Nel giorno in cui la chiesa universale celebra la memoria del grande papa missionario Giovanni Paolo II (22 ottobre), a Maralal, nella diocesi che questo papa ha voluto 21 anni fa, è avvenuta l’ordinazione episcopale e l’installazione del Mons H. Joya, missionario della Consolata.
Il celebrante principale è stato il nunzio apostolico del Kenya e sud Sudan, Mons. Hubertus Matheus Maria Van Megan, che é stato accompagnato nella celebrazione da Mons. Peter Kihara Kariuki e Mons. Virgilio Pante, entrami missionari della Consolata.
La celebrazione, ben partecipata e attentamente curata tra i canti e danze, ha visto un grande afflusso di gente venuta per pregare e per vivere questo grande momento di grazia. Era presente una buona parte della conferenza episcopale del Kenya, tanti missionari e missionarie della consolata, sacerdoti provenienti da altre diocesi, religiose, i leaders di diverse confessioni religiose, alcuni rappresentanti del governo... e una marea di fedeli, provenienti da geografie prossime ma anche lontane.
Mons H. Joya, nato nel 1965 e ordinato sacerdote nel 1998, ha svolto diversi incarichi in Kenya: dalla formazione alla pastorale; nell’ambito del servizio dell’autorità è stato prima vice superiore regionale e poi anche superiore regionale della regione Kenya Uganda.
Lui è il secondo vescovo della diocesi di Maralal. Il vescovo uscente, Mons Virgilio Pante, ha retto la diocesi dalla sua creazione fino ad ora e va in pensione avendo già raggiunto l’età canonica. Notevole il suo contributo per la pace e servizio alla riconciliazione proprio come ben dice il suo motto “with the ministry of reconciliation”. La chiesa di Maralal è grata per il suo servizio instancabile sempre svolto con tanta bontà, umiltà, coraggio, tanto zelo missionario nell’annuncio della parola e nella promozione umana. Un grande grazie per la sua testimonianza.
Sono tre le principali etnie nella diocesi: i Samburu, i Turkana ed i Pukot ed essenzialmente sono i pastori nomadi. L’attività principale che li unisce è la pastorizia. A volte la convivenza tra di loro non è facile. Le tensioni e gli attacchi reciproci si ripetono spesso. Ecco la necessità di lavorare per il perdono e la riconciliazione. Nella stessa linea sarà anche il lavoro del novello vescovo come si vede dal suo motto “omnia vincit amor”, cioè l’amore vince tutto. Perdona.
La diocesi di Maralal conta con la presenza di 25 sacerdoti diocesani, 2 istituti maschili e 7 istituti femminili con 15 parrocchie.