Thomas e Rosa, insieme per la missione

Thomas e Rosa con i loro figli all'arrivo in Corea. E nella festa di saluto Thomas e Rosa con i loro figli all'arrivo in Corea. E nella festa di saluto Thomas Kang & SozziJA
Il nostro passato e l’incontro con la missione

Prima del 2016 la nostra era una vita normale, come quella di altri cristiani. Abbiamo lavorato per mantenerci e crescere i nostri due figli e abbiamo vissuto nella felicità e anche nella difficoltà che quotidianamente trovavamo. Partecipavamo alla vita della comunità cristiana: negli Incontri Matrimoniali, nel gruppo di Studio della Bibbia, nei servizi alla parrocchia e così via.

Nel 2004 avevamo conosciuto i Missionari della Consolata e con loro abbiamo partecipato ad alcuni viaggi in missione che per noi sono state esperienze davvero toccanti, scoprire Dio vivo e presente nella vita dei missionari e nella vita delle comunità che loro servivano. Poco tempo dopo il rientro dall’ultimo viaggio in missione Rosa, nell’eucaristia in parrocchia, ha sentito fortemente il desiderio di partire, la presenza di Gesù che diceva “vai”! In seguito ci siamo consultati con i padri della Consolata per capire se si trattasse di un desiderio mosso dallo Spirito Santo oppure no. 

In giugno 2018 siamo partiti per la Tanzania. Avevamo un sogno: stabilire relazioni positive con ogni persona che avremmo incontrato. Al’inizio pero la gioia provata è stata di breve durata. Abbiamo sperimentato delle difficoltà comprensibili per l’impatto con l’ambiente ma anche difficoltà di comunicazione con la comunità. In quei momenti, correvamo davanti all’Eucarestia, ci lamentavamo e pregavamo: ne tornavamo confortati e con la voglia di superare le avversità. Abbiamo capito che non eravamo lì per fare la nostra volontà, ma eravamo stati mandati e saremmo dovuti tornare, solo a missione compiuta.

Ci siamo sentiti scortati nella preghiera da tanti amici, sacerdoti e suore; la loro solidarietà si è fatta concreta ogni volta che ci inviavano ciò di cui avevamo bisogno, nella mostra fragilità. È cosi che ci siamo sentiti amati anche da Dio e mamma Consolata.

Evidentemente abbiamo trovato anche molto altro: ambienti naturali belli, studenti e persone che ci hanno accolto in modo affabile e generoso, l’essere liberi da incombenze e preoccupazioni. Grazie a tutto questo abbiamo potuto raggiungere la fine del contratto e siamo tornati in Corea in Gennaio 2022.

A tu per tu con l’italiano

In questi mesi, da febbraio a aprile 2023 siamo stati a Roma, ospiti nella Casa Generalizia, con l’intenzione di studiare italiano. Ne abbiamo sentito il bisogno perché e la madre lingua del nostro Istituto e in qualche modo anche della chiesa cattolica; nella nostra esperienza in missione abbiamo avuto la visita di tante persone che parlavano italiano e con le quali non riuscivamo a comunicare. Certamente tre mesi non è un tempo sufficiente ma speriamo che possa essere un aiuto per le prossime missioni.

Ci siamo trovati molto bene nella casa generalizia con i nostri padri e fratelli. È stato un grande onore  per noi stare con loro e ci hanno sempre dimostrato una grande accoglienza e molto amore che certamente viene da Dio. Che bello poi aver condivido il nostro tempo con due gruppi di missionari che sono passati da Roma in questi mesi per la loro formazione permanente. I missionari con 25 anni di ordinazione e quelli con 50 anni. In loro e nella vita dei membri della comunità abbiamo visto la bellezza della vita del missionario consacrata a Dio e al servizio della comunità.

Con voi abbiamo celebrato la Pasqua di Gesù risorto e in qualche modo anche noi abbiamo sperimentato la risurrezione e siamo tutti stati guariti dall’amore di Dio. Adesso, possiamo ripartire con nuova forza e speranza. Siamo venuti qui per studiare l’italiano ma il Signore ha arricchito questo tempo di nuovi e grandi doni. Grazie a tutti voi. 

Il libro della missione

Dopo il nostro ritorno abbiamo in mente un piccolo progetto editoriale. Normalmente i cattolici della Corea non sanno che ci sono missionari laici all’estero e a noi sembra importante cominciare a condividere la nostra esperienza. Spesso nel 2022 siamo stati chiamati a dare testimonianza della nostra esperienza in Tanzania. Vorremmo rendere questa testimonianza un po’ più consistente per mezzo di questo libro per il quale vorremmo attingere dai nostri diari di missione.

Vorremmo anche praticare un po’ di più l’italiano con i padri che ci sono in Corea, sono tanti i documenti della chiesa cattolica in Italiano.

Non sappiamo ancora quando avremo l’opportunità di tornare in missione. Siamo disposti ad andare ovunque Dio voglia. Pregherete per noi per favore. Ci vediamo nella preghiera. Grazie di nuovo.

*Rosa e Thomas Kang sono missionari laici della Consolata coreani.

20230502Rosa03

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