L’APPORTO DEL POPOLO NASA ALLA COSTRUZIONE DELL’UOMO PLANETARIO

Published in Missione Oggi

P. Antonio Bonanomi  e P. Rinaldo Cogliati, IMC

XX.o  CONVEGNO DEL CENTRO BALDUCCI: “L’UOMO PLANETARIO”

 

 

 

Per quasi 22 anni, come membri di una equipe missionaria, abbiamo accompagnato il Popolo indigeno Nasa, che vive sulla cordigliera centrale delle Ande, al nord della regione del Cauca, al  sud-occidente della Colombia.

Questi  anni sono stati  per noi un dono, una grazia del Signore, perché ci hanno  arricchito umanamente e spiritualmente.

Quando nel anno 1987 arrivammo  a Toribio, immediatamente ci siamo  resi conto che eravamo arrivati a un spazio umano differente, “altro”:  un’altra lingua, un’altra cultura, un’altra maniera di pensare, di attuare, di relazionarsi…, un’altra etica, un’altra spiritualità. Insomma un’altra maniera di vivere la comune umanità.

Questa prima impressione ci ha fatto sentire come un bambino che doveva incominciare di nuovo il cammino della vita e ci ha spinto a cercare di conoscere in profondità la storia, la cultura e il piano di vita del Popolo Nasa.  Fortunatamente in questa ricerca non eravamo soli perché c’era un equipe missionaria che dal 1979 stava accompagnando il cammino delle comunità indigene,  e dal 1980 stava camminando un processo, il “Proyecto Nasa” (Piano di vita Nasa) iniziato dal sacerdote indigeno Nasa, p. Alvaro Ulcué Chocué, parroco di Toribio, assassinato il 10 novembre 1984 proprio per il suo impegno evangelico al servizio del suo Popolo.

 

1. La storia

Cercando di conoscere la storia secolare del Popolo Nasa abbiamo incontrato una realtà che si può riassumere in tre parole: dolore, resistenza, autonomia.

Il Popolo Nasa come tanti altri popoli del Pianeta ha sofferto molto perché è stato vittima della violenza: prima dalla violenza della conquista, poi della violenza della colonizzazione e finalmente della violenza delle continue invasioni del suo territorio.

Attualmente le comunità del Nord del Cauca vivono e soffrono tre conflitti, che sono motivo di dolore, distruzione e morte:

-          Il conflitto etnico-culturale, per il non riconoscimento come Popolo e come cultura da parte della società e della cultura dominante

-          Il conflitto sociale,  per l' emarginazione e l’abbandono da parte dello Stato

-          Il conflitto armato, per la presenza della guerriglia e delle forze armate nazionali che hanno trasformato il territorio in teatro di guerra.

Questi conflitti hanno ferito profondamente il Popolo Nasa però non l’hanno vinto: sempre ha saputo rispondere con una resistenza, normalmente non violenta.  E' un Popolo che ha pianto e piange i suoi morti, però sempre ha saputo trasformare il ricordo dei suoi morti in nuova forza per continuare il cammino.  E’ un Popolo che non ha mai perso la capacità di sognare un futuro diverso e di agonizzarsi per costruirlo.

Il sogno che ha accompagnato il Popolo Nasa nel suo difficile cammino storico è stato il sogno della autonomia.: una autonomia territoriale, una autonomia politico-amministrativa, una autonomia economico-ambientale, una autonomia culturale. Sempre ha  voluto essere un Popolo, libero e unito, con la sua terra, la sua autorità, il suo modello di sviluppo, la sua cultura...

Come frutto della lotta del Popolo Nasa e del centinaio di Popoli indigeni della Colombia, nel 1991 la nuova Costituzione politica riconobbe  l’ esistenza e il diritto alla autonomia dei Popoli indigeni. Purtroppo questo riconoscimento giuridico, rafforzato dal riconoscimento delle Nazioni Unite, non si è trasformato in realtà per la mancanza di volontà politica del Governo e del Congresso. Attualmente il movimento indigeno lotta per l’applicazione della Costituzione.

Abbiamo sempre ammirato la capacità del Popolo Nasa di ricominciare, di sollevarsi dalle sue cadute e di riprendere il cammino, senza stancarsi e senza perdersi d’animo. E' un Popolo  che, nonostante tutto, non perde la speranza.

 

2. La cultura

Camminando con il Popolo Nasa e condividendo la sua vita, i suoi dolori e le sue speranze, abbiamo potuto  progressivamente conoscere e ammirare la ricchezza della sua cultura.

Vorremmo ricordare alcuni valori etici e spirituali  che ci hanno impressionato:

-          La visione profondamente religiosa del mondo, della vita e della storia: tutto è abitato, vivificato  e mosso dalle forze spirituali, che si rivelano all’uomo attraverso segni e sogni

-          La coscienza che nessuno è padrone di niente e di nessuno, perché tutto e tutti siamo un dono dello Spirito  Creatore, e per questo il dovere di essere umili, rispettosi e responsabili

-          La coscienza di essere una piccola parte della creazione, condividendo la vita con tutti gli altri esseri viventi

-          La cura e l’amore verso la “Madre Terra” (Nasa Kiwe) e l’obbligo  di trattarla con rispetto e gratitudine

-          La  identità e la vita comunitaria: il “noi” collettivo invece del “io” individuale

-          La proprietà collettiva e non individuale della terra e delle risorse naturali

-          Il modello di sviluppo che privilegia il bene comune sul bene individuale, il rispetto della terra sullo sfruttamento irrazionale: un modello di  sviluppo “sostenibile”

-          L’ autorità come servizio alla comunità

-          la ritualità come spazio di ringraziamento, purificazione e armonizzazione, personale e comunitaria

Ci siamo sentiti molto bene, come persone e come cristiani, durante tutti gli anni che abbiamo avuto il privilegio di vivere con il Popolo Nasa, perché molti valori della cultura Nasa ci hanno arricchito e ci hanno aiutato a crescere nella nostra capacità di capire  e di vivere il Vangelo di Gesù.

Abbiamo potuto costatare che la cultura Nasa per i suoi valori è naturalmente in sintonia con i valori evangelici e, come il  Vangelo di Gesù,  è alternativa alla cultura capitalista e imperialista dominante:

-          in un mondo dove tutti vogliono essere padroni, il Popolo Nasa ripete che nessuno è padrone di nessuno e di niente: tutto è un dono e per questo dobbiamo riceverlo con umiltà e gratitudine;

-          in un  mondo dove per la fame di ricchezza si  sfruttano e si contaminano senza misericordia le risorse naturali, il,Popolo Nasa continua rispettando e amando la terra come una  madre generosa che gli da e gli conserva la vita;

-          in un mondo dove per l’ambizione si cerca il potere come possibilità  di  dominio sugli altri e fonte di privilegi, il Popolo Nasa continua a considerare l’esercizio dell'autorità  come un servizio alla comunità;

-          in un  mondo dove molti cercano  di scalare gradini per essere più degli altri, il Popolo Nasa continua  a credere nell’uguaglianza;

-          in un mondo dove si cerca con tutti i mezzi, leciti e illeciti, di accumulare ricchezza per vivere nel lusso, il Popolo Nasa continua a credere nel valore dell'austerità di vita, accontentandosi di avere il necessario;

-          in un mondo dove si privilegia e si esalta la forza e la violenza, il Popolo Nasa continua a credere che la cosa più importante è conservare o recuperare l’armonia: armonia con le forze spirituali, armonia con gli altri esseri umani, armonia con tutta la creazione  e armonia con se stessi.

 

3. Il progetto di vita

Come tutti i Popoli della Terra anche il Popolo Nasa ha sempre avuto un suo “progetto di vita”, fondato sui valori propri della sua cultura materiale, politica, simbolica e spirituale.

Però negli ultimi 50 anni per potere continuare a resistere alla invasione prepotente della società e della cultura dominante ha sentito la necessità di costruire un processo comunitario che, da una parte rafforzasse la fedeltà  alle radici e alla tradizione culturale propria e dall’altra parte si aprisse al dialogo con le altre organizzazioni e movimenti sociali e popolari della Colombia, del continente americano e del mondo nella prospettiva di costruire un alternativa, “un altro mondo possibile e necessario”.

Attualmente identità e dialogo sono le due parole che orientano il cammino del progetto di vita del Popolo Nasa, e l’orizzonte di questo cammino è la costruzione di un alternativa alla società e alla cultura dominante capitalista.

Si tratta di costruire

-          un mondo dove la diversità etnica e culturale non sia un  problema ma una ricchezza della unità

-          un mondo dove la creazione tutta sia rispettata e non distrutta o contaminata dalla ingordigia delle imprese multinazionali

-          un mondo dove tutti gli uomini possano vivere in armonia con le  forze spirituali, fra di loro e con la creazione.

Il sogno di “un altro mondo possibile e necessario” è il regalo più prezioso che oggi il Popolo Nasa offre a tutti i popoli della Terra.

Per noi, come cristiani, questo sogno di “un altro mondo possibile e necessario” è il sogno che ci ha lasciato Gesù: “il cielo nuovo e la terra nuova” del Regno di Dio.

 

 

 

 

 

 

4. L’apporto della equipe missionaria

La nostra equipe missionaria   da più di 30 anni accompagna il Popolo Nasa nel  suo cammino.

Durante questi anni ha cercato

-          da una parte di conoscere, assumere e rafforzare i valori etici e spirituali presenti nella storia, la cultura e il progetto di vita di questo  Popolo, riconoscendo con gioia in questi valori la presenza dei “semi del Vangelo”

-          e dall’altra parte  di offrire al Popolo Nasa alcuni valori evangelici non presenti o solo parzialmente presenti  nella cultura di questo Popolo,  come il perdono,  la solidarietà e l’apertura al dialogo con altre culture e altri Popoli, nella convinzione  che questi nuovi valori  possono  arricchire la cultura e la vita della comunità.

E’ per noi  motivo di gioia vedere come molti “semi del Vangelo” già presenti vanno crescendo e stanno dando buoni frutti e come la comunità ha progressivamente ricevuto e assunto come propri i nuovi valori del Vangelo che le  abbiamo offerto.

Questo ci da la certezza che, nonostante tutte le difficoltà e i problemi che incontra nel suo cammino storico, il Popolo Nasa può guardare al futuro con speranza e può apportare molto a tutti i Popoli del Pianeta per la costruzione di “un altro mondo possibile e necessario”.

 

Last modified on Thursday, 05 February 2015 16:39

Gli ultimi articoli

Missionari laici della Consolata in Venezuela

16-07-2024 Missione Oggi

Missionari laici della Consolata in Venezuela

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra...

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

16-07-2024 Notizie

Mozambico. Non è mediatica, ma è una guerra

Una regione del Paese africano alla mercé della guerriglia islamista C’era ottimismo a Maputo, la capitale mozambicana. La guerriglia a Cabo...

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821