Ecco il paese del grande Mandela, il paese dei neri, bianchi e meticci "the coloured". Tre realtà che coabitano in questa terra dove l'apartheid per anni aveva trovato il suo habitat (lo è ancora?).
La storia inizia nel lontano 1940, quando alcuni dei missionari della consolata sono stati presi dal Kenya come prigionieri di guerra per alcuni anni. Ma solo sono potuti entrarvi ufficialmente nel 1971. Da allora i missionari si sono impegnati nel portare il Vangelo ed hanno aperto varie missioni. Alcune sono già state consegnate alla chiesa locale.
In Sudafrica attualmente i missionari lavorano nella diocesi di Pretoria (Waverley, Mamelodi West Parish - Mary Help of Christians, Mamelodi East Parish, at Peter Claver). Nella diocesi di Johannesburg siamo presenti in Daveyton nella parrocchia di St. Nicholas. Nella diocesi di Dundee siamo presenti a Osizweni nella parrocchia di Mary Immacolate Queen. E nella diocesi di Durban abbiamo la casa di formazione a Merrivalle e prestiamo servizio pastorale a Woodlands nella parrocchia di St. Martin de Porres, la pastorale tra i meticci.
Il regno dello Swaziland: un solo re, un solo vescovo
I missionari non si sono accontentati solo del Sudafrica. Con la nomina a Vescovo di Manzini di Monsignor José Luis Ponce de Léon, i missionari sono arrivati anche in Swaziland nel 2012. Nella nazione c'è un solo re e un solo Vescovo, appunto monsignor José. Due anni fa i missionari hanno aperto una parrocchia dedicata ai santi Pietro e Paolo in Kwaluseni.
Oltre alla parrocchia i missionari hanno iniziato a prestare servizio e consolazione presso il centro di accoglienza ai profughi a Liadza vicino al confine con il Mozambico.
Negli scorsi giorni, in un clima di fraternità e comunione, tutti i missionari si sono riuniti per condividere la loro esperienza e progettare il futuro della missione guidati dalle indicazioni dello scorso Capitolo Generale.
Iniziando con l'invocazione dello Spirito Santo, i missionari hanno ringraziato il Signore per il dono della vita e per la missione, ricordando tutti i missionari che hanno lavorato in questa terra. Il centro della riflessione è stata su due binari: la rivitalizzazione e la ristrutturazione. Cioè, cercare insieme il come essere e dare una nuova linfa per un nuovo slancio missionario in questi paesi, mettendo in evidenza la centralità di Cristo nella nostra vita religiosa e missionaria. Servire la missione con amore e zelo missionario spendendo la nostra vita per gli altri soprattutto in quei nuovi aeropaghi della missione ad gentes oggi.
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