Il 16 febbraio 2025, l’Istituto inizierà un anno di celebrazioni in occasione del centenario della morte del nostro Fondatore, San Giuseppe Allamano. Forse sarebbe più appropriato dire che inizieremo un cammino per celebrare 100 anni dalla nascita al cielo del Fondatore.
Ci si potrebbe chiedere il motivo per cui questo sia importante, soprattutto se si considera che abbiamo recentemente celebrato la sua canonizzazione, che dovrebbe essere il massimo livello di onore che avremmo voluto vedergli attribuire.
Ebbene, mentre celebreremo i 100 anni dalla nascita del nostro Fondatore celebreremo anche i 125 anni di esistenza dei missionari della Consolata e, nello stesso tempo anche la Congregazione delle Missionarie della Consolata celebra 115 anni di fondazione. Le due cose non possono essere separate, perché l'esistenza oggi delle due congregazioni missionarie fondate da Padre Allamano, dice qualcosa su di lui. La presenza e il lavoro di evangelizzazione dei Missionari e delle Missionarie della Consolata nei quattro continenti che in questi 100 anni ha cambiato la vita di tante persone e popoli, proclama indirettamente i tratti della ricca personalità del Fondatore quando era in vita.
Innanzitutto, la celebrazione del centenario della morte del fondatore è un'occasione per riflettere sulla sua vita. Gli esseri umani passano, ma il fatto che una persona venga ricordata 100 anni dopo la sua morte indica il suo contributo nel mondo, ma soprattutto nella vita delle persone. Coloro che non fanno molto durante la loro vita vengono dimenticati non appena le loro tombe vengono coperte.
Il funerale di Giuseppe Allamano avvenuto il 18 febbraio 1926 a Torino
Il cammino verso la celebrazione di questo centenario ci ricorda che il nostro Fondatore è stato quindi un uomo santo, mentre viveva, ed è per questo che la sua vita, i suoi insegnamenti e il suo lavoro sono stati al centro di molti sforzi che hanno trasformato la vita delle persone. Ecco perché le sue opere gli sono succedute. Ora possiamo dire con sicurezza di aver scoperto la ragione per cui ha avuto successo: la sua santità. Solo così il suo progetto, che all'inizio non convinceva molti, ha finito per dare vita a due istituti missionari che oggi lavorano in diversi Paesi del mondo.
In secondo luogo, la celebrazione del centenario è un'occasione per riflettere sui 125 anni di esistenza dell'Istituto. È un'opportunità per rivedere il cammino fatto, la sfida affrontata e le pietre miliari raggiunte. Celebrando pubblicamente le pietre miliari raggiunte, l'Istituto non solo rafforzerà la sua reputazione di strumento di Dio nell'evangelizzazione del mondo, ma ispirerà anche i membri attuali e futuri. Una riflessione su tutti questi aspetti onora l'eredità del passato e infonde un senso di orgoglio in coloro che sono ancora in vita. Inoltre, una riflessione sul cammino fatto finora ci ricorda le fondamenta su cui è stato costruito l'istituto, rafforzando i valori e le tradizioni che persistono fino ad oggi.
In terzo luogo, le celebrazioni del centenario promuovono lo spirito comunitario. In realtà, l'essenza di qualsiasi evento celebrativo risiede nella sua capacità di riunire le persone. Le celebrazioni del centenario coltivano lo spirito comunitario unendo vari soggetti interessati. La famiglia dei Missionari della Consolata è una vasta rete di entità consolatrici, che comprende i missionari, i genitori e i parenti dei missionari, i gruppi associati alla famiglia della Consolata, i missionari laici della Consolata, il popolo di Dio che serviamo, gli ex alunni delle nostre istituzioni accademiche, i dipendenti delle nostre varie comunità, i benefattori, le persone di buona volontà e gli altri beneficiari delle istituzioni sanitarie e di altri progetti caritatevoli.
Celebrando l’eredità condivisa, gli eventi del centenario dovranno aiutarci a superare le sensazioni di isolamento o le frammentazioni a volte presenti nelle nostre comunità, favorendo la rivitalizzazione dello zelo missionario e il senso di appartenenza alla famiglia dell’Istituto. Riunendoci per festeggiare ci aiuterà a portare avanti la missione di consolazione dell’Istituto, rafforzandone l’efficacia per la gente e le prospettive di evangelizzazione.
In quarto luogo le celebrazioni del centenario dovranno stimolarci a guardare al futuro. È proprio nell’onorare la figura del Fondatore e nel celebrare la storia dell’Istituto che siamo chiamati a scoprire gli stimoli e le indicazioni per ridisegnare il futuro della missione ad gentes e del nostro Istituto. I risultati raggiunti, il cammino fatto dall’Istituto, sono un incoraggiamento per lanciare nuove iniziative, rinnovare i nostri progetti missionari continentali, creare nuove collaborazioni che ci aiuteranno a dare forma al nostro futuro. Questa prospettiva lungimirante è fondamentale per garantire la sostenibilità e la continuità della rilevanza in un mondo dinamico.
La riduzione delle vocazioni in Europa e in America, il cambiamento di mentalità nei confronti della Chiesa in Paesi un tempo notoriamente cristiani, l'indebolimento dell'impegno missionario di molti missionari, la crescita dell'importanza dei social media, la disintegrazione dell'istituzione familiare, ecc. sono tra le tante realtà che ci ricordano lo sforzo necessario per essere strumenti efficaci di Dio in futuro.
Mentre procediamo con i preparativi per il centenario, è importante chiedersi quali collaborazioni dobbiamo stringere e con chi. In un mondo che sta ampiamente dimostrando la necessità di persone che lavorano insieme come gruppi e comunità, l'Istituto dovrà probabilmente chiedersi come i Missionari Laici della Consolata, gli ex-alunni della Consolata, gli Amici della Consolata, ecc. possano essere coinvolti molto meglio nello sforzo di evangelizzazione e soprattutto nella missione di consolazione dei Missionari della Consolata.
Canonizzazione di San Giuseppe Allamano il 20 ottobre 2024. Foto: Jaime C. Patias
In conclusione, è opportuno dire che, sebbene la celebrazione del centenario celebri il traguardo raggiunto, le celebrazioni del centenario sono esse stesse tappe significative che incarnano l'essenza della riflessione, del riconoscimento e del rinnovamento. Esse onorano il percorso del passato, promuovono lo spirito comunitario e celebrano i risultati raggiunti, contribuendo a creare un senso di orgoglio e di appartenenza. Inoltre, questi eventi ispirano le aspirazioni future, assicurando che l'eredità costruita nel corso di un secolo continui a prosperare.
Quando le istituzioni e le comunità si riuniscono per celebrare il loro centenario, abbracciano un ricco arazzo di storia, riconoscono i contributi dei loro membri e guardano avanti verso nuovi orizzonti. Questa duplice attenzione al passato e al futuro definisce lo spirito delle celebrazioni del centenario, rendendole un potente catalizzatore di unità e progresso. Che l'avvio delle celebrazioni del centenario possa motivarci nel nostro sforzo di migliorare il nostro essere strumenti di consolazione nel mondo.
* Padre Jonah M. Makau, IMC, è Postulatore e direttore dell’Ufficio Storico
Celebrazione eucaristica sarà presieduta dal Card. Roberto Repole, arcivescovo di Torino
Domenica 16 febbraio 2025, nel Santuario-Basilica della Consolata a Torino, sarà celebrata per la prima volta la festa di San Giuseppe Allamano, che ne fu Rettore per più di 45 anni (1880-1926), canonizzato da Papa Francesco lo scorso 20 ottobre a Roma, durante la Giornata Missionaria mondiale.
Al nuovo Santo si devono l’opera pastorale per far crescere nei torinesi di allora la devozione alla Vergine Consolata e l’attuale struttura del Santuario: da lui ingrandito con l’aggiunta di quattro nuove cappelle e totalmente riplasmato con marmi e dorature, rendendolo – come qualcuno lo volle definire – un’autentica «reggia di Maria».
A lui si deve il rilancio del Convitto Ecclesiastico che per decine di anni fu luogo e scuola di formazione per i giovani sacerdoti torinesi e piemontesi.
A lui si deve la fondazione dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, Congregazione questa che può già gloriarsi per due suore proclamate Beate: Irene Stefani, che fu accolta tra le suore dal Santo stesso, e Leonella Sgorbati, martire nella Somalia.
Mons. Giacomo Martinacci durante Messa nel Santuario della Consolata presieduta da mons. Alessandro Giraudo, vescovo ausiliare di Torino. Foto: Jaime C. Patias
Il cardinale Arcivescovo in questa occasione presiederà, alle 18, una Concelebrazione Eucaristica a cui possono liberamente partecipare tutti i sacerdoti che lo desiderano, purché portino con sé il camice e la stola bianca.
Al termine della Messa, dopo che il Rettore avrà presentato i particolari del nuovo grande quadro del Santo, che viene collocato in una delle quattro cappelle aggiunte nel 1904, in occasione dei restauri intrapresi per rinnovare ed ampliare il Santuario, Sua Eminenza impartirà la benedizione al quadro inaugurando la cappella ora dedicata al Santo.
* Mons.Giacomo Maria Martinacci, rettore della Consolata. Originalmente pubblicato in “La Voce E il Tempo” (9 febbraio 2025).
Messa di ringraziamento per la canonizzazione di San Giuseppe Allamano nel Santuario della Consolata il 24 ottobre 2024.
La novena a San Giuseppe Allamano inizia il 7 febbraio e si conclude il 15 febbraio, giorno precedente a quello in cui lui nacque al cielo, nel 1926. Quest’anno è la prima volta che celebriamo la festa liturgica del Fondatore dei missionari e missionarie della Consolata dopo la sua canonizzazione, avvenuta il 20 ottobre 2024.
E ci piace ricordare che fu proprio il 7 febbraio 1996 che, al Catrimani (foresta amazzonica brasiliana), avvenne l’assalto del giaguaro a Sorino Yanomami e la sua guarigione miracolosa, grazie all’accorata invocazione al nostro santo Fondatore.
Con la sua festa (16 febbraio 2025) inizieremo anche l’anno di preparazione per il Centenario della sua morte (16 febbraio 2026), un cammino di approfondimento sulla santità, tempo per fermarci, ascoltare la sua voce e vivere ciò che ci ha insegnato.
Facendo questa Novena, impariamo dagli esempi della sua vita, chiedendo la sua intercessione.
Trovi qui la Novena aggiornata dalla Postulazione, nelle diverse lingue.
Come in tutte le comunità IMC e MC nel mondo anche la comunità di Casa Generalizia a Roma si è radunata, il mercoledì 29 gennaio, nella celebrazione del 124° anniversario della fondazione del nostro Istituto e 115 anni della fondazione delle Suore della Consolata con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal Consigliere Generale, padre Juan Pablo de los Ríos.
Il celebrante, prendendo spunto dalle letture della celebrazione odierna, ha elaborato il suo pensiero sull’insegnamento del Fondare sul vivere comunitario come elemento necessario all’agire missionario.
Padre Juan Pablo de los Ríos e padre Mathews Odhiambo Owuor
Diceva l’Allamano che san Giovanni ripeteva costantemente ai suoi discepoli: “Figlioli amatevi l’un l’altro”, e aggiunge: “Io farò lo stesso, ripeterò sempre la stessa cosa così la ricorderete quando sarete in missione…..Voglio poter dire: ci mancheranno tante virtù, ma la carità c’è”.
Oggi per la prima volta dopo la canonizzazione del Fondatore, celebriamo 124 anni di storia missionaria che a partire dal santuario della Consolata di Torino ha poi dilagato nel continente Africano, seguito dalle Americhe e finalmente è approdata anche in Asia.
Sorta nel cuore del nostro Fondatore, certamente come intuizione dallo Spirito, questa particolare “missione della Consolata” si è poi dilatata nei due istituti missionari e da piemontese prima e italiana poi la famiglia della Consolata si è arricchita di tanta internazionalità.
124 anni di storie missionarie alle volte semplici, alle volte complesse e intricate, alle volte eroiche ma comunque tutte vissute con passionale dedizione.
E’ la vita del nostro Fondatore, le vite di tante suore e di tanti padri e fratelli, famosi o per la maggior parte semplici lavoratori del regno che hanno scritto questa lunga storia.
Fra loro non sono mancati certamente i peccatori, ma innumerevoli sono i santi ordinari e gli anonimi martiri.
Siamo fieri di questa significativa storia che non ha avuto pause, sempre rinnovandosi nelle sue diverse mutazioni storiche.
Come sempre, la missione non si adagia mai nell’acquisito e appunto perché spinta dallo Spirito ha lo sguardo in avanti decifrando il nuovo e l’inatteso come ha fatto il nostro santo Giuseppe Allamano.
C’è bisogno di coraggio, di fantasia, di creatività, di decisione per percorrere strade inesplorate e abitare luoghi nuovi che vanno dalla formazione, allo stile e alla prassi missionaria, ai luoghi di presenza, a quel processo di rinnovamento personale continuamente indicato dai documenti dell’Istituto.
Fare memoria della fondazione ha forse questo semplice significato: ringraziare Dio per tanti anni di missione già compiuti, per tante missionarie e missionari che ci hanno preceduti ma con la seria responsabilità di essere gli eredi e attuali continuatori di questa santa avventura nello stile del Fondatore.
E’ bello in questa occasione augurarci e ripeterci le parole del Santo Giuseppe Allamano: Coraggio e avanti in Domino.
* Padre Ernesto Viscardi, IMC, Casa Generalizia.
Con gioia e speranza l’Istituto Missioni Consolata ha raggiunto i 124 anni di vita e missione e, nello stesso tempo anche la Congregazione delle Missionarie della Consolata celebra 115 anni di fondazione.
“Un saluto fraterno in questo tempo ricco di grazia, dove la benedizione di Dio si rende presente in tutta la Famiglia Missionaria della Consolata, nella Chiesa e nel mondo intero. Abbiamo celebrato da poco la Canonizzazione del nostro Fondatore, in cui ci siamo abbeverati del suo spirito in modo tutto speciale, da poco abbiamo iniziato l’anno giubilare, un’occasione speciale in cui la Chiesa mette a nostra disposizione mezzi straordinari per aiutarci a sperimentare l’immensa misericordia di Dio”.
Queste le parole di padre James Lengarin, IMC, Superiore Generale e di Suor Lucia Bortolomasi, MC, Superiora Generale, all'inizio del loro Messaggio in occasione della Festa della Fondazione dei dui Istituti celebrata il 29 gennaio, “un dono immenso da ringraziare il Signore per tutta l’eternità”.
Di seguito il testo integrale del Messagio con informazioni sulla preparazione del Centenario della morte del Fondatore (16 febbraio 2026).