Il Consigliere generale per l'America presenta il documento “effathá” che aiuterà a orientare la missione nel Continente e invita i missionari e le comunità a utilizzarlo nei loro progetti e programmi.

Aprirsi allo spirito del Continente

“Aprendoci allo spirito della continentalità, per mezzo dell'ascolto reciproco, impariamo a discernere e progettare insieme i processi che ci permettono di continuare a camminare come una sola famiglia in missione”. Questo è stato il lavoro svolto durante l'Assemblea continentale post-capitolare che si è tenuta a San Paolo (Brasile) nel mese di novembre 2023.

Ce lo ha spiegato padre Juan Pablo De los Rios, Consigliere generale per l'America, presentando il documento finale dell'incontro: “questo documento che abbiamo chiamato effathá non intende annullare il Progetto Missionario Continentale (2017), e nemmeno invalidare il grande lavoro di coordinamento che hanno svolto le commissioni continentali che sono state al servizio del Consiglio Continentale. Al contrario, il lavoro svolto è servito a rivedere e perfezionare i progetti, le attività e i processi in corso per poi –insieme e alla luce del XIV Capitolo Generale– introdurre miglioramenti che ci permetteranno di raggiungere una maggiore efficienza ed efficacia nella missione", afferma padre Juan Pablo.

Nel video che segue, il Consigliere Generale evidenzia i temi principali del documento, invitando tutti i missionari e le circoscrizioni presenti nel continente a leggerlo e a metterlo in pratica: “le riflessioni e le proposte sono utili per illuminare il lavoro delle commissioni che animano le opzioni e i servizi del IMC, così come per preparare le conferenze regionali in modo che siano in sintonia con la vita missionaria del continente americano”.

Vedi il video con il messaggio del padre Juan Pablo de los Rios

Nell'evidenziare alcune opzioni dell'Istituto nel continente, padre Juan Pablo ha ricordato che le commissioni per l'Amazzonia, la Pastorale indigena e la Pastorale afro hanno già alcune iniziative in corso per promuovere la riflessione, la ricerca, la qualificazione e l'organizzazione delle diverse esperienze. La sfida è quella di lavorare insieme “per generare legami e azioni insieme e non camminare in modo isolato”. Inoltre, “dobbiamo riconoscere gli altri attori che lavorano nello stesso territorio” con i quali dobbiamo unire le forze per essere più efficaci. “Nella Pastorale Afro - ha ricordato padre Juan Pablo - continua il discernimento per aprire una nuova presenza in America Centrale”.

Nelle periferie urbane delle grandi città, dove vivono molti migranti, abbiamo delle parrocchie e a questo proposito “il documento ci invita a creare uno strumento, qualcosa di simile a un direttorio, per guidare la missione nelle parrocchie delle città secondo le linee che sono nostre e proprie dell'Istituto”.

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Assemblea continentale post-capitolare che si è tenuta a San Paolo (Brasile) nel mese di novembre 2023. Foto: Julio Carldeira

Struttura del documento

Nelle sue 30 pagine, il documento effathá propone, in un primo momento, una narrazione storica per collocarci nel contesto del cammino percorso finora dai Missionari della Consolata nel continente. In secondo luogo mette in evidenza gli aspetti con i quali il XIV Capitolo generale illumina il continente americano e che aiutano a rivedere e dare nuovo significato al nostro impegno missionario. In terzo luogo, dà voce ai membri della Famiglia della Consolata, esterni all'Assemblea, che hanno assunto nella loro vita la ricchezza del carisma lasciatoci dal Beato Allamano.

Alla fine presenta il “piano strategico per l'attuazione e il miglioramento continuo della missione, come risultato di un grande sforzo per organizzare piani d'azione comuni, che ci permettono di vivere la missione nello spirito della continentalità”, .

L'obiettivo è indicare nuove strade e fare nuove proposte, per alleggerire e qualificare i servizi della gestione e dell'organizzazione missionaria nel continente. Effatha mostra “il grande desiderio di camminare insieme, di lavorare in sinodalità e di celebrare la missione in uno spirito di famiglia, tutti uniti per il bene del Vangelo”.

* Jaime C. Patias e Fr. Adolphe Mulengezi, IMC, Segreteria per la Comunicazione.

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Partecipanti all'Assemblea continentale post-capitolare presso il Santuario di Aparecida, San Paolo (Brasile). Foto: Jaime C. Patias

“Il missionario nella comunità, la nostra missione ad gentes, l’organizzazione e l’economia per la missione”, sono questi i temi più importanti per continuare il percorso di evangelizzazione fatto dai missionari della Consolata in Africa”, spiega il padre Erasto Colnel Mgalama nel  presentare il Documento finale dell’Assemblea continentale tenuta in Tanzania dopo il XIV Capitolo Generale.

Nel video che pubblichiamo di seguito, il Consigliere generale per l'Africa sottolinea che il cuore dei temi che guideranno la missione dell’istituto nel sessennio è “il missionario nella comunità”. Questo è anche, “il cuore del XIV Capitolo generale che ci invita a una profezia radicale. Siamo consacrati per la missione vivendo come una famiglia in comunità”. In questo senso, secondo padre Erasto, una domanda fondamentale è: “il nostro stile di formazione aiuta a formare missionari che possono vivere nella comunità?”

Dunque il tema centrale contiene tre movimenti:

L’identità: questo “aspetto sarà sottolineato in modo diverso in ogni cultura nelle circoscrizioni in cui lavoriamo.

La formazione: la nostra consacrazione “richiede un costante rinnovamento spirituale e un impegno personale attraverso una profonda vita di preghiera, al fine di vivere veramente per Dio e solo per Dio”.

Il carisma: “Siamo inviati a servire per fare risplendere l'amore di Dio nel mondo, e in particolare nella vita dei poveri e di coloro che vivono ai margini della società a causa delle disuguaglianze e delle ingiustizie”. In questo senso, è importante incoraggiare la non violenza come stile e mezzo  per riprendere l’impegno per la Giustizia, la pace e l’integrità del Creato - GPIC).

Vedi qui il video con il messaggio di padre Erasto Mgalama (Realizzazione: SGC)

Il nostre ad gentes

Nel continente africano abbiamo già presenze tradizionali che durano nel tempo e in queste missioni dobbiamo avere una “presenza qualificata e qualificante”. Ciò significa che, oltre il lavoro nelle parrocchie “dobbiamo spronare la Chiesa locale ad abbracciare la dimensione ancora più profonda, l’impegno per la missione,  altrimenti, perderemmo la nostra identità missionaria”.

La prima parte del Documento finale dall'assemblea tenutasi in Tanzania nel dicembre 2023, presenta “la nostra presenza storica nel continente africano. La seconda parte, a sua volta, presenta la storia e la realtà del continente. La terza parte parla del lavoro svolto dalle commissioni continentali e dalle circoscrizioni che hanno evidenziato le priorità, frutto della riflessione di tutti i missionari”.

Questi e tanti altri aspetti del cammino che l'Istituto dovrà fare nel sessennio si trovano nel Documento che dovrebbe essere conosciuto da tutti i missionari che operano nei diversi paesi dell’Africa.

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Partecipanti alla XII Conferenza regionale IMC in Tanzania. Foto: Paulino Madeje

A nome della Direzione Generale, il padre Erasto Mgalama invita tutti i missionari studiare il Documento nelle Conferenze di Circoscrizione e nelle comunità locali. “Il nostro impegno è quello di contestualizzare le decisioni del XIV Capitolo generale nella realtà del Continente”.

* Padre Jaime C. Patias e Fratel Adolphe Mulengezi, IMC, Segretariato per la Comunicazione.

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