IL CONTINENTE AFRICANO IN CONTINUA EVOLUZIONE: UN INVITO A RIFLETTERE

Category: Missione Oggi
Hits: 1716 times

Organizzazione dell'Unione Africana (UA)

Vi è un consenso generale che il moderno continente Africano è un progetto di auto­creazione. Ciò è una buona prospettiva da cui partire per studiare e capire il continente Africano. Il protagonista principale, la forza trainante del progetto di dar forma e creare la nuova realtà del continente Africano può essere identificato nell'organizzazione dell'Unione Africana (UA).

1. Unione Africana

L'UA è un'organizzazione internazionale costituita da tutti i cinquantaquattro Stati africani, con l'eccezione del Marocco. L'UA ha una chiara visione della propria missione, così come emerge nell'Atto costitutivo dell'Assemblea Ordinaria dei capi di stato Africani tenutasi in Lome, Togo nell'anno 2000: la creazione degli Stati Uniti d'Africa e di un mercato comune africano. La strategia optata è la progressiva integrazione politica del continente africano e la creazione di un mercato comune.

L'UA monitorizza e incoraggia l'integrazione politica tra gli stati membri sollecitando da loro il contributo di truppe per mantenere le missioni di pace nell'UA. L'obiettivo dell'integrazione economica del continente è quello di creare un mercato comune nel continente, con una Banca Centrale Africana entro il 2028, con sede in Abuja, la sola che emetterà l'Afro, la moneta comune africana. Gli obiettivi dell'integrazione politica prevedono la creazione di un governo dell'Unione Africana con l'obiettivo di procedere verso gli Stati Uniti d'Africa. La sede dell'Unione Africana si trova a Addis Abeba, Etiopia.

Pur dando priorità all'integrazione politica ed economica del continente, l'Unione Africana negli ultimi dieci anni ha preso importanti iniziative per elevare gli standard di vita di tutti i popoli africani e per debellare le malattie che si possono prevenire (la malaria è la principale causa di morte) e favorendo condizioni sanitarie migliori.

L'Unione Africana ha individuato quattro lingue come lingue ufficiali e de facto lingue dell'Unione Africana: Arabo, Inglese, Francese e Portoghese. Il Kiswahili e lo Spagnolo rimangono lingue ufficiali della comunicazione interna per diventare in futuro lingue ufficiali quando le condizioni lo permetteranno.

2. L'economia del continente Africano

Nell'ultimo decennio, l'economia africana ha registrato un progresso incredibile. L'Economist nell'Ottobre del 2012 ha annunciato che il "21° secolo sarà il secolo d'Africa". Ventuno paesi africani sono entrati nella lista dei paesi a medio reddito a livello mondiale, con alcune eccezioni come lo Zimbabwe, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Congo, Togo e Burundi, che hanno avuto una crescita negativa. Nel complesso, le economie africane registrano tassi di crescita corrispondenti o superiori ai tassi di crescita globali e sono etichettati ora come "mercati leone", che competono con le "economie tigre" del Sud­Est Asiatico e la "Latin Puma "dell'America Latina.

Negli ultimi dieci anni l'economia dell'Africa ha registrato costantemente tassi di crescita del 5,9% all'anno. In seguito alla crisi economica mondiale del 2009, il tasso di crescita è sceso al 5,0% nel 2010 e al 3,4% nel 2011 dopo la rivolta araba (primavera araba). Con la ripresa dell'economia del Nord Africa e sostanziale miglioramento di altre regioni africane, la crescita dovrebbe accelerare al 4,5% nel

 

2012 e al 4,8% nel 2013. La crescita in tutto il continente è destinata a continuare. Tuttavia, persiste allarmante il fatto che la crescita economica del continente non ha toccato il destino del 36,2% della popolazione che continua a vivere con meno di 1,25 US $ al giorno.

La tabella sotto mostra gli indicatori socio­economici dei paesi Africani dove sono presenti i missionari della Consolata:

TABELLA 1 ­ INDICATORI SOCIO­ECONOMICI: per i paesi selezionati 2012

INDICATORI

Costa d'Avorio

Etiopia

Kenya

Mozambico

Sud Africa

Tanzania

Superfice

322.462 km2

1.104.300 km2

580.367 km2

801.537 km2

1.221.037 km2

945.203 km2

Popolazione

21.058.778

91.195.670

43.013.341

23.515.934

48.810.430

46.912.770

Densità / km2

68,08

82,58

74,11

29,42

40,04

49,52

Migrazione net

0,0%

­0,01%

­0,23%

­2,13%

­6,22%

­0,29%

Tasso crescita

2,04%

3,18%

2,44%

2,44%

­0,41%

1,96%

Tasso alfabetiz

56,2%

42,7%

87,4%

56,1%

86,4%

78,2%

Sopravvivenza

57,25

56,56

63,07

52,02

49,41

53,14

Urbanizazione

51%

17%

22%

38%

62%

26%

Tasso Urban.

3,7%

3,8%

4,2%

4,0%

1,2%

4,7%

Sesso Popolaz.

103

103

102

102

102

103

Sanità:

Buona

Non buona

23%
77%

12%
88%

31%
69%

17%
83%

77%
23%

24%

&^%

Frequenza scolastica

6

8

11

9

13

9

Spese per educazione

4,6/PIL

5,5/PIL

7,0/PIL

5,0/PIL

5,4/PIL

6,8/PIL

Spese per salute

5,1/PIL

3,6/PIL

12,2/PIL

5,7/PIL

8,5/PIL

5,1/PIL

PIL (PPP)
Pro capite

$1.600

$1.100

$1.700

$1,100

$11.000

$1.600

PIL, GR tasso

­4,7%

7,5%

4,4%

7,3%

3,1%

6,4%

Composizione PIL

30% Agric 21% Indus 49%Serv

46,5% Agri 14,5%Indus 38,9% Serv

24% Agric 15% Indust 61% Serv

32% Agric 24,2% Indu 43,8% Serv

2,4% Agric
30,6% Indus
67% Serv

27,8% Agri
24,2% Indu
48,0% Serv

Forza lavoro

8.764.000

37.900.000

18.390.000

9.973.000

17.660.000

24.060.000

Composizione forza lavoro

68% Agric ­ ­

85% Agric
5% Indust
10% Servizi

75% Agric
25% Indust
­

81% Agric 6% Indust 13% Servic

9% Agric 26% Indust 65% Servic

80% Agric 10% Indust 10% Servic

Disoccupati 15­64 anni

24,9%

­

40%

21%

48,2%

­

% Sotto la linea povertà

42%

29,2%

50%

54%

50%

36%

Religione

38,6%Islam
33,8% Catt.
18,6% Trad.

43,5% Ortod.
33,9%Islam
0,7%Catt.

45% Protest. 33% Catt. 10% Islam

28,4% Catt. 27,7%Protest 17,9% Islam

36,6% Protest.
7,1% Catt.
36% Protest.

35% Islam 35% Catt. 30% Indep.

 

3. La popolazione del Continente Africano

Il miglioramento della qualità della vita della popolazione africana è diventato l'obiettivo primario di UA negli ultimi dieci anni, compito non facile date le dimensioni e dinamismi al lavoro al suo interno. Un miliardo e cento milioni di abitanti (stima ONU 2012) che vivono nel continente africano rappresentano il 12% della popolazione mondiale. La popolazione africana è raddoppiata tra il 1982 e il 2009, e più che quadruplicata tra il 1950 (221 milioni) e nel 2009, e si prevede che raddoppierà ancora entro il 2045, ipotizzando che i meccanismi demografici attivi nella popolazione rimangano costanti.

Il continente Africano ha avuto una significativa diminuzione dei tassi di mortalità, compresi i tassi di mortalità infantile (da 116/1000 nel 2010 a 85/1000 prevista entro il 2030), nonostante gli effetti devastanti dell'HIV/Aids, mentre i livelli di fecondità sono rimasti pressoché costanti a 6 figli per donna (Totale Tasso di Fertilità), con l'eccezione degli stati dell'Africa settentrionale (2,1 TTF) e gli stati dell'Africa meridionale (3,0 TTF).

La tabella qui sotto mostra l'elevato numero di giovani che caratterizza la struttura per età della popolazione del continente (costituita in gran parte dalla forza lavoro della popolazione stessa) rispetto alla percentuale di popolazione con 65 anni e più, e di età inferiore ai 15:

Anno

Meno di 15 anni

Tra 15 to 64 anni

Oltre i 65 anni

2010

40%

56%

4% (USA=19,6)

2050

27%

66%

7%

 

TABELLA 2 ­ Dati demografici di paesi selezionati:

INDICATORI

Costa d'Avorio

Etiopia

Kenya

Mozambico

Sud Africa

Tanzania

Superficie (Km2)

322.462

1.104.300

580.367

801.537

1.221.037

945.203

Popolazione

21.058.7

91.19

43.01

23.51

48.81

46.91

 

78

5.670

3.341

5.934

0.430

2.770

Densità /km2

68,08

82,58

74,11

29,42

40,04

49,52

Migrazione net

0,0%

­

­

­

­

­

 

 

0,01%

0,23%

2,13%

6,22%

0,29%

Tasso crescita

2,04%

3,18%

2,44%

2,44%

­0.41

1.96%

Popolazione :

 

 

 

 

 

 

Meno 15 anni

39,3

44,6

42,5

45,7

28,4

45,0

15 ­ 64 anni

57,6

52,6

54,8

51,3

65,7

52,1

Oltre 64 anni

3,1

2,8

2,7

3,0

5,9

2,9

Età mediana

19,8

16,8

18,8

16,8

25,3

18,7

Alfabetizzazione

56,2%

42,7%

87,4%

56,1%

86,4%

78,2%

Sopravvivenza

57,25

56,56

63,07

52,02

49,41

53,14

Tasso nascite /1000

30,44

42,59

31,93

39,34

31,81

19,32

 

 

Mortalità /1000

9,96

10,79

7,26

12,79

11,92

17,23

Mortalità infantile per/1000 nascite

63,2

75,29

43,61

76,85

42,67

65,74

Mort. Materna per/100.000 nascite

400

350

360

490

300

460

Tasso fertilità

3,82

5,39

3,98

5,4

2,28

5,08

HIV/AIDS in adulti

3,4%

2,1%

6,3%

11,5%

17,8%

5,6%

(15­49 anni)

 

 

 

 

 

 

Popolazione con

450.000

980.0

1.500.

1.400.

5.600.

1.400.

HIV/AIDS

 

00

000

000

000

000

 

Una conseguenza quasi inevitabile della grande percentuale di giovani è il "dividendo demografico", che è la forza lavoro in crescita, che se adeguatamente formata e dotata di piena occupazione avrà accesso ai beni di consumo, e le finanze per soddisfare questi beni di consumo. Se ciò non accadesse c'è il pericolo di degenerare nella disoccupazione giovanile di massa, destabilizzazione, e criminalità.

Oltre al processo di invecchiamento, il processo di urbanizzazione è di particolare rilevanza per la programmazione dei servizi igienico­sanitari urgenti e le infrastrutture scolastiche e sanitarie. La popolazione urbana del continente è stimata in circa il 40% del totale, e questa produce il 55% del PIL (2012). La percentuale di urbanizzazione dovrebbe raggiungere la soglia del 50% entro il 2030.

Congiuntamente a l'urbanizzazione, la popolazione del continente sta subendo una profonda riorganizzazione dei confini tradizionali e miscugli di razze, culture, etnie e religioni. Questo rimodellamento continuo del panorama umano del continente, rende inevitabile la questione dell'identità: chi sono gli Africani?

4. Identità della popolazione Africana

"Non siamo africani perché siamo nati in Africa. Siamo africani perché l'Africa è nata in noi "(Chester Higgins Jr.)

A. Culture Tradizionali e lingue

Le lingue e le culture africane costituiscono una componente essenziale dell'identità Africana. L'Unione Africana proclamò nel 2006 l'anno delle lingue Africane. Per l'UA, tutte le lingue africane sono lingue ufficiali dell'UA, perché portano in sé la ricchezza inalienabile delle loro corrispondenti culture, l'anima dell'Africa; anche se per motivi pratici solo alcune vengono utilizzate come tali negli incontri dell'UA. Le lingue Africane sono molte: sono stati individuate oltre 3.000 lingue diverse.

 

B. Le invasioni coloniali (700 dC ­ 1984 dC) Colonizzazione Araba

Una seconda componente che definisce l'identità del continente Africano è l'invasione coloniale da parte degli Arabi e dei paesi Europei. Queste invasioni hanno iniettato culture aliene, lingue, leggi, tecnologie, pratiche amministrative e regole commerciali, che costituiscono nuovi parametri oggettivi. La maggior parte di loro rimangono in vigore fino ad oggi a condizionare l'identità e il comportamento delle comunità Africane nella loro vita quotidiana a tutti i livelli dell'organizzazione sociale.

La conquista araba del continente Africano ubbidì ad una strategia consistente nell'annettere militarmente i regni esistenti, poi successivamente rendendoli vassalli del Califfo, convincendoli o costringendoli ad adottare l'Islam, e controllando le rotte commerciali che abbracciano l'Africa del Nord e il Sahara da Est con carichi di oro, spezie e schiavi. La colonizzazione Araba del continente africano ha trasformato per sempre l'identità dei suoi abitanti; non si è limitata ad adottare solo la lingua Araba.

Colonizzazione Europea

Quando i poteri coloniali europei arrivarono in Nord, Ovest e Est Africa, le culture locali erano state mischiate in nuove forme di sincretismo dominate da modelli e leggi islamiche. Un cambiamento importante introdotto dai nuovi colonialisti in Africa fu l'abolizione della schiavitù. La colonizzazione europea moderna, a partire dal XV secolo, è stata portata avanti dal Portogallo, Olanda, Gran Bretagna, Francia, Belgio, Germania, Spagna e Italia. Le motivazioni dietro la colonizzazione da parte delle potenze Europee era motivata dalla ricerca di nuove fonti di ricchezza come oro, spezie, schiavi, e la ricerca di gloria, avventure in terre fino ad allora sconosciute, la conquista di quelle terre, il miglioramento della propria immagine risultante nella creazione di un proprio vasto impero mai conosciuto prima.

La colonizzazione europea del continente Africano, ha portato alla sottomissione dell'economia Africana all'Europa, e all'introduzione dei sistemi giuridici, pratiche amministrative, e lingue delle potenze colonizzatrici, nel tessuto sociale e politico del popolo Africano nativo. I confini degli stati Africani moderni sono ancora definiti dai confini stabiliti dalle potenze coloniali nei loro conflitti reciproci per il controllo del territorio. Grazie alla protezione delle autorità coloniali e all'assistenza religiosa dei loro militari e personale amministrativo l'attività missionaria fiorì, e fu abbracciata dalla popolazione Africana.

C. Le religioni native e esogene del Continente Africano

Religioni, native ed esogene, sono una componente importante ed essenziale di questo universo simbolico che plasma l'identità dell'Africa e l'identità degli Africani. L'identità dei principali gruppi e la loro consistenza è stata riassunta da David Barrett nel 2002 come segue:

Religioni Africane Tradizionali

96.805.405

(12,3%)

Cristianità

360.220.182

(45,9%)

 

 

Islam

317.374.182 (40,5%)

Induismo

2.351.390 (0,3%)

Baha’i

1.732.816 (0,2%)

Giudaismo

214.055 (0,1%­)

Buddismo

134.409 (0,1%­)

 

Cristianesimo in Africa

Non è corretto, tuttavia, classificare il cristianesimo come religione esogena in Africa, o come un sottoprodotto della colonizzazione europea. Il cristianesimo in Africa è iniziato nel primo secolo, quando l'evangelista Marco fondò la Chiesa di Alessandria intorno all'anno 43 dC. In un primo momento, era una comunità di lingua prevalentemente greca che, però, alla fine del secondo secolo (190 dC), aveva già tradotto la Bibbia e la Liturgia in tre lingue locali. Le principali figure del cristianesimo di quel periodo comprendono Origene, Tertulliano, Clemente di Alessandria, e S. Agostino di Ippona. Il cristianesimo si era diffuso in questi primi secoli anche in quelle che sono la moderna Algeria e Tunisia, legate a Roma, piuttosto che ad Alessandria, in quanto a giurisdizione ecclesiastica. La Chiesa di Alessandria, ancora nel primo secolo, aveva creato le sue chiese figlie anche in Nubia e Sudan (queste chiese resistettero all'invasione dell'Islam fino al 1350, otto secoli dopo la conquista del Sudan e Nubia da parte degli eserciti Arabi). Nel frattempo, la persecuzione dei cristiani da parte dell'imperatore romano Decio (250) spinse molti cristiani a fuggire dalle città e rifugiarsi nel deserto, da cui alcuni non ritornarono quando la persecuzione si placò. Rimasero a vivere nel deserto come eremiti, costo furono i fondatori di monachesimo cristiano. Intorno all'anno 300 dC, l'imperatore Diocleziano scatenò un'altra persecuzione contro i cristiani in Egitto e in quelle che sono le moderne Algeria e Tunisia, di conseguenza i cristiani si rifugiarono nelle comunità vicine confinanti con il deserto, nella Nubia e in Meroë, in prossimità di Axum. Re Ezana del regno di Axum in Etiopia / Eritrea, fu convertito da Frumenzio, un cristiano siriano naufragato sulle coste del suo regno. Egli dichiarò il cristianesimo religione ufficiale di stato nel suo Regno. Nella metà del 300 dC. Ezana stabilì anche la Chiesa Ortodossa Tewahedo d'Etiopia, facendo consacrare Frumenzio vescovo, capo della Chiesa Etiope, dal Patriarca di Alessandria. Axum si rivelò essere il primo regno cristiano d'Etiopia, un regno che ha resistito a successive ondate di attacchi da emirati islamici (Adal e altri, che si trovavano in quella che è la Somalia moderna) e l'invasione italiana del 1935, e così ha anche resistito la Chiesa Ortodossa di Etiopia.

Il cristianesimo non è sopravvissuto alle ondate degli eserciti arabi che hanno spazzato il Nord Africa tra il 647 e il 709 dC sotto il califfo Omayyade, il terzo successore del Profeta Muhammad. Delle 400 diocesi cristiane esistenti in Nord Africa nell'anno 700 dC, solo quattro sono rimaste in esistenza fino intorno al 1300 dC. Con l'eccezione della Chiesa Ortodossa Egiziana (copta significa Egiziana in greco) e la Chiesa Ortodossa Tewahedo d'Etiopia, il cristianesimo fu spazzato via dal Nord Africa. Questa era la situazione trovata dai conquistatori francesi di Algeri e Tunisi nel 1830 dC. Il tentativo di rivitalizzare

 

il cattolicesimo dopo la conquista francese con la presenza dei colonizzatori e coloni europei non si realizzò perché questi immigrati e i loro discendenti per lo più lasciarono questi paesi quando divennero indipendenti. Il Cristianesimo (o più correttamente il cattolicesimo, perché questo è ciò che il cristianesimo era tra il 700 dC e il 1300 dC) non si riprese mai in Nord Africa.

Nell'Africa sub­sahariana, al contrario, il cristianesimo fiorì e crebbe durante la corsa per la conquista dell'Africa. Nel 1900, il cristianesimo aveva sette milioni di fedeli, il 9,33% della popolazione sub­sahariana stimata in 75.000.000. Nel 2010, contava 470 milioni, il 57% della popolazione stimata Sub­Sahariana di 818.604.651 milioni.

Allo stato attuale (2011), il cristianesimo rappresenta 516.470.000 membri, il 62,7% della popolazione del continente africano stimata in 823.716.108. Protestanti (comprese le chiese indipendenti) in numero di 295.510.000 (il 35,9% dei cristiani), i cattolici sono 176.040.000 (21,4%), gli ortodossi sono stimati in 40.120.000 (4,9%), mentre sono 4.790.000 (0,6%) gruppi di cristiani al di fuori delle categorie tradizionali. L'Islam è stimato al 37,3% (307.246.108) della popolazione totale continente dell'Africa.

Purtroppo, i dati relativi all'appartenenza religiosa, i criteri adottati per la compilazione e l'affidabilità delle fonti dei dati utilizzati dipendono enormemente dalle agenzie che compilano questi dati. Non esiste una standardizzazione.

 

 

 


Gli ultimi articoli

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

15-07-2024 Missione Oggi

Giustizia Riparativa e la “pedagogia allamana”

La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa...

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

14-07-2024 Missione Oggi

Perù: prima assemblea dei popoli nativi

I rappresentanti dei popoli nativi dell'Amazzonia peruviana, insieme ai missionari, si sono riuniti nella Prima Assemblea dei Popoli Nativi, che...

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

13-07-2024 Notizie

Padre James Lengarin festeggia 25 anni di sacerdozio

La comunità di Casa Generalizia a Roma festeggerà, il 18 luglio 2024, il 25° anniversario di ordinazione sacerdotale di padre...

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

13-07-2024 Allamano sarà Santo

Nei panni di Padre Giuseppe Allamano

L'11 maggio 1925 padre Giuseppe Allamano scrisse una lettera ai suoi missionari che erano sparsi in diverse missioni. A quel...

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

11-07-2024 Allamano sarà Santo

Un pellegrinaggio nel cuore del Beato Giuseppe Allamano

In una edizione speciale interamente dedicata alla figura di Giuseppe Allamano, la rivista “Dimensión Misionera” curata della Regione Colombia, esplora...

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

10-07-2024 Domenica Missionaria

XV Domenica del TO / B - “Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due"

Am 7, 12-15; Sal 84; Ef 1, 3-14; Mc 6, 7-13 La prima Lettura e il Vangelo sottolineano che la chiamata...

"Camminatori di consolazione e di speranza"

10-07-2024 I missionari dicono

"Camminatori di consolazione e di speranza"

I missionari della Consolata che operano in Venezuela si sono radunati per la loro IX Conferenza con il motto "Camminatori...

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

10-07-2024 Missione Oggi

Un faro di speranza per le persone che vivono per strada

I Missionari della Consolata dell'Argentina accompagnano le “Case di Cristo” a “Villa Soldati” Nel cuore di Villa Soldati, a Buenos Aires...

Santo (in punta di piedi)

09-07-2024 Allamano sarà Santo

Santo (in punta di piedi)

Il 23 maggio scorso la sala stampa del Vaticano annunciava che papa Francesco aveva approvato l’avvenuto miracolo della guarigione dell’indigeno...

onlus

onlus

consolata news 2

 

Contatto

  • Viale Mura Aurelie, 11-13, Roma, Italia
  • +39 06 393 821