La pandemia di Covid-19 ci ha insegnato a cercare nuovi modi di vivere la missione adattandoci alle "nuove normalità" che cambiano anch'esse. Dobbiamo essere flessibili e fare progetti a breve termine, perché in poco tempo la realtà non sarà più la stessa. Questa è la situazione in cui la nostra Equipe Missionaria Itinerante dei Missionari della Consolata accompagna gli immigrati venezuelani a Boa Vista, Roraima.
La dispersione di più di 800 immigrati (indigeni e non) dell'ex comunità Ka Ubanoko, che all'inizio di quest'anno hanno dovuto lasciare il luogo dove erano stati accolti da marzo 2018, ha portato a un drastico cambiamento nell'accompagnamento dei venezuelani a Boa Vista. In Ka Ubanoko si era cercato di organizzare i migranti in modo autonomo, con l'appoggio dei loro capi (caciques). La comunità era composta da indigeni dei diversi gruppi etnici Warao, Pemon, Eñepa e Kariña e tutti condividevano lo spazio del vecchio Jóquei Club. Per questo motivo la dinamica dell'accompagnamento dell'Equipe Itinerante si era concentrata in modo prioritario su questa comunità e, fuori dai rifugi, si cercava di aiutare le famiglie che vivessero una situazione di estremo bisogno.
Ora come conseguenza della pandemia la situazione è cambiata: per decisione dell'operazione Acolhida, coordinata dall'esercito brasiliano, i circa 850 migranti hanno dovuto abbandonare il centro per cui gli sforzi dell’equipe si sono dovuti estendere e diversificare. Alcuni indigeni hanno affittato case e abbiamo cercato di collaborare con le spese di affitto di vari gruppi famigliari; altri hanno raggiunto altri rifugi ma quelli che sono stati ospitati nell’Abrigo Floresta non sono contenti perché hanno perso la loro autonomia nella gestione della vita della comunità. Alcuni gruppi sono tornati in mezzo alla strada o si sono spostati verso altre città.
Le emergenze non si contano più e nel bel mezzo della pandemia, senza lavoro e con bambini piccoli, alimentazione e tetto sono le principali emergenze. La pandemia in Brasile è sempre più preoccupante. Una delle sfide che produce è il costante aumento dei prezzi degli affitti. Questo significa un ulteriore sforzo economico per i migranti che mai dispongono di un redditto consistente.
Priorità della missione
In mezzo a tante necessità, l'Equipe Itinerante ha dovuto scegliere alcune priorità: accompagnare gli indigeni Warao e altre etnie; aiutare le famiglie con bambini soprattutto nell'alimentazione; sostenere alcune famiglie con parte degli affitti; e unire gli sforzi con altre organizzazioni per sostenere un gruppo di famiglie indigene nell'organizzare la comunità su un nuovo pezzo di terra acquistato nel comune di Cantá.
Con l'esperienza di Ka Ubanoko, gli indigeni hanno voluto organizzare una comunità autonoma e libera secondo i loro valori culturali. Per loro, la vita nei rifugi non aveva futuro. La sfida era quella di collaborare con altre entità che servissero la stessa causa senza creare aspettative che non potessero essere soddisfatte. Era necessario continuare a incoraggiare i migranti nel loro protagonismo e, allo stesso tempo, lavorare in rete con altre organizzazioni e con la diocesi di Roraima.
L’equipe missionaria itinerante
Creata nel marzo 2018, l'Equipe Missionaria Itinerante è un'iniziativa dei Missionari della Consolata nel continente americano con la missione di lavorare in situazioni di emergenza come l'accoglienza degli immigrati venezuelani a Boa Vista, Roraima. Dall'inizio delle attività, 14 missionari delle circoscrizioni IMC di Brasile, Colombia, Venezuela e Canada-USA-Messico hanno partecipato in questa esperienza. Isaak Mdindile, Joseph Onyango e Claudio Cobalchini sono attualmente al lavoro.
Joseph Onyango Oiye, IMC, è un missionario keniota in Messico e un nuovo membro dell'Equipe Itinerante a Boa Vista (RR).