All'apertura del Sinodo a Roma, Papa Francesco cammina con i popoli dell'Amazzonia
Il tanto atteso Sinodo per l'Amazzonia è iniziato con l'invocazione dello Spirito Santo nella Basilica, vicino alla tomba di San Pietro. Nel cuore della Chiesa di Roma, Papa Francesco si è incontrato in preghiera questo lunedì 7 ottobre, con rappresentanti di popolazioni indigene, fluviali, pescatori, quilombolas, tra le altre popolazioni tradizionali della foresta, delle rive dei fiumi, delle città e dell'interno, sparsi in tutto il vasto territorio pan-amazzonico. Sono arrivati anche i Padri, gli esperti e uditori del Sinodo convocati da Papa Francesco per i lavori, unendosi ai leaders indigeni, intonando canti e mantra che rappresentano le sfide e le speranze del cammino.
Il Sinodo è iniziato nello stile degli Interecclesiali della CEBs, quegli incontri edificanti nel segno di una Chiesa ministeriale e martiriale. "Ho remato, ho remato, per arrivare fino a qui. Ho remato ho remato per arrivare fino a qui. Sono venuto, canterò la mia gioia."
E la felicità era visibile sul volto di tutti e presto anche sul volto di Papa Francesco che “si è sentito a casa" per lodare e benedire il Signore nella voce dell'Amazzonia. Los hijos de la selva te alabamos. Señor. Las hijas de la selva te alabamos, Señor (I figli della selva ti lodano, Signore. Le figlie della selva ti lodano, Signore). La processione si è snodata nel corridoio centrale della Basilica dirigendosi verso la porta principale, poi è discesa per le grandi scale di Piazza San Pietro fino a raggiungere la Sala Paolo VI, dove i lavori sarebbero iniziati di lì a poco. E' questa l'immagine di una Chiesa in uscita missionaria che cammina in comunione con Francesco e remando insieme: è il Sinodo che cerca “nuovi cammini per la Chiesa e per un'ecologia integrale”.
Sempre sorridente e con lo sguardo luminoso, il Papa veniva salutato, riceveva doni e dava benedizioni. La rete, la barca e due remi erano tra i vari simboli provenienti dal territorio amazzonico e sono stati offerti a Papa Francesco a sostegno della sua missione che è quella di guidare la Chiesa " verso acque più profonde". Non sono mancati i martiri ascritti al Regno dei Cieli, come Dorothy Stang, Suor Cleusa, Chico Mendes, Ezequiel Ramin, Marçal de Souza Guarani, Vicente Cañas, Oscar Romero, tra gli altri: Presenti! I loro volti profetici erano stampati sui cartelli portati da coloro che continuano la stessa missione. Presente anche la testimonianza dei missionari e missionarie che, inseriti nella realtà, rendono la Chiesa più fedele al Vangelo di Gesù Cristo.
Nel suo primo discorso, Papa Francesco ha sottolineato le quattro dimensioni del Sinodo: pastorale, culturale, sociale ed ecologica. Questi saranno i quattro pilastri che guideranno i padri e le madri sinodali e che appaiono già chiaramente nello Strumento di Lavoro, risultato del lungo processo di Ascolto, in preparazione a questo evento che per le tematiche affrontate richiama l'attenzione del mondo. Tutto è interconnesso e perciò la ricerca di nuovi cammini per la Chiesa e per l'ecologia, smuove "altari" e "troni".
Ciò che abbiamo vissuto in questa giornata passerà alla Storia come espressione di comunione ecclesiale, sinodalità e profezia per tutta la Chiesa e l'umanità.
L'evento, che si concluderà il 27, raduna 250 partecipanti, tra cui tre presidenti delegati, due segretari, 13 presidenti dei dicasteri - i "ministeri del Vaticano" - 118 vescovi, 55 auditor, 40 donne (il numero più alto mai registrato in tale assemblea) e, per la prima volta nella storia, riceverà un rappresentante delle Nazioni Unite, l'ex segretario generale dell'organizzazione, Ban Ki-Moon.