la foi, du dialogue avec le monde de l'athéisme et de la non-croyance (la "Cour des païens"), de la communication et du langage, et du dialogue avec les cultures émergentes. Benoît XVI l’a créé et publié Cardinal dans le Consistoire du 20 Novembre 2010, de la Diaconie de San Giorgio in Velabro.

Sa vaste production littéraire s'élève à environ cent cinquante volumes, principalement sur des sujets bibliques et scientifiques, des œuvres particulièrement appréciées des lecteurs pour leur capacité à interpréter les textes sacrés, leur clarté et leur finesse littéraire et poétique. Il s'agit notamment des éditions éditées et commentées des Psaumes, du Livre de Job, du Cantique des Cantiques et du Qohélet. Il a récemment édité la nouvelle édition en plusieurs volumes de la Bible de la "Famiglia Cristiana". Les livres suivants sont encore plus connus du grand public : Brève histoire de l'âme (2003), Retour aux vertus (2005), Les portes du péché (2007), Paroles et jours. Nouveau bréviaire laïque (2008), 500 curiosités de la foi (2009), Questions de foi (2010). Il collabore régulièrement avec les journaux, la radio et la télévision : depuis de nombreuses années, il dirige, sur un réseau national, la chronique dominicale Frontiere dello Spirito, il écrit dans "L'Osservatore Romano" et d'autres journaux, et depuis quinze ans, il tient la chronique Il Mattutino dans "Avvenire".

Last modified on Wednesday, 05 February 2020 15:52
More in this category: Cronaca del Corso IMC 25 (6) »

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

Articoli correlati

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821