Papa Francesco celebra la messa nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, in forma privata, a causa della quarantena imposta dalla pandemia. La Festa della Divina Misericordia è stata istituita 20 anni fa da Giovanni Paolo II. “Il Signore attende che gli portiamo le nostre miserie, per farci scoprire la sua misericordia”. Nel tempo della pandemia, il rischio è “dimenticare chi è rimasto indietro”. “E’ tempo di rimuovere le disuguaglianze, di risanare l’ingiustizia che mina alla radice la salute dell’intera umanità!”. “Non pensiamo solo ai nostri interessi, agli interessi di parte”. “Senza una visione d’insieme non ci sarà futuro per nessuno”. Gli auguri di Pasqua alle Chiese ortodosse.
La Divina Misericordia “non abbandona chi rimane indietro”, come l’apostolo Tommaso. Così oggi, nella “lenta e faticosa ripresa dalla pandemia”, “il rischio è che ci colpisca un virus ancora peggiore, quello dell’egoismo indifferente”, in cui “si arriva a selezionare le persone, a scartare i poveri, a immolare chi sta indietro sull’altare del progresso”.