Suor Beena Madhavath appartiene alla congregazione delle Orsoline di Maria Immacolata. Il suo ospedale a Mumbai è stato fra i primi a strutturare protocolli e aree adibite in modo speciale ai pazienti di Covid-19. Un’esperienza fatta di gioie, dolori, paure, ma anche speranze sostenute dalla fede.
Pronto soccorso, terapia intensiva, ma anche infondere speranza a chi è malato; confortare che è prostrato dalla solitudine del lockdown. Ma anche partecipare al dolore per i morti e trovare i segni di Dio nel buio di questa piaga… Sono alcune delle esperienze che suor Beena, da dottore, racconta in queste righe. Suor Beena Madhavath appartiene alla congregazione delle Orsoline di Maria Immacolata. È un dottore in ostetricia e ginecologia, con specializzazioni in Germania e Australia. Al presente è vice-direttrice dell’Holy Family Hospital di Mumbai e segretaria per il settore sanità dell’arcidiocesi. Ha voluto condividere con AsiaNews il suo “pellegrinaggio” nell’esperienza del Covid-19. La suora precisa che al suo ospedale hanno curato oltre 1200 malati di coronavirus, fra cui anche 10 sacerdoti e 10 suore. In India i casi positivi sono saliti a 2.647.663; i morti sono 50.921. Presentiamo qui la prima parte.