Modica: Notizie dalla Comunità Missionaria

Published in I missionari dicono

Sono Adriana, missionaria di Maria – saveriana, membro della Comunità Missionaria al servizio dei Migranti a Modica (1). A me è stato affidato il compito di aggiornarvi periodicamente circa il nostro servizio e i mutamenti della situazione che registriamo in loco, emersi dalla condivisione nei nostri incontri comunitari.

“Noi non siamo nati per tutte le povertà della Chiesa locale, ma per questa specifica dei Migranti” (punto ribadito nella recente visita di P. Giovanni Munari, MCCI, referente CIMI, su invito dei Vescovi della Sicilia - Mons. Montenegro per primo - a causa della sentita difficoltà, da parte della Chiesa locale, di capire questo evento epocale. A questo scopo riteniamo utile e necessario tenerci in contatto con una riflessione sul posto, per capire in che direzione ci si sta muovendo.

All'interno della Chiesa locale siamo una presenza di animazione. Ci lasciamo aiutare dai cammini della Diocesi e in essi inseriamo la nostra “scintilla”. Siamo spesso invitati ad intervenire, secondo il nostro specifico missionario, ad incontri organizzati dalla Caritas della Diocesi di Noto, di Ragusa, e un po' in tutta la regione.

Il servizio all'Integrazione è il primo che ci è stato richiesto, nel corso delle nostre visite preliminari nelle varie diocesi, e l'animazione missionaria tra il Clero.

A noi compete far conoscere valori culturali di altri popoli coi quali abbiamo interagito, per aiutare le Comunità a superare stereotipi e pregiudizi. A questo scopo si sono rivelati utili i tornei di calcio a livello parrocchiale, che favoriscono l'amicizia e l'integrazione dei Giovani immigrati.

Inoltre, con i percorsi di formazione AIUTIAMOLI A CASA LORO e un altro previsto per il mese di febbraio sulle GUERRE DIMENTICATE – soprattutto del Corno d'Africa – desideriamo mettere in luce le ragioni del fenomeno migratorio e favorire l'accoglienza e l'integrazione.

Il nostro lavoro non è facilmente definibile: operiamo in una realtà “liquida” che muta col mutare della situazione e della politica. Il Decreto Sicurezza, già in via di attuazione, sta provocando la chiusura di CAS e degli SPRAR(2) : i Centri qui a Modica sono già passati da sette a cinque, e un altro chiuderà il mese prossimo. I Ragazzi vivono nella paura dell'espulsione, dei trasferimenti e minaccia di rimpatrio. Alcuni Ragazzi sono già fuggiti dai Centri. Tutte le loro domande sono state respinte. Le Questure obbediscono a ordini impartiti dall'alto, senza attenuanti. I Ragazzi possono presentare ricorso, e nel lasso di tempo che precede la convocazione di per sé non potrebbero essere espulsi. Ma avvocati difensori - né chiari né esperti in materia - creano complicazioni. Un Ragazzo da noi conosciuto, per la mancata comunicazione di convocazione in tribunale, ha rischiato l'espulsione.

Mobilitiamo tutte le agenzie competenti e soffriamo di fronte all'ordine di metter fuori dai Centri anche persone dotate di permesso umanitario, donne vulnerabili con seri problemi di salute, con traumi da naufragio, con bimbi già in cura o di pochi mesi. E senza alcun contatto umano!  Non c'è più protezione umanitaria.

E' pur vero che i Centri chiudono (a Pozzallo di due         SPRAR ne han fatto uno solo) e che a gennaio tanti Ragazzi avranno compiuto i 18 anni e dovranno lasciare i Centri: andranno via da qui (… ma dove?!) Tanti, però, vorrebbero restare e cercano un'abitazione, un lavoro … Molti hanno intessuto amicizie, hanno frequentato la scuola di Italiano, e alcuni, la Scuola Nautica. Alcuni vorrebbero fare il servizio civile. I Ragazzi si sentono persi: è realtà da guardare in faccia. Ci sono Ragazzi che hanno preso in affitto un locale e vivono “a casa loro” in quattro o cinque, insieme.

I Centri diminuiscono, è vero, ma per ora ci sono ancora tanti Ragazzi - molti dei quali sono qui in Italia “di passaggio” e vorrebbero andare in altri Paesi.

Ci sembra che col tempo il nostro contatto coi Migranti potrebbe anche assumere nuove forme.

“Ufficialmente” non ci sono più “arrivi”. Ma notizie di prima mano ci dicono che il fenomeno è mutato solo quanto a modalità e proporzioni: ora arrivano in barche e barchini fantasma ... “senza sosta”: così a Lampedusa. Sappiamo di un sito del Ministero dell'Interno che dovrebbe fornire dati quotidianamente aggiornati a questo riguardo.

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Elementi positivi che registriamo sul campo:

Altre Parrocchie, a Ispica e Scicli - e Congregazioni - Canossiani (a Pachino) e Carmelitane - si stanno aprendo agli Immigrati e vogliono che le loro rispettive famiglie religiose siano meglio informate circa il nostro approccio a questa realtà umana: Sr. Giovanna, è stata invitata per una testimonianza/condivisione dalla direzione provinciale delle Carmelitane a Roma.

La Scuola di Italiano a Modica, presso la Badia – al pomeriggio, e a S. Giovanni – al mattino, è molto frequentata tanto che a poche settimane dall'inizio stiamo pensando aggiungere altre due classi in giorni diversi per separare i bambini e ragazzi dagli adulti.

Il nuovo ambiente di cui stiamo usufruendo alla Badia, ci sembrava tanto grande ma ora risulta inadeguato alle esigenze sia per fornitura che spazio! Gli allievi/e sono in maggioranza di origine magrebina e tra queste ci sono persone stabili qui in Italia da anni. A questi, ora si aggiungono Venezuelani appena arrivati, Peruviani, qualche Californiano ...

Questo servizio è reso possibile solo grazie alla preziosa ed essenziale cooperazione volontaria di tanti Laici i quali commentano: ...“dà tanto a noi e ci fa crescere”. I valori che vogliamo tenere vivi sono: la gratuità, la sovrabbondanza, l'attenzione alla persona e la situazione precaria in cui si trova, la relazione personale e la solidarietà.

Una Dottoressa in pediatria sta tenendo sessioni d'Igiene alle Mamme, una volta alla settimana. Abbiamo in previsione anche un corso di Computer.

A Pachino, la scuola di Italiano al mattino per le Donne è ben frequentata. All'apprendimento della lingua vorremmo aggiungere momenti di convivialità per favorire l'integrazione e l'ascolto.

Prevediamo un corso di taglio e cucito e un “laboratorio”: Favole intorno al Mondo, fiabe animate per bambini, con la cooperazione delle stesse Donne immigrate.

Stiamo cercando di organizzare un poliambulatorio gratuito, iniziando dalla medicina generale: può essere un modo anche questo per aggregare e guadagnare la loro fiducia ...

Pachino, zona serre, presenta una realtà tutta diversa da Modica …

 La scuola di Italiano per gli Uomini, al pomeriggio, quest'anno non riesce a decollare come vorremmo. Lo stesso vale per il Centro di ascolto: è come ci fosse un blocco da qualche parte ... L'Equipe del Presidio ha messo in programma uscite al mattino presto e uscite serali sulla piazza di Pachino dove sono soliti trovarsi i Migranti ...

A Pachino, oltre alla popolazione di Immigrati stabili, ci sono gli stagionali che arrivano da varie parti d'Italia: Migranti già passati per di qua e che ci tornano per un lavoro temporaneo.

Con l'aiuto di P. Pietro, canossiano, vorremmo poter accedere alle scuole per raggiungere Ragazzi già integrati, e attraverso loro arrivare ai nuovi arrivati, e alle famiglie. Anche una nostra presenza nell'Oratorio parrocchiale dei canossiani potrebbe aiutarci a questo scopo.

Osserviamo che, mentre a Pachino è facile trovare giovani lavoratori “sciolti”, a Modica e Ispica troviamo famiglie, molte delle quali ben integrate, che pagano un affitto, che possono accedere direttamente al servizio medico, che hanno un mezzo di trasporto proprio per recarsi al lavoro in zona serre.  A Ispica, a grande richiesta è iniziata la scuola di Italiano. C'è una numerosa comunità indiana che lavora coi bovini nel Ragusano.  A Rosolini c'è addirittura una macelleria etnica e una situazione generale di tranquillità e di bella integrazione. A Modica, si può dire che i Migranti sono tutti in regola, che non ci sono clandestini e che la popolazione immigrata è in maggioranza “Donna”!

Grazie dell'attenzione e cordiali saluti.

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(1) Il Progetto che stiamo portando avanti, inizialmente detto “Progetto Lampedusa”, ha le sue origini nel febbraio 2013 quando la CIMI (conferenza degli istituti missionari in Italia) organizzò a Trevi un forum per riflettere insieme su come “Educare ed educarsi alla missione”.

Il Forum si concluse con un documento comprendente dieci punti/parole, due delle quali emersero come novità:

  • “Favorire un lavoro inter-congregazionale-misto, con la partecipazione anche di laici, che permetta processi di apprendimento comune (imparare a riflettere, progettare e programmare insieme) in stile di comunione”.
  • “Valorizzare il più possibile il rapporto con gli STRANIERI IMMIGRATI in Italia, soprattutto, ma non solo, tramite il contatto personale, portandosi nei diversi luoghi da loro abitati: strada, carcere, CIE (centri di identificazione ed espulsione), periferie, ambiti di socializzazione giovanile, ecc.”

(2) CAS = Centro Accoglienza Speciale    SPRAR= Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati

Last modified on Tuesday, 27 November 2018 16:54

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