Francesco ha indicato come modelli per questo ottobre tre figure di “servi”: santa Teresa del Gesù Bambino, san Francesco Saverio e la venerabile Pauline Jaricot.
Stasera alle 18 i Vespri hanno aperto nella Basilica Vaticana il Mese missionario straordinario che il Papa ha annunciato nell’Angelus del 22 ottobre 2017, «al fine di alimentare l’ardore dell’attività evangelizzatrice».
Essere missionari significa «diventare attivi nel bene, non notai della fede e guardiani della grazia», né tanto meno vivere una «fede da sagrestia». Perciò, il mese missionario straordinario che si è aperto ieri «vuole essere una scossa» proprio in tal senso. Così papa Francesco durante le preghiera liturgica dei Vespri, ieri pomeriggio nella Basilica di San Pietro gremita di fedeli. Una celebrazione preceduta da testimonianze e orazioni di missionari da tutto il mondo, in un susseguirsi di lingue e di accenti che è divenuta immagine dell’universalità della Chiesa. E proprio sull’essenziale della Chiesa si è soffermato il Vescovo di Roma. Dio, ha ricordato, «ama una Chiesa in uscita».