Viaggio in Messico

Published in Missione Oggi
(Elementi per un discernimento)

Cari Missionari,

Pace e bene.

Spero che questa mia email vi trovi tutti bene. Vi scrivo a nome di tutti i superiori delle Americhe e a nome della Direzione Generale.

Questo testo che vi presento è un riassunto del cammino fatto dall'Istituto circa l'apertura in Messico. Manca evidentemente ancora la cosa più importante: pensare e costruire la nostra presenza e la nostra missione in questo paese. É ormai arrivato il momento di mettere in atto questo cammino insieme per rispondere alla sfida che questa nuova apertura rappresenta per tutti noi. Guardando in retrospettiva il cammino finora compiuto, possiamo riconoscervi vari aspetti che ci mettono sulla buona strada e ci invitano a gettare le fondamenta di questa futura presenza missionaria con uno stile IMC e uno spirito di famiglia e di comunione.


L´ultimo Capitolo Generale, celebrato in São Paulo, ha dato il mandato alla Direzione Generale, di compiere questo passo entro l'anno 2008. Questa data é ormai prossima. Il cammino é stato lungo ma é stato fatto, malgrado le perplessità e paure, con molta speranza. A questo punto non si tratta più di mettere in discussione la legittimità o meno dell'apertura, si tratta invece di riflettere insieme per far sì che essa sia fatta come frutto di un sforzo del continente in tutte le sue istanze.

Dobbiamo ora riflettere su dove andare, che scelte fare, in che modo realizzare e vivere la missione e poi anche come affrontare in comunione e collegialità queste nuove sfide che ci spingono a guardare al di là del nostro spazio geografico e ci invitano a un impegno serio nella ristrutturazione delle nostre circoscrizione.

L'ultima Conferenza del CELAM, celebrata in Aparecida, ci ha stimolato a continuare il cammino intrapreso verso una missione vissuta a livello di continente. Non dovremmo leggere questo segno dei tempi come un invito esplicito a rinnovare il dinamismo missionario del nostro Istituto per impegnarci in tale rinnovata missionarietà come viene proposta dal documento di Aparecida?

Questa nuova apertura, fatta con uno stile di comunione e collegialità fra tutte le circoscrizione del continente, ci aiuta a crescere e a guardare con uno sguardo diverso la missione in America. È una sfida per tutti noi, per la nostra famiglia missionaria, per la nostra missione.

In nome di tutti i superiori del nostro Continente, vi ringrazio per la disponibilità a costruire assieme questo cammino e a confrontarci uniti con le diverse sfide che ci vengono poste. Vi chiedo di aiutarci con i vostri contribuiti, idee, ecc.

Affidiamo alla Madre Consolata e alla Vergine di Guadalupe questo momento così importante per la nostra famiglia missionaria: Lei ci illuminerà, ci proteggerà, ci riempirà della sua speranza e ci metterà in cammino, per condividere il dono della missione che ci ha affidato.


UN PO' DI STORIA

La proposta del Messico nasce dopo un tentativo di apertura in Cuba, non arrivato a buon termine, da parte della regione del Nord America. Da tempo questa regione sentiva il bisogno di una nuova presenza missionaria e per questo aveva pensato a Cuba. Però le oggettive difficoltà per poter entrare nel paese, assieme alle molteplici sfide che si stanno vivendo nel continente, hanno suggerito altre prospettive: il Messico, il mondo spagnolo, con i suoi flussi migratori verso gli Stati Uniti. Con l'obbiettivo di mirare alle mondo latino, la regione Nord America ha aperto una comunità in California e ha presentato alla Consulta del 2002 il progetto di una futura apertura in Messico. Tale proposta fu poi presa in considerazione, ridefinita e chiarita dalla Consulta stessa.

1. Consulta del 2002 (Roma)

Nuove aperture per l’AMV: “Il Capitolo ha dato indicazioni chiare sulle nuove aperture. La Consulta ha tuttavia riflettuto sul fatto che l’Istituto non ha realizzato, negli ultimi anni, aperture che avessero come obiettivo primario l’Animazione Missionaria e Vocazionale, e si è espressa positivamente sull’opportunità di una simile prospettiva”.

Orientamenti operativi:

Un’eventuale apertura non dovrà contemplare esclusivamente l’animazione vocazionale, ma mirare innanzitutto ad offrire un servizio di animazione missionaria alle Chiese locali.

Il Consigliere Continentale ne accompagnerà lo studio e la ricerca a livello del proprio Continente e in stretto contatto con i Superiori di Circoscrizione.

I Superiori Regionali, in vista del prossimo Capitolo Generale, approfondiscano questo argomento nelle proprie Circoscrizioni, per allargarne lo studio e avere il consenso dei confratelli”.

2. Incontro Superiori del Continente America con la Direzione Generale (durante la Consulta del 2002).

Nuova apertura: “si ritiene necessaria e possibile una nuova apertura nel Continente per l'Animazione Missionaria e Vocazionale. Sia una apertura collegiale e assunta da tutte le Regioni del Continente.

Come luogo viene proposto il Messico. Padre Aquiléo prenderà i primi contatti con altre Congregazioni già presenti.

I Superiori cercheranno di informarsi con queste Congregazioni presenti nelle loro Regioni.

Ognuna delle nostre Circoscrizioni dovrà impegnarsi a dare uno dei suoi membri per questa possibile apertura”.

3. Viaggio di padre Carlos Sierra e Pietro Schiavinato (2002)

I padri Carlos Sierra e Pietro Schiavinato, a nome della Regione Nord America, hanno fatto un primo viaggio nell'anno 2002 e si sono incontrati con alcune autorità ecclesiali.

Il primo incontro fu con Mons. Jorge Arturo Mejia, Direttore Nazionale delle Opere Pontificie. A lui, come si sarebbe poi fatto anche con tutte le altre personalità incontrate, si spiegarono le ragioni del viaggio: aprire in Messico una presenza IMC. Si spiegò a Mons. Mejia che le ragioni per una fondazione in Messico erano principalmente tre: la promozione vocazionale per il nostro Istituto e per la chiesa in generale; l'animazione missionaria per aiutare le chiese locale a crescere nello spirito missionario universale e la possibilità di svolgere un lavoro pastorale simile a quello che si realizza in altri paesi del continente, (pastorale urbana, pastorale indigena e gruppi giovanili). Mons Mejia spiegò in quel momento che in tutto il paese c’era la possibilità di svolgere il tipo di lavoro che noi ci proponevamo.

Il secondo incontro fu con il Nunzio Apostolico, Mons Giuseppe Bertello. Lui ci confermò che gli orientamenti avuti da Mons. Mejia erano molto buoni e confacenti al nostro scopo e ci disse che avrebbe presentato la nostra richiesta in occasione di un suo incontro con i Vescovi del centro del Messico che avrebbe incontrato entro breve tempo in occasione del cinquantesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale di uno di loro.

Una terza opportunità fu con Mons. Ricardo Guizar Diaz, presidente della commissione episcopale per le missioni. Anche lui considerò valide le proposte fatteci da Mons Mejia, mostrò apertura nei nostri confronti e ci incoraggiò a proseguire nel viaggio di conoscenza. Ci assicurò che avrebbe appoggiato una nostra richiesta.

Queste sono state le conclusioni di quella esperienza:

1. É necessario pianificare una seconda visita per contattare altri vescovi e conoscere le loro attività diocesane, dopo l'incoraggiamento avuto da Mons. Mejia e dal Nunzio apostolico.

2. Nel seguente viaggio é opportuno visitare Tijuana, non lontana dalla California dove siamo già presenti, San Luis Potosí, Aguascaliente, e altre diocesi vicine.

3. Si intravedono già alcune possibilità concrete di lavoro: l'animazione missionaria e vocazionale (IMC e diocesana); avere un nostro centro missionario; lavorare in team nella pastorale rurale, indigena e urbana.

4. Ci rendiamo conto che le diocesi hanno bisogno di una animazione nella visione del dare e del ricevere. É irrealistico pensare a una nostra presenza a senso unico.

4. Lettera della Direzione Generale (2003)

Carissimi Superiori, le risonanze ai dibattiti sorti nella Consulta e nel gruppo dei superiori del continente americano su una possibile apertura nel continente, con lo scopo prioritario dell’AMV, sono ancora vive nei nostri cuori. La Direzione Generale ha preso in considerazione il tema e sente di condividere con voi alcuni orientamenti per aiutare in questa tappa iniziale di discernimento.

Il Messico fu il paese indicato per una possibile nuova apertura. Tenendo presente il parere positivo espresso da voi superiori del continente, diciamo:

A. Riteniamo viabile, in linea di massima, la proposta di una prossima apertura in Messico, con il prioritario obiettivo dell’AMV, intimamente legata all’ad gentes che ci caratterizza nella chiesa;

B. Tale progetto sia affidato alla Regione del Nord America, come Circoscrizione trainante e responsabile della sua realizzazione. E’ nel Nord America infatti dove più difficoltà e sterilità si incontrano nella promozione vocazionale e dove, a suo tempo, venne fatta la scelta di una presenza in California con l’intenzione di proporre la vocazione missionaria negli ambienti ispanici. Tale presenza può essere valorizzata e organizzata come il nostro pied-à-terre in vista di una nostra presenza in Messico;

C. La Direzione Generale, in collaborazione e con l’appoggio effettivo delle altre Circoscrizioni del Continente, potrà prevedere, almeno nella fase iniziale, l’avvicendamento di missionari destinati all’AMV nella nuova apertura messicana;

D. Le altre Circoscrizioni del Continente, come sottolineato dalla Consulta, si impegnino anzitutto e concretamente - e senza tramandare - a prendere le opportune decisioni al fine di attivare e potenziare, con persone e mezzi, i propri Centri di AMV, offrendo così un servizio qualificato all’Istituto e alla Chiesa locale;

E. Nei prossimi mesi, i Superiori del Continente e il Consigliere continentale si impegneranno a consultare le altre Congregazioni missionarie presenti in Messico al servizio della missione e della promozione vocazionale, per raccogliere informazioni utili alla luce della loro esperienza;

F. Durante il prossimo incontro dei Superiori del Continente, programmato per il mese di ottobre 2003, si valuteranno i pro e i contro di una apertura in Messico per poi deciderne l’eventuale realizzazione.

Carissimi, certi di poter contare su ciascuno di voi in questo cammino di discernimento, aspetto le vostre reazioni a questi orientamenti, come pure il vostro contributo. Grazie. P. Aquiléo

5. Incontro Continentale dei Superiori di America (Bogotá, 2003)

In quell'incontro si presentò la relazione della visita fatta da padre Carlos Sierra e P. Pietro Schiavinato e si tirarono le seguenti conclusioni:

Esiste la possibilità di poter realizzare l'AMV per l'Istituto e per le Diocesi.

Si può organizzare un centro di AMV.

Si può sviluppare una pastorale analoga a quella che facciamo in altri paesi del Continente Americano (rurale, indigena, urbana, ecc).

E' importante non dimenticare che l´obiettivo principale dell'apertura é l'AMV, realizzata da tutte le regioni del continente.

I dati raccolti non sono sufficienti per prendere una decisione.

Alcune informazioni indicano che attualmente le vocazioni sono scarse. Si conoscono alcuni problemi relativi alla perseveranza dei sacerdoti.

Si riconosce che l´AMV non può essere fatta senza un impegno pastorale.

Passi ulteriori:

A. Realizzare una inchiesta sul numero delle vocazione nelle diverse diocesi o congregazioni.

B. Visitare queste diocesi o congregazioni.

C. Tutto deve essere fatto dalle regioni del Continente.

6. Incontro Continentale dei superiori di America con la DG (Boa Vista, 2004).

Dai verbali della riunione: “Si fa memoria dei passi fatti fino ad oggi. Con i criteri di giudizio di cui disponiamo possiamo dire che l'apertura è possibile ma non si può pensare di assumere un lavoro di AMV senza un lavoro pastorale. A questo proposito si manifestano distinti punti di vista:

A. Esiste un interesse nell'apertura da parte di alcuni missionari.

B. Altri credono che dobbiamo approfittare meglio dei centri che abbiamo.

C. È positivo il fatto di una nuova presenza nel continente americano. È una sfida per noi con lo scopo di mantenere vivo lo spirito missionario.

D. Importante mantenere sempre vivo lo scopo dell'AMV.

Dopo qualche considerazione si propone:

A. Continuare con l'idea di una apertura in Messico per un lavoro di AMV e pastorale.

B. Presentare ai Vescovi questa intenzione.

C. Realizzare una visita alle diocesi già visitate per avere una idea più chiara per il capitolo.

D. I padri Roberto Lorenzatti e Leonardo De Pasquale faranno una visita.

E. Fare dei contatti con persone conosciute che hanno una visione del Messico.

7. Viaggio dei padri De Pasquale e Lorenzatti (2-14 febbraio 2005)

Le diocesi sono nettamente favorevoli all'AMV (Guadalajara, Irapuato, León, San Juan de los Lagos). Esiste un gran numero di vocazioni, una profonda formazione e una consolidata fede del popolo.

Si tratta di un popolo 'Guadalupano' con una grande partecipazione nella vita della chiesa e una fede popolare con radici profonde.

Le chiese locali non sono indifferenti alla dimensione missionaria e hanno il desiderio di approfondirla.

C'è stata una apertura e una accoglienza positiva della nostra proposta.

Esiste un alto indice di natalità. Molte sono le famiglie numerose.

Esiste la possibilità di una pastorale missionaria "Ad Gentes", così come di una pastorale urbana, indigena e rurale.

La sfida della post- modernità.

Crediamo che la Chiesa del Messico è un spazio opportuno per sviluppare la nostra AMV.

Conclusione. Abbiamo fatto un cammino, con la collaborazione di tutte le circoscrizioni, visitando varie diocesi insieme ad altri Istituti missionari che lavorano in Messico. Tutto questo ha aiutato a maturare l'idea di una possibile apertura in questo paese, con una orientazione nettamente di AMV, fatta da tutte le circoscrizioni IMC del continente americano. Si propone di avviare la nostra presenza in Messico. Il tempo per la sua realizzazione sarebbe il mese di Ottobre del 2005.

8. Capitolo Generale 2005.

Nuove aperture

A. Europa. La Direzione generale effettui una apertura in un Paese dell’Europa dell’Est, finalizzata all’AMV e alla rievangelizzazione. Dovrà essere realizzata nel primo triennio, in accordo con i Superiori delle circoscrizioni d’Europa e in dialogo con le missionarie delle Consolata.

B. America. Entro due anni, in accordo con i superiori delle circoscrizioni d’America e con personale possibilmente presente nel continente, la Direzione Generale attui una apertura in Messico per l’AMV e la collaborazione pastorale (ad gentes) con la chiesa locale.

9. Incontro Superiori Regionali in Guatemala (Agosto 2006, mancavano Ruben López e Carlo Bonelli)

Si sono fatte tre visite in Messico durante le quali sono state visitate 14 diocesi. Questa proposta di apertura fu presentata e accettata dal XI Capitolo Generale che ha affidato alle regioni del continente americano l´impegno di realizzarla. Si fanno le seguenti osservazioni a proposito dello stile della nostra presenza:

A. Inviare missionari e laici. Riscoprire un nuovo modo di fare missione.

B. É necessario aver chiaro quale servizio si vuole offrire alla chiesa locale.

C. Ufficialmente l'apertura si farà nel 2008.

D. Selezionare tre diocesi, al centro e al sud del paese, per discernere dove iniziare la nostra presenza.

E. I laici e missionari devono venire delle sei regioni del continente americano. Questi devono essere destinati dal Consiglio dei superiori di America con l'appoggio e il discernimento della Direzione Generale.

F. La parte economica é responsabilità delle regioni del continente.

G. L'apertura in Messico bisogna pensarla nella prospettiva di un possibile avvicinamento alla realtà del Centro America dove abbiamo già alcune vocazioni.

10. Incontro Superiori Regionali Argentina ( 2006 )

In Argentina ci siamo domandati se vale la pena aprire e se il Messico riqualificherà il nostro essere e fare missione in America. Sono state varie le opinioni:

A. Abbiamo vocazioni a in tutte le regioni dove siamo presenti. Perché non riqualificare quello che abbiamo? Aprire per aprire non ha molto senso.

B. L´apertura del Messico é una speranza. È una forma di dare ossigeno al IMC nel continente. É importante non andare solo con lo scopo vocazionale. Dobbiamo andare per arricchirci vicendevolmente.

C. L´apertura offre una 'nuova' forma di fare la missione: la presenza dei laici, la possibilità di assumere le sfide della migrazione, la teologia indigena... La pastorale indigena in Messico é molto significativa.

D. Deve essere una apertura fatta con nuovi criteri, non con quelli tradizionali. Deve avere un progetto ben definito ed essere una chiara espressione di continentalità.

E. Si deve fare in sintonia con quello che è stato già deciso dal Capitolo per dare serietà al cammino fatto.

Passi necessari per la nuova apertura

A. Condividere il cammino con tutti i membri dell'Istituto presenti nel continente, ascoltare idee, inquietudini, proposte missionarie ecc.

B. Sono le sei regioni del continente le responsabili della nuova apertura anche se poi non tutte destineranno personale per la nuova missione. Il personale sarà quindi destinato dai rispettivi Consigli Regionali, sempre in comunione con la Direzione Generale. Ogni missionario continuerà ad appartenere alla Regione che lo ha inviato.

C. Sarà necessario creare una forma giuridica che contempli la collegialità perché la futura comunità del Messico sarà giuridicamente unita alle sei regione del continente.

D. L´équipe sarà composta da missionari consacrati e missionari laici.

E. Il primo anno deve essere di conoscenza e discernimento per vedere dove ci ubichiamo nel futuro. É necessario un discernimento in loco.

F. L'economia del nuovo progetto é a carico delle Regioni del continente. Fin dal principio bisogna pensare in una missione alla portata della gente del posto.

G. L´animatore dell'équipe é il consigliere continentale in piena collegialità con i superiori del continente.

H. L´équipe deve essere costituita nel mese di agosto 2007


11. L´ULTIMA VISITA (24 LUGLIO-12 AGOSTO 2007)

Padre Antonio Fernandes ha scelto due superiori regionali che lo accompagnassero nell'ultima visita al Messico prima di procedere alla scelta dei missionari che faranno parte dell'équipe, e per parlare con alcuni vescovi in vista della concretizzazione della nostra presenza.

Con questo spirito padre Carlo Bonelli, padre Salvador Medina ed io siamo andati in Messico per tre settimane, a nome dei superiori del continente e della Direzione Generale. È stato veramente un momento bello per noi tre. Ringraziamo Dio per averci dato questa opportunità.

Non vogliamo fare una presentazione esaustiva della realtà del Messico: tre settimane sono veramente poche per comprendere in profondità questa realtà così diversa e ricca nelle sue espressioni. In forma breve e schematica vi presento quello che abbiamo intravisto e ascoltato da varie persone incontrate nel nostro viaggio.

A. Tutti ci hanno parlato di tre realtà molto diverse all'interno dello stesso paese, tanto a livello ecclesiale, come a livello sociale e economico. Questa realtà ha una precisa connotazione geografica e corrisponde con la parte Nord, Centro e Sud del Messico.

B. Sono fortissimi i flussi migratori soprattutto verso il Nord America. Questa tendenza produce un afflusso di persone che raggiungono il Nord del paese, nella zona di frontiera, e che rimangono lì finché non riescono a superare la frontiera. Arrivano da tutti i paesi del Centro America e dal Messico stesso.

C. Lo Stato si definisce come laico pero la religiosità del popolo è enorme e centrata molto sulla devozione al santo patrono.

D. La presenza dei popoli indigeni marca molto la società messicana. In Messico si parlano 62 lingue indigene. Questa multiculturalità aumenta con il processo migratorio verso Nord America, principalmente con l´arrivo di persone dal Guatemala, dall'Honduras, dal Salvador e dal Nicaragua.

E. La Vita Religiosa é molto presente nella chiesa messicana pero la distribuzione non é uniforme. Nel centro tutte le congregazioni sono presenti, invece al nord e soprattutto al sud sono molto meno. La Conferenza dei Religiosi del Messico dice che é urgente fare una opzione missionaria ad intra nella stessa Chiesa messicana.

11.1. Incontri e visite realizzate

Opere Missionarie Pontificie (OMPE)

Abbiamo partecipato a un corso di missionologia che si stava svolgendo in Città del Messico e abbiamo avuto cosi la possibilità di conoscere alcune persone (laici, religiosi, religiose, sacerdoti) che lavorano nella animazione ad gentes della chiesa locale. Abbiamo parlato a lungo con padre Guillerme Morales, direttore della OMPE e lui ci ha raccomandato che al principio sarebbe bene cominciare da una diocesi già organizzata. Questo permetterebbe una maggiore inserzione nella realtà e aiuterebbe nel discernimento iniziale.

Conferenza dei Religiosi Messico (CIRM)

É una realtà molto dinamica e con molte proposte di formazione permanente e riflessione sulla Vita Religiosa. La Vita Religiosa è cosciente che la sua distribuzione non è fatta secondo i bisogni della chiesa messicana e le sfide che la realtà di questo paese propone. É troppo concentrata nel centro del paese dove é maggiore il serbatoio vocazionale e le offerte formative-accademiche. L'ultima Conferenza dei Religiosi ha messo in risalto il bisogno di andare oltre questa realtà per avvicinarsi alle realtà più bisognose.

Congresso Nazionale Giovanile

Abbiamo partecipato al Nono Congresso Nazionale Giovanile, che si realizza nel paese ogni 3 anni. Siamo andati a Guadalajara dove erano presenti circa nove mila giovani di tutto il paese. Abbiamo avuto l'opportunità di trovarci con diverse Congregazioni, Istituti, Movimenti e istanze diocesane missionarie presenti al convegno e così scambiarci alcune informazioni sulla presenza delle loro Congregazioni e sulla realtà missionaria della chiesa messicana. Abbiamo allora avuto l'opportunità di dialogare con gli Istituti tipicamente missionari ad gentes come noi (Saveriani, Guadalupe, Comboniani). Queste congregazioni generalmente cercano di preservare il carisma originale missionario ad gentes (nella formazione e nell'AMV) per potere uscire del paese e la loro presenza è basicamente fatta di centri di animazione missionaria, e mezzi di comunicazione. Ad ogni modo fra di loro stanno maturando alcune riflessioni e domande: non sarebbe meglio fare la animazione missionaria tenendo come punto di partenza la pastorale e le opzioni missionarie? La presenza in parrocchie non significa togliere persone alla missione? Tutti ci hanno animati a venire a lavorare in Messico perché ci sono opportunità per tutti ma ci hanno anche avvertiti che ci sono diocesi dove esistono tutti i carismi ed é perfino eccessiva la presenza della Vita Religiosa ed altre regioni dove é scarsa e sarebbe necessaria una presenza più significativa (come in Campeche, Tuxtla, Yucatan, Tapachula, San Cristobal, Vera Cruz, Oaxala...). Le diocesi di San Juan de los Lagos, Aguascalientes, León, Altos jaliscos, sono diocesi di martiri e con molte vocazioni. La formazione ecclesiale é basicamente concentrata nel centro del paese. I Saveriani e i Missionari di Guadalupe ci hanno offerto al possibilità di accoglierci nelle loro case e ci hanno fatto vedere che era importante avere un tempo per conoscere la realtà del paese. Loro sentono il bisogno di una maggiore comunione e unità fra le Congregazioni e gli Istituti missionari.

Diocesi di Guadalajara

Chiesa molto organizzata. Il seminario diocesano ha più di mille seminaristi. Una ricchezza vocazionale molto grande. La presenza di Istituti e di Vita Consacrata é molto forte; lo stesso si può dire della presenza della chiesa nella società. Nel dialogo con il Cardinale abbiamo ringraziato per l'accoglienza che aveva dato ai missionari che erano stati a trovarlo prima di noi (Tucho e Leonardo) e abbiamo spiegato l´intenzione della nostra visita: trovare uno spazio nella Diocesi per rimanere un anno e poter conoscere la realtà del paese. Questa presenza si sarebbe concretizzata avendo come base una casa offertaci da una famiglia che ci accoglierà. La risposta del Cardinale fu breve ed esplicita. Se vogliamo rimanere nella Diocesi dobbiamo fare i passi canonici. Per un solo anno é sufficiente fare richiesta a lui per scritto.

Famiglia Huerta: durante il corso e il raduno che i superiori hanno fatto in Guatemala abbiamo avuto l'opportunità di conoscere alcune persone del Messico, fra le quale c'era la famiglia Huerta. Si tratta di una famiglia molto religiosa, benestante, ben relazionata socialmente e disposta ad appoggiare i Missionari della Consolata. Ha dimostrato molta apertura e accoglienza verso il nostro carisma e il nostro Istituto. Ci offrono gratis una struttura fisica per l'anno di discernimento, e la possibilità di scegliere fra la città di Guadalajara o una casa in una zona rurale prossima alla città. La prima sarebbe sufficiente solo come luogo per vivere, invece la seconda offre numerose possibilità per radunare giovani o gruppi ed è prossima al centro di spiritualità dei Gesuiti. Questa stessa famiglia ha reso possibile una nostra intervista con il canale televisivo Maria Visón che trasmette in tutto il mondo e ha facilitato contatti tanto a livello ufficiale come a livello ecclesiale. La possibilità di questa accoglienza é accettata dal Cardinale.

SUD (Chiapas):

Abbiamo anche visitato lo Stato di Chiapas, con l´obiettivo di trovarci con l'arcivescovo di Tuxtla Gutierrez. Nel stato di Chiapas si trovano tre diocesi: San Cristobal de las Casas, Tapachula e Tuxtla Gutierraz che é sede archidiocesana. In questo territorio si trovano città in forte sviluppo, con una grande tradizione culturale ed ecclesiale, ma anche una grande presenza di popoli indigeni. Oggi la situazione è relativamente tranquilla ma continua ad essere sfidante per la chiesa e per il governo, a causa della costante migrazione di persone provenienti del Centro America.

San Cristobal de las Casas.

Da Guadalajara ci hanno fatto conoscere la famiglia López, una famiglia che lavora con la realtà indigena e socio-politica di Chiapas. Ci ha fatto gustare e conoscere questa realtà con la loro ospitalità e per mezzo di una cena di studio e riflessione sulla realtà del Chiapas. Erano presenti Jan De Vos, ex gesuita, storico e studioso; Iván, specialista in comunicazione e studioso della globalizzazione e dei processi di identificazione delle identità collettive; Alma de Jesús, antropologa e segretaria della SEDECOL - Segretaria dello Sviluppo Sociale -; Eugenio, giornalista che attualmente lavora con popolazioni indigene nella formazione di comunicatori e Humberto, economista che segue lo sviluppo di progetti ufficiali con le comunità indigene. Ci hanno parlato della impressionante invasione dei movimenti religiosi che si confrontano con la tradizione religiosa sincretista della gente e che ha provocato una reazione fondamentalista fra i più tradizionalisti (in molti casi questa reazione si é conclusa con l'espulsione di vari movimenti) e della presenza di Mons. Samuel Ruiz con la sua visione di chiesa autoctona e dal volto indigeno. Mons Ruiz aveva cercato e trovato nei ministeri, principalmente nel diaconato permanente (350 diaconi), la risposta ai bisogni pastorali e allo sviluppo di una chiesa indigena.

Diocesi Tuxtla Gutierres:

Ci siamo trovati con l'arcivescovo Rogelio Cabrera. È stato un momento molto bello. Siamo stati bene accolti e a lungo ci ha parlato della realtà dello stato di Chiapas e della sua Diocesi. A Tuxtla Guttierez c`è una buona comunicazione con le altre città del Messico. Esiste nell'archidiocesi una fioritura vocazionale e lui crede che la Chiesa locale deve dare vocazioni a tutti i carismi. Progetta, in un futuro non molto lontano, di dividere in due la sua diocesi. Anche a lui abbiamo parlato delle nostre intenzioni di venire in Messico e trovare una Diocesi disposta ad accoglierci per potere fare un discernimento e trovare uno spazio adeguato per la nostra futura presenza. Lui è ben disposto ad accoglierci, ci offre un spazio e vede con ottimismo quello che stiamo cercando di costruire (un vincolo con il Cento America).

NORD Queretaro

(Missionari dello Spirito Santo, comunità missionaria messicana. Abbiamo partecipato nella professione religiosa di 10 novizi). Abbiamo visto un grande spirito di comunione fra i missionari e le persone vincolate con loro. Hanno approfittato di questa occasione per una animazione specifica, presentando con chiarezza la loro identità missionaria.

Matehaula:

Zona desertica. Comunità di inserzione dei Missionari dello Spirito Santo. Non hanno una responsabilità parrocchiale e si inseriscono nel piano pastorale diocesano. Sentono il bisogno di ripensare la presenza nella Chiesa locale del loro Istituto con uno stile povero e accompagnando la vita della chiesa diocesana. Stare, accompagnare e aiutare a partire dal proprio carisma. Non abbiamo avuto opportunità di parlare con il Vescovo.

Diocesi Nuevo Laredo:

Diocesi di frontiera con gli Stati Uniti e con tutti i problemi che questo comporta. Grande bisogno di accompagnare le persone. La gran maggioranza non sente la città come sua, arriva solo per cercare il modo di entrare negli Stati Uniti. Anche se rimangono per motivi diversi, quasi tutti si sentono di passaggio e per questo non sentono come propria né la città né la comunità cristiana. Poche vocazioni: lì i giovani sono una grande sfida. Molta disponibilità ad accogliere la nostra proposta che era la stessa che abbiamo fatto a Guadalajara e a Tuxtla Gutierrez. L'accoglienza del Vicario diocesano e del Vescovo sono state straordinarie. Si preoccuparono di farci vedere i diversi campi missionari: il vescovo Ricardo Watty ci ha accolto molto bene e ha parlato durante un buon tempo con noi. Ci ha animato ad andare avanti e si é mostrato contento di vedere che il nostro Istituto accetta e cerca di vivere lo spirito di Aparecida: una missione continentale. Abbiamo approfittato per vedere il lavoro che i Missionari Scalabriniani stano svolgendo, insieme a laici, nell'accompagnamento degli emigranti.

A MODO DI SINTESI

La nostra esperienza è stata, del punto di vista umano, molto arricchente. Abbiamo scoperto un Messico estremamente accogliente e ospitale, sia da parte della Chiesa locale, rappresentata dai diversi vescovi che abbiamo visitato e con i quali abbiamo parlato, sia da parte di tutte le altre persone che in un modo o nell'altro abbiamo trovato nel cammino. Dando continuità a tutto quello che abbiamo discusso in Guatemala e Argentina, crediamo che sia opportuno iniziare i primi passi per concretizzare la nostra presenza in Messico, pensandola come un cammino continentale alla ricerca, fatta assieme, delle sfide missionarie ad gentes in questo continente. Presentiamo alcune idee che ci possono aiutare a rendere concreta questa nostra opzione:

A. Arrivare al Messico (Pasqua del prossimo anno) e per un anno conoscere la realtà del Messico. Tutte le Diocesi ci accettano con questa orientazione.

B. Abbiamo percepito che il Messico in questo momento, come origine e transito di forti flussi migratori, è un paese che integra e vincola il Nord con il Sud e il Sud con il Nord. Il paese stesso é diviso in tre parti.

C. Tutte le regioni IMC dovranno partecipare, all'inizio, offrendo il personale. É necessario fare un sforzo per costituire comunità di missionari consacrati e laici.

D. Fare lo studio e il discernimento per le opzioni di AMV e di Pastorale.

E. Auto sostentamento con l'appoggio di famiglie, comunità, ecc

F. Fin da ora potremmo fare arrivare le nostre riviste alle famiglie e alle diocesi con le quali abbiamo cominciato a costruire una relazione.


PER LA RIFLESSIONE E IL DISCERNIMENTO

A. Come vedi la proposta di ricerca del primo anno: tre comunità (una al centro, una al nord e una al sud) con l'invio di un missionario proveniente da ogni regione e tre laici del continente?

B. Cosa dici a proposito della partecipazione dei laici?

C. Come credi che possiamo costruire la continentalità e la collegialità in questo processo?

D. Ritieni che sia ancora opportuno avere sempre presente la missione ad gentes come una priorità?

E. Altri commenti che ci possano aiutare.

Questo è stato il camino fatto, a grandi linee e a mo' di riassunto.

Vi ringrazio di cuore. Che la nostra Madre Consolata ci benedica e ci protegga in questo cammino.


Fraternamente,


Antonio Fernandes, IMC
Last modified on Thursday, 05 February 2015 16:56

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