Attentato alla moschea di Quebec. Accusato uno studente universitario

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Uno studente universitario franco-canadese, Alexandre Bissonnette, 27 anni, è accusato di aver eseguito la strage alla moschea di Quebec City, che ha ucciso sei persone durante la preghiera islamica della sera il 29 gennaio scorso. Nell’edificio vi erano una cinquantina di persone. Fra i 19 feriti, cinque sono ancora in ospedale e due in gravi condizioni.

Il giovane (v. foto) è stato arrestato nella sua auto, da dove aveva telefonato alla polizia offrendosi di collaborare. Di lui si sa che frequenta l’università Laval, a pochi chilometri dal centro islamico, studia scienze politiche e antropologia, e sulla sua pagina di Facebook ha spesso inneggiato al nazionalismo di destra, sostenendo il partito di Marine Le-Pen in Francia.

Il premier Justin Trudeau ha definito l’attacco un “atto terroristico” contro persone uccise a causa della loro religione e ha espresso la sua vicinanza e quella di tutto il Paese ad oltre un milione di musulmani che vivono in Canada.

Diversi media legano l’attentato alla tensione provocata dall’ordine del presidente Donald Trump di vietare l’entrata negli Usa a viaggiatori provenienti da sette Paesi a maggioranza musulmana, ma secondo personalità locali in Canada e nel Quebec la tensione religiosa o nei confronti dei migranti non è forte come in Europa o negli Usa, sebbene gli stranieri migranti costituiscano il 20% della popolazione. E’ però vero che il centro islamico di Quebec City è stato oggetto di offese in passato.

Subito dopo l’ordine di Trump, Trudeau ha reagito con un messaggio su Twitter: “A coloro che fuggono la persecuzione, il terrore e la guerra, i canadesi vi danno il benvenuto, qualunque sia la vostra fede. La diversità è la nostra forza. # Benvenuti in Canada”.

Ieri papa Francesco e il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso hanno diffuso un messaggio di cordoglio per le vittime della moschea di Quebec City.

 

Forte condanna dell’attentato alla moschea a Quebec City e di ogni forma di violenza sono stati espressi dal Papa in un telegramma al cardinale Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo di Quebec City, col quale Francesco si è intrattenuto questa mattina (nella foto), assicurando le sue preghiere per le vittime dell’attacco alla moschea. Il Papa ha sottolineato l'importanza di restare in questi momenti tutti uniti nella preghiera, cristiani e musulmani. Il Cardinale, in visita a Roma è subito ripartito per il Canada.

“Informato – si legge nel documento a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin - dell’attentato perpetrato in Quebec in una sala di preghiera del Centro culturale islamico, che ha provocato numerose vittime, Sua Santità papa Francesco affida alla misericordia di Dio le persone che hanno perduto la vita e si unisce nella preghiera al dolore dei loro parenti. Esprime la propria profonda solidarietà ai feriti e alle loro famiglie, e a tutti coloro che hanno contribuito ai soccorsi, chiedendo al Signore di portare loro conforto e consolazione nella prova. Il Santo Padre condanna con forza ancora una volta la violenza che genera tante sofferenze e implorando da Dio il dono del rispetto reciproco e della pace, invoca sulle famiglie provate e sulle persone toccate da questo dramma, così come su tutti i quebecchesi il beneficio delle benedizioni divine”.

Condanna per l’attentato è stata espressa anche dal Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso che in un comunicato esprime “profonda tristezza e indignazione” per un gesto “perpetrato contro fedeli musulmani raccolti in preghiera a Quebec City in un loro luogo di culto. Con questo gesto insensato – prosegue la nota - sono stati violati la sacralità della vita umana, e rispetto dovuto a una comunità in preghiera e al luogo di culto che l’accoglieva. Il Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso condanna fermamente quest’atto di inaudita violenza e desidera far pervenire la sua piena solidarietà ai musulmani del Canada, assicurando la sua fervida preghiera per le vittime e le loro famiglie”.

L’attentato è stato compiuto al momento della preghiere serale nel Centro culturale islamico di Quebec City intorno alle 20 ora locale, nella sezione maschile della moschea, mentre una cinquantina di persone era raccolta nel luogo di culto. Ci sono sei morti e otto feriti, alcuni dei quali gravi. Le vittime  erano tutti uomini, tra i 35 e i 70 anni. Sono state arrestate due persone e la polizia esclude che ci sarebbe ancora un attentatore in fuga, come sostenuto da voci diffusesi. Un testimone ha riferito a Radio Canada di aver visto due uomini coperti da maschera nera e che uno aveva un "marcato accento del Quebec".

Last modified on Wednesday, 01 February 2017 21:12

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