Al suono dei tamburi è iniziata la bella celebrazione eucaristica per il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale del nostro caro padre Chrispine Oduor. La celebrazione si è svolta nella parrocchia di Nostra Signora dell'Incarnazione, situata a Caucagua, nello Stato di Miranda (Venezuela), con una massiccia partecipazione dei villaggi di Tapipa, Panaquire e El Clavo, dove si trovano le tre parrocchie, e delle frazioni circostanti assistite pastoralmente dai Missionari della Consolata.
La colorata scenografia della chiesa, i costumi degli organizzatori, del coro, dei bambini e dei parrocchiani in generale, hanno dato un tocco speciale in cui si poteva apprezzare e percepire in ogni dettaglio l'unione dei continenti Africa e America in un unico sentimento: l'immensa gratitudine a Dio per il dono della vocazione sacerdotale e l'apprezzato per il lavoro di Padre Chrispine.
La celebrazione è stata presieduta dallo stesso festeggiato ed è stata accompagnata da tutti i missionari della Consolata presenti in Venezuela: loro si trovavano riuniti in Assemblea ed era più che opportuno chiudere l’importante evento comunitario con questa celebrazione nella quale si ricordava il meraviglioso dono del sacerdozio.
L'omelia è stata tenuta dal Vice Superiore, P. Rodrick Minja, che ha fatto un resoconto storico della vita di P. Chrispine, della sua infanzia, della sua famiglia, dei suoi studi, della sua chiamata e del suo servizio missionario in diversi luoghi.
Tra i tanti dettagli in suo onore –oltre alle danze e la festa dei bambini, le parole e le preghiere delle autorità presenti– è stato emozionante ascoltare e vedere i saluti di sua madre e dei suoi fratelli giunti per mezzo di una registrazione video.
Dopo l’eucaristia ci siamo trovati per un delizioso pranzo presso il collegio “La Encarnación”, e abbiamo anche avuto la fortuna di essere accompagnati da Monsignor Tulio Ramírez, Vescovo di Guarenas. Poi è stato il momento degli eventi e delle espressioni culturali della comunità afro di questa città di Barlovento. Chrispine e a tutti i Missionari della Consolata, che con la loro testimonianza di vita sono diventati anche loro “barloventeños” (cittadini di questo paese), si sono visti attorniati dal calore e dall’affetto di tutti coloro che in questo modo hanno voluto ringraziare per l’esperienza di vita e di fede che i missionari, per mezzo della consolazione, condividono con questo popolo.