La filosofia in Africa deve aprire cammini di futuro

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Sono padre Patrick Assanga Amakoye e sono nato in Kenya 43 anni fa, nella parte occidentale del paese, non lontano dalla frontiera con l’Uganda. Dopo gli studi secondari sono stato accolto dai Missionari della Consolata: in Uganda ho fatto il seminario propedeutico e tutto il resto della formazione in Kenya. Quando avevo 31 anni ho fatto la prima professione religiosa e nel 2011, con 33 anni, sono stato ordinato sacerdote. I primi due anni li ho trascorsi nelle nostre missioni in Uganda ma poi nel 2014 ho cominciato il cammino degli studi filosofici che ho fatto in due tappe in Italia, la licenza dal 2013 al 2015, il dottorato dal 2018 al 2021. Nei due anni intercorsi fra queste tappe ho insegnato nell’Istituto di Filosofia di Nairobi.

Non so ancora dove i superiori mi destineranno a lavorare, se dovessi tornare a Nairobi spero di poter ancora insegnare, anzi, penso che per questo mi è stato chiesto di studiare filosofia. La formazione dei futuri missionari è estremamente importante. È bello che i nostri seminaristi crescano conoscendo la filosofia e la scienza moderna, che capiscano le differenze fra le due scienze ma anche le similitudini, che apprezzino lo sforzo che l’intelligenza dell'essere umano è capace di mettere in campo in settori così importante per dare all’umanità una vita di qualità… e a tutta l’umanità, non solo ad alcuni privilegiati.

Il nostro fondatore voleva per i suoi missionari la formazione migliore… un missionario poco preparato non serviva: questo Giuseppe Allamano lo sapeva bene e lo diceva frequentemente, voleva persone solo di prima qualità. Quando i missionari di domani si troveranno a dialogare con altre culture e realtà storiche ed umane, è importante che abbiamo una mente sufficientemente aperta per non essere dogmatici e chiusi.

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L’Africa è un continente che per anni e stato sfruttato in modo coloniale e forse nel cuore di tanti africani c’è ancora risentimento e frustrazione. È importante aiutare questo mondo ad aprire gli occhi per vedere le sue immense ricchezze che non sono solo quelle economiche o le materie prime ma è una cultura e un’umanità che ha davvero tanto da dare per il bene di tutti. Oggi più che mai le sorti dei popoli sono allacciate e interconnesse e tutti dobbiamo fare la nostra parte: non si può prescindere da nessuno, la vita, la difesa e la cura della nostra casa comune è un compito collettivo e per questo ci dobbiamo preparare e dare il meglio che abbiamo.

Nel nostro piccolo e grande mondo ci sono cose che fanno crescere e cose che distruggono, noi dobbiamo avere la sufficiente formazione, e non è facile né scontata, per imparare a distinguere ciò che è bene da ciò che è male; per garantire un futuro bello per tutti. Anche le università e gli istituti africani, che fino ad oggi sono così dipendenti da altre aree culturali, dovranno poi cominciare a camminare con le loro gambe, per sviluppare un loro pensiero e donare al mondo il ricchissimo universo simbolico che è racchiuso nelle culture di questo continente. 

Galileo è una persona estremamente importante nella storia della scienza per il suo apporto unico, originale e rivoluzionario: rompendo in parte con le tradizioni passate, o l’aristotelismo così come lui l’aveva conosciuto per mezzo della scuola di Padova, non rinuncia a spiegare ciò che aveva osservato per mezzo dei suoi esperimenti e chi descriveva con un linguaggio matematico. L’esperimento e la matematica sono la grande novità e queste hanno conseguenze profonde nella storia della scienza che è nata in quel momento. 

A questo punto non dobbiamo diventare noi stessi dogmatici con i risultati della scienza, dobbiamo invece riconoscere in figure come quella di Galileo uno stimolo per continuare un cammino che non sappiamo dove ci potrà portare ma che dobbiamo percorrere per essere fedeli alla nostra stessa umanità che ha fatto passi da gigante guidata dalla sua intelligenza e innata curiosità. La mente umana ha tantissime capacità per accogliere nuovi stimoli e nuovi processi legati al conoscere: possiamo e dobbiamo continuare a studiare, a crescere, a contribuire positivamente al nostro futuro. Forse la cosa più importante che ho imparato in questo corso di dottorato è stato precisamente scoprire che il cammino della conoscenza è stato uno dei più belli, avvincenti ed avventurosi che l’umanità abbia mai percorso. Dobbiamo essere perseveranti in questo perché da ciò dipende il nostro futuro e il futuro di tutti.

Puoi leggere il riassunto della tesi QUI

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