Quarta da quando la vecchia regione Italia e la Delegazione Centrale sono diventate un'unica regione.
28 maggio
Piove in questa sera di maggio che sa d'autunno quando in Certosa di Pesio ben 46 preti, fratelli e seminaristi e una laica, tutti a vario titolo missionari della Consolata della Regione Italia si radunano per celebrare la IV conferenza regionale.
La prima assemblea, dalle 20:45 alle 22:00 serve per approvare il regolamento e organizzare il tutto.
Presidente ovviamente è padre Michelangelo Piovano, superiore regionale. Moderatori vengono nominati i padri Nicholas Muthoka e Fabio Malesa; segretari sono i padri Ugo Pozzoli e Luca Bovio.
Gianni Treglia e Osvaldo Coppola si occuperanno della redazione finale del testo. I padri Demaria e Zintu col seminarista Noè animeranno la liturgia. Gigi Anataloni si occupa di comunicazione. Daniel Andino e Nicholas di Bevera faranno gli scrutinatori per contare i voti nelle previste numerose votazioni per le quali ci sono 37 votanti ed è richiesta la maggioranza assoluta di 19.
Partecipano, oltre ai membri di diritto e a quelli eletti, il Superiore Generale p. Stefano Camerlengo, il Vice Superiore Generale p. James Lengarin, i Consiglieri Generali incaricati dei Continenti Europa e America pp. Antonio Rovelli e Jaime Patias, il Superiore della Regione Portogallo p. Eugenio Butti, il Superiore della Delegazione Spagna p. Luis Pereyra. Partecipano anche Noé Romero in rappresentanza degli studenti professi e Nadia Pellizzari in rappresentanza di dei LMC.
Approvato il regolamento e i vari compiti, l'assemblea si scioglie alle 22:00.
29 maggio 2018
Alle 7:30 di una mattinata fresca ma soleggiata, sotto lo sguardo benevolo del Marguareis che porta ancora evidenti tracce dell'abbondante neve invernale, cominciamo la prima giornata di conferenza con la messa presieduta dal padre Generale nella cappella Allamano.
Nonostante il bel sole dopo la colazione di rito – dimenticavo di dirvi che la riunione della conferenza si fa nel grande salone, mentre si mangia in quello che era il refettorio dei novizi e in quello che era per gli ospiti – alle 9:00, puntuali, al ritocco della campana, ci troviamo seduti ai nostri grandi tavoloni per ascoltare la riflessione di padre Giuseppe Ronco. Moderatore della giornata è padre Fabio Malesa.
La meditazione spirituale di p. Ronco ha il titolo «Omnia nobis est Christus». «Cristo è tutto per noi»; questa frase, tratta dal “De Virginitate” di Sant’Ambrogio, è lo spunto che il predicatore usa per affrontare il tema della centralità di Cristo, pista indicata dal Capitolo Generale come fondamento per una vera rivitalizzazione della persona del missionario, delle comunità e dell’Istituto. La meditazione del padre Ronco, interrotta da una pausa caffè, termina verso le 11:15 e ai partecipanti viene lasciata tempo per l’interiorizzazione personale del testo fino all’ora di pranzo.
Il testo, molto interessante, può essere richiesto ed è disponibile come documento word e in pdf.
Pranzo alle 12:30, preparato con generosa dovizia dalla nostra mitica Maria, aiutata anche da Rosetta che alcuni di noi ricordano ragazzina o fior di adolescente quando si faceva il noviziato, un bel po' di anni fa.
Alle 15:00 comincia la Conferenza vera e propria.
La parola è data anzitutto a padre Stefano Camerlengo, superiore generale, che offre le sue impressioni dopo la partecipazione della DG a tutte le Assemblee Continentali Post Capitolari. Parla di un Istituto giovane, in salute, che sta lavorando bene, con voglia di rinnovarsi e camminare verso il nuovo. Un Istituto forse difficile da scorgere dal punto di osservazione del Continente Europeo, ma comunque segno di speranza, che sente l’esigenza di formarsi, con modalità rinnovate al nuovo della missione, nel segno della diversità nell’unità.
Due parole hanno scandito i vari incontri nei Continenti: “rivitalizzazione” e “ristrutturazione”. La Rivitalizzazione richiama alla centralità di Cristo e all’importanza della formazione continua per puntare verso una missione più significativa. La Ristrutturazione richiede invece un «lavoro fatto insieme», contestualizzato e centrato/finalizzato sulla missione. In questo tre sono gli elementi portanti: il recupero della memoria, legato anche al fondatore e a un rinnovato impegno per arrivare alla sua canonizzazione; il curare la comunicazione ad intra ed extra dell’Istituto e l'insistenza sulla Formazione continua.
Conclude invitando a rileggere in n. 8 degli Atti Capitolari, che contiene la descrizione di ciò che il Missionario della Consolata dovrebbe essere.
P. James Lengarin, Vice Superiore Generale, offre alcuni accenni sulla Formazione nell’Istituto.
P. Jaime Patias, del Continente America, traccia rapidamente la situazione delle Americhe, presentandone le sfide, come l'avvicinamento vero tra il Nord e il Sud, la pastorale afro e indigena amazzonica, quella urbana e giovanile, l'educazione formale e informale. Ricorda la situazione di emergenza del Venezuela e la centralità dell'Amazzonia, su cui ci sarà presto un sinodo speciale.
Prendono successivamente la parola i padri Eugenio Butti e José Luis Pereyra, superiori del Portogallo e Spagna. Entrambi portano i saluti dei Missionari che rappresentano, offrono una breve descrizione delle loro comunità e danno un resoconto delle Conferenze che si sono da poco concluse.
Infine, nella seconda parte del pomeriggio, padre Michelangelo Piovano ha letto la relazione da lui preparata in quanto Superiore della Regione Italia.
Dopo alcune domande e chiarimenti, alle 18:30, il Moderatore dichiara chiusi i lavori.
30 maggio 2018
La giornata comincia senza sole e si preannuncia fresca e piovosa. Sotto il grande chiostro sono 15 gradi. La messa del mattino è presieduta da padre Eugenio Butti del Portogallo che partendo dai ricordi personali del noviziato ci comunica la sua passione per la missione centrata nella fede nel nostro Signore Gesù. Dopo una colazione veloce, alle 9:00 siamo di nuovo tutti nel grande salone. Modera padre Nicholas Muthoka. Dopo una sintetica presentazione dell'Istrumentum laboris ci dividiamo in gruppi di lavoro per aree di interesse:
- la centralità di Cristo nella vita del missionario e della comunità (tema comune a tutti)
- la persona del missionario e la formazione
- la vita comunitaria
- il nostro ad gentes (come PVM, animazione, migranti, parrocchie e altri impegni pastorali)
- il nostro ad gentes (come cooperazione e comunicazione, con appendice su Polonia)
- la ristrutturazione
- l'economia.
Il lavoro su questi tempi ci tiene impegnati fino alle 16:30, quando ci ritroviamo di nuovo in assemblea e cominciano le relazioni di gruppo con discussione delle varie proposte presentate. Dopo la discussione non c'è ancora l'approvazione dei testi, che saranno rifiniti dai vari gruppi per essere poi votati a conclusione della conferenza.
Prima della chiusura dei lavori alle 18:00 riusciamo a concludere solo due punti: quello che riguarda la persona del missionario (presentato da padre Giano Benedetti) e il punto sulla vita comunitaria (presentato da padre Michelangelo).
La serata si conclude alle 19:00 con i vespri.
Fuori è nuvolo e piovigginoso. Ma il chiostro ha spazio abbondante per tutti i rosarianti.
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Scusate la prosaicità di questo resoconto. Restate uniti con noi nella preghiera.
Ogni bene a tutti e ciascuno.