Yanomami: Siamo ancora vivi

CAM Tonino: Padre Corrado Dalmonago, IMC, presenta la situazione delle comunità Yanomami. CAM Tonino: Padre Corrado Dalmonago, IMC, presenta la situazione delle comunità Yanomami. Foto: Paolo Moiola

Dalla violenza totale alle azioni di emergenza.

Durante l’incontro organizzato dal Centro Cultures and Mission (CAM) di Torino in Italia, il sabato 18 maggio 2024 il Padre Corrado Dalmonego, IMC, antropologo e missionario in Brasile, presenta la situazione attuale delle comunità indigene nel territorio Yanomami, nello Stato di Roraima,

L’invasione illegale del garimpo è cresciuta più di 20 mila volte in 37 anni” (nel 1987 erano 15 ettari - nel 2022 = 3.278 ettari), osserva il missionario della Consolata che svolge una ricerca di dottorato esattamente sull'impatto dell'attività estrattiva illegale nel territorio Yanomami dove è in corso una crisi umanitaria e sanitaria senza precedenti causata dai cercatori d'oro (garimpeiros).

Il popolo Yanomami conta circa 30mila individui sparsi nei territori di Brasile e Venezuela. Si stima che nel 2023 fossero oltre 20mila i garimpeiros illegalmente nelle loro terre.

Padre Corrado spiega che, le comunità sono vittime di “una violenza totale perché, oltre alla degradazione della foresta (tagliano alberi, scavano buche enormi, usano pompe idrauliche, avvelenano i fiumi per l’uso criminale del mercurio per separare l’oro dal resto) aumenta anche la diffusione di malattie, l’epidemia di malaria, denutrizione, violenze sulle donne, introduzione di armi di fuoco, della droga, ecc… Quindi, non è solo una violenza ambientale, è una violenza totale, violenza sociale, (distruzione delle comunità e l’aumento di conflitti interni e fra le comunità), ma anche una violenza spirituale. Attaccare la foresta vuol dire toccare tutto il mondo dei simboli e significati della nostra vita compreso il mondo invisibile della vita spirituale”, avverte.

“Nonostante tutte queste difficoltà gli Yanomami sono ancora vivi”.

Vedi qui il video sull’intervento di padre Corrado nel CAM di Torino

La Terra Indigena Yanomami (TIY) copre un’area estesa oltre 9 milioni di ettari nel Nord del Brasile. In questa regione, i fiumi sono canali di comunicazione che uniscono le diverse comunità. Fu a monte del fiume che i missionari della Consolata, Giovanni Calleri e Bindo Meldolesi fondarono, nel 1965, la Missione Catrimani, a 250 chilometri da Boa Vista, capitale di Roraima. Nel corso degli anni, la coesistenza del popolo Yanomami con i missionari ha contribuito a rafforzare un modello di missione basata sul rispetto e il dialogo, nella difesa della vita, della cultura, del territorio e della foresta. Tre missionari e quattro missionarie della Consolata sono attualmente impegnati nella Missione Catrimani.

Padre Corrado Dalmonego

Nato nel 1975 e cresciuto a Sant’Antonio di Porto Mantovano, Mantova – Italia, dopo essersi impegnato come animatore in parrocchia ha frequentato il Centro Missionario Diocesano e ha collaborato con l’Associazione Mappamondo che si occupa di commercio equo e solidale. Inizia la formazione nei missionari della Consolata nel 1999, prende i voti religiosi  nel 2004 e viene ordinato sacerdote nel 2010. In Amazzonia è giunto per la prima volta nel 2002, quando era ancora seminarista. Dopo avere concluso la teologia a San Paolo - Brasile, è ritornato nella stessa missione, presso il popolo Yanomami. Attualmente svolge una ricerca di dottorato sull'impatto dell'attività estrattiva nel territorio indigeno Yanomami. Padre Corrado Dalmonego, nel 2019, ha partecipato al Sinodo per l’Amazzonia che si è svolto a Roma ed è autore insieme a Paolo Moiola, del libro Nohimayu – L’incontro. Amazzonia: gli Yanomami e il mondo degli altri. Storia della Missione Catrimani, EMI, Bologna 2019.

* Padre Jaime C. Patias, IMC, Ufficio Generale della Comunicazione

Last modified on Tuesday, 21 May 2024 15:53

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