Roraima: Aumenta l'immigrazione venezuelana

Tutti giorni al mattino più di 500 venezuelani ricevono caffè e pane alla casa delle MC di Boa Vista. Tutti giorni al mattino più di 500 venezuelani ricevono caffè e pane alla casa delle MC di Boa Vista. Foto: P. Jaime C. Patias IMC
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Il Brasile concede un visto umanitario agli immigrati, ma non riesce ad accogliere tutti

Il silenzio degli organi di informazione sulle possibili vie d’uscita della crisi in Venezuela è preoccupante. Nel frattempo, ogni giorno centinaia di venezuelani abbandonano il Paese. Nello Stato di Roraima, al confine nord del Brasile, nella città di Pacaraima, il flusso migratorio continua ad aumentare. In questa porta di ingresso, secondo i dati dell’Operazione Accoglienza, l'anno scorso sono passati quasi 7.000 immigrati, una media di 500-700 al mese.

Tuttavia, i dati di agosto 2019 mostrano che questo potrebbe non essere il caso. Per esempio, il 12 agosto, sono entrati 759 immigrati. Il giorno 13 c'erano 481 registri. Già il 14, i venezuelani che hanno attraversato il confine erano 1.238, con un incremento del 157% rispetto al giorno precedente. Molto al di là di questi dati freddi, si deve considerare che rappresentano vite di esseri umani a rischio a causa delle condizioni precarie di coloro che cercano rifugio.

Giorno di assistenza al Ka Ubanoko.

Giorno di assistenza al Ka Ubanoko.

Una crisi senza precedenti

Quando si visita il Venezuela di Nicolás Maduro, la complessa situazione in cui vive il paese è evidente. Di fronte alla grave crisi economica, politica e sociale, la gente sembra anestetizzata, insensibile e incapace di reagire dopo tanti tentativi falliti. La cosa più triste è che le persone si abituano a vivere male. Juan Guaidó, leader dell'opposizione, non riesce mantenere ciò che ha promesso e a dicembre finirà il suo mandato come presidente dell'Assemblea Nazionale. I paesi che lo hanno riconosciuto come Presidente hanno rinunciato alle pressioni davanti agli alleati di Maduro, Russia, Cina e Cuba. La mancanza di risorse provoca il peggioramento dei servizi di base in un'economia surreale con il salario più basso del mondo (solo $ 3,50 dolari).

Anche con grandi riserve di petrolio, l'iperinflazione rende l'economia insostenibile. Secondo l'UNICEF, oltre 1 milione di bambini non vanno a scuola, 1 milione e 300 mila bambini e adolescenti hanno bisogno di servizi di protezione, 4 milione e 300 mila persone in Venezuela non hanno accesso all'acqua potabile. Il caos è percepito nell'inefficacia delle istituzioni e dei servizi di base che sprofondano il paese nell'illegalità.

Giorno di vari servizi agli immigranti al Ka Ubanoko

Giorno di vari servizi agli immigranti al Ka Ubanoko

Più di 4 milioni di emigranti

Data la situazione, si stima che oltre 4 milioni di venezuelani abbiano già lasciato il Paese. In Brasile, secondo i dati ufficiali ci sono più di 180 mila, un numero inferiore rispetto a quelli della Colombia che ha già ricevuto circa 1 milione e mezzo. Nello stato di Roraima, la porta principale del Brasile, si sono stabiliti circa 50.000 venezuelani, ma i numeri non sono affidabili. L’Operazione Accoglienza coordinata dall'Esercito brasiliano con l'aiuto dell'Alto commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), ha aperto 13 rifugi a Boa Vista e Pacaraima, ma accolgono solo 6.500 venezuelani. Senza posto per tutti, migliaia di loro vivono in rifugi improvvisati, per strada, intorno al Terminale di autobus, in case d’affitto e in almeno 15 “occupazioni”. Due di loro con oltre 600 persone ciascuno. Il Brasile concede visti umanitari agli immigrati, ma non riesce ad accogliere e integrare tutti.

Anche quelli con qualificazione professionale, accettano lavori informali o cercano di vendere qualcosa per strada. L'idea è di trasferirsi in altre città con più opportunità.

Non sorprende che a Boa Vista e Pacaraima sia stato registrato un impatto su salute, educazione, lavoro, alloggi e servizi sociali. Negli ospedali la presenza di venezuelani è grande.

Momento di svago per i bambini allo spazio Ka Ubanoko

Momento di svago per i bambini allo spazio Ka Ubanoko

Distribuzione degli immigrati in Brasile

Una delle azioni per alleviare Boa Vista è la distribuzione dei venezuelani in altri stati. Nell'aprile 2018, le Forze Armate hanno avviato un programma di ricollocazione in coordinamento con le autorità federali e locali, l'UNHCR, altre organizzazioni delle Nazioni Unite, la società civile e il settore privato. Finora, oltre 15.000 venezuelani, secondo i dati ufficiali, sono stati trasferiti dallo stato di Roraima a più di 50 città in cui vi sono più opportunità di integrazione.

La diocesi di Roraima attraverso la Caritas e l’appoggio della Conferenza dei Vescovi del Brasile (CNBB), Caritas Brasiliana, Pastorale e servizi agli immigrati, mantiene il Progetto “Cammini di Solidarietà: Brasile e Venezuela”. Iniziato nell'ottobre 2018, finora questo programma ha portato a 11 diocesi in altri stati, circa 450 venezuelani.

Residenti allo spazio Ka Ubanoko

Residenti allo spazio Ka Ubanoko

L’Équipe Missionaria Itinerante IMC

L'Operazione Accoglienza ha l’appoggio di varie organizzazioni e istituzioni. La Chiesa cattolica è presente sin dall'inizio. l’Équipe Missionaria Itinerante dell'Istituto Missioni Consolata (IMC), un'iniziativa Continentale per rispondere alle emergenze umanitarie in materia di migranti e rifugiati, opera a Boa Vista da maggio 2018. Oggi l’Équipe sta dando priorità alle popolazioni più vulnerabili e agli indigeni che vivono nello spazio Ka Ubanoko (dormitorio comune nella lingua Warao), ricavato da un complesso sportivo abbandonato. Il posto è stato occupato all'inizio di marzo da oltre 600 venezuelani, tra cui 350 indigeniWarao ed E'ñepa e 250 non indigeni. I bambini sono circa 190. Tutti vivevano fuori dai rifugi, molti nel quartiere di Pintolândia.

Negli ultimi quattro mesi l’Équipe Itinerante è stata rappresentata dal giovane keniota, John Austin Omondi, con l'appoggio di P. Manolo Loro. John si è appena trasferito a Manaus, dove farà un cammino vocazionale in quell'Arcidiocesi. Ora, il padre congolese, Oscar Tongombe Liofo, IMC, sta seguendo i lavori. In questi giorni partecipa anche il Consigliere Generale, il P. Jaime C. Patias, IMC.

Raduno con i coordinatori del Ka Ubanoko

Raduno con i coordinatori del Ka Ubanoko

Nella sua organizzazione, Ka Ubanoko ha una coordinazione e ed è guidato da sei “caciques” (capi). È un'esperienza di gestione dello spazio collettivo che ospita indigeni e non indigeni. Per questo, hanno l’appoggio di varie istituzioni. Oltre all'assistenza religiosa e ad altre iniziative, i Missionari della Consolata si concentrano sull'alimentazione dei bambini da 6 al 12 anni. L'azione consiste nell'offrire, presso una comunità cattolica vicina, due pranzi a settimana accompagnati da una formazione umana, culturale e igienica. Un gruppo di volontari venezuelani prepara i pasti e i genitori portano i bambini.

Equipe di volontari prepara che il pranzo per i bambini del Ka Ubanoko

Equipe di volontari prepara che il pranzo per i bambini del Ka Ubanoko

La salute dei bambini è infatti una delle preoccupazioni maggiori, essendo stati rilevati alcuni casi di malnutrizione. Questa settimana, anche i bambini da 0 a 5 anni hanno iniziato a ricevere un'alimentazione complementare fornita dalla “Pastorale dei Bambini”. Dato che il Ka Ubanoko non è considerato un rifugio ufficiale, le sfide si danno in tutti i settori: organizzazione, documentazione, salute, securezza, trasporti, educazione, lavoro e integrazione. La situazione di vulnerabilità aumenta i rischi di sfruttamento, uso di droghe, fame e malattie in una popolazione già minacciata dalla migrazione.

Venezuelani ricevono caffè e pane alla Casa delle MC a Boa Vista

Venezuelani ricevono caffè e pane alla Casa delle MC a Boa Vista

Ecco perché, come ci invita il Papa Francesco, è urgente: “Accogliere, proteggere, promuovere e integrare”. Oltre che confinanti, i venezuelani sono i nostri fratelli e sorelle.

Last modified on Sunday, 01 September 2019 13:42
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