Al celebrare il suo 25.mo anniversario di Ordinazione Presbiterale con la comunità di casa Generalizia, dove appartiene come Consigliere Generale, P. Jaime Carlos Patias, ricorda le parole di Redemptoris Missio 2 che ha scelto per guidarlo nel suo ministero.
P. Jaime ha ricevuto l’Ordinazione Sacerdotale, il 29 ottobre 1993, dalle mani di Mons. Estadislau Kreutz, nella comunità di Esquina Buruti - Tuparendi (RS), Brasile, che lo ha visto nascere e crescere fino all’età di 13 anni quando, rispondendo alla chiamata del Signore alla missione, fu accolto nel Seminario dei Missionari della Consolata.
Nella messa celebrata questo sabato, 24 novembre, P. Jaime ha ricordato il suo percorso formativo iniziato a Tres de Maio, poi a Erixim, Curitiba, quindi a Bucaramanga in Colombia, dove ha trascorso il Noviziato e finalmente a Londra dove ha completato gli studi teologici in preparazione al Diaconato e all’Ordinazione Presbiterale.
Durante l’omelia ricorda che “La formazione ha aperto i nostri occhi alla Missione Universale, vissuta nell’interculturalità e Internazionalità”.
Tre sono stati i punti che ha voluto portare alla celebrazione eucaristica di ringraziamento:
Per primo, le parole che P. Stefano Camerlengo, Superiore Generale, gli ha inviato congratulandosi con il suo anniversario sacerdotale: “chiedere perdono a Dio spesso, non solo per i peccati della gente e della comunità, ma anche per le tue infedeltà”, infatti, ricorda P. Jaime, “la sfida più grande della nostra vocazione è la nostra propria conversione”.
In secondo luogo, ed è la parte centrale, il ringraziamento a Dio per il grande dono del Sacerdozio Missionario. Insieme ai presenti, P. Jaime ha percorso le varie tappe del suo percorso formativo e di attività missionaria testimoniando che “in questi 25 anni non mi sono mancate le opportunità. Dio è stato generoso in grazie e benedizioni. Con gioia appartengo alla Famiglia della Consolata...”
La terza ragione, rivolta al futuro, è quella di rinnovare l’ “impegno di vivere il mio Ministero con gioia, passione ed entusiasmo: voglio essere un missionario di preghiera, di comunione e fedeltà. Ed in sintonia con il Papa Francesco, non voglio dimenticare i poveri.”
P. Jaime conclude la sua testimonianza ringraziando le tante persone che sono state presenti nel suo cammino fin’ora, iniziando dai genitori, ricordando specialmente il papa già partito, i sui familiari, amici, benefattori, i suoi confratelli, suoi formatori e compagni di viaggio nella vita missionaria.
Alla fine affida ai presenti di pregare per lui perché, e secondo le sue parole, “con molta fiducia in Dio, chiedo al Signore di continuare a servire nella sua missione, con passione, misericordia, gratuità e generosità!”