“La Chiesa è l’unica voce autorevole del Paese e per questo ci troviamo in prima linea” affermano i vescovi e gli uomini di Chiesa davanti alle violenze ripetute dal regime.
Almeno sei morti, oltre 70 feriti e un centinaio di arresti negli scontri di piazza scoppiati domenica nella Repubblica Democratica del Congo. Nella capitale Kinshasa è andata in scena l'ennesima protesta contro il presidente Joseph Kabila che resta al potere nonostante il suo mandato sia scaduto oltre un anno fa. Le autorità avevano vietato la manifestazione e hanno schierato per le strade le forze di sicurezza. Gli agenti hanno lanciato gas lacrimogeni per disperdere la folla, ma secondo testimoni avrebbero anche aperto il fuoco. Tra le vittime anche una ragazzina di soli 16 anni, colpita da un proiettile partito da un veicolo blindato davanti a una chiesa. Lo scorso 31 dicembre un'altra manifestazione contro Kabila fu repressa nel sangue dalle autorità: alla fine della giornata si contarono almeno 5 morti.
Carissimi missionari, invito tutti voi, le nostre comunità, la nostra gente di buona volontà a unirsi al grido fatto di solidarietà, di preghiera e gesti di fraternità in favore dei nostri fratelli e sorelle della Repubblica Democratica del Congo affinché la pace e la giustizia si compiano.
Facciamo nostra la preghiera di papa Francesco per la pace in Congo:
“Il Signore Risorto abbatta i muri dell’inimicizia che oggi dividono i fratelli, specialmente nella Repubblica Democratica del Congo.
Soccorra le donne vittime di violenza nelle zone di guerra e in ogni parte del mondo.
Salvi i bambini che soffrono a causa di conflitti cui sono estranei, ma che rubano loro l’infanzia e a volte anche la vita. Quanta ipocrisia nel tacere o negare le stragi di donne e bambini! Qui la guerra mostra il suo volto più orribile.
Il Signore aiuti tutti i piccoli e i poveri del mondo a continuare a credere e sperare che il Regno di Dio è vicino, è in mezzo a noi, ed è «giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17). Sostenga tutti quelli che, giorno per giorno, si sforzano di combattere il male col bene, con gesti e parole di fraternità, di rispetto, d’incontro, di solidarietà.
Il Signore rafforzi nei governanti e in tutti i responsabili uno spirito nobile, retto, fermo e coraggioso nella ricerca della pace, tramite il dialogo e il negoziato.
Il Signore conceda a tutti noi di essere artigiani di giustizia e di pace lì dove siamo, in famiglia, a scuola, al lavoro, nelle comunità, in ogni ambiente; “lavandoci i piedi” gli uni gli altri, a immagine del nostro Maestro e Signore. A Lui la gloria e la lode, oggi e nei secoli. Amen”.
Fraternamente solidali,
Padre Stefano Camerlengo e la Direzione Generale IMC
Missioni Consolata