Canti, colori e parole di speranza. Con questa atmosfera sono stati accolti i circa 6.000 partecipanti al 35° Pellegrinaggio della Famiglia Missionaria della Consolata a Fatima, il sabato 22 febbraio 2025. Le carovane sono arrivate da tutto il Portogallo, Paese in cui i Missionari della Consolata operano dal 1943.

Nelle sue parole di benvenuto ai pellegrini riuniti davanti al Seminario, il Superiore della Regione Europea, padre Gianni Treglia, ha ricordato che “per la prima volta questo Pellegrinaggio si svolge dopo la canonizzazione di Giuseppe Allamano”, Fondatore dei Missionari e delle Missionaria della Consolata.

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Accoglienza dei pellegrini al 35° Pellegrinaggio della Famiglia Missionaria della Consolata a Fatima

“L'Allamano era un uomo che sapeva dare speranza. Era un uomo di consolazione, un padre che capiva le difficoltà e le sofferenze di tutti. Ma non si è fermato al presente. L'Allamano ha avuto anche il coraggio di guardare oltre. Il suo sguardo andava anche a chi era lontano”, ha spiegato padre Treglia. “Proprio questo sguardo lo ha portato a fondare due istituti missionari per portare il Vangelo a tutti. Questo guardare oltre non è solo una pagina di storia, ma una missione che continua ancora oggi. È stato un atto concreto di speranza cristiana. Anche noi siamo chiamati a essere pellegrini della speranza nell’annuncio del Vangelo”.

Anche il padre Álvaro Pacheco, IMC, ha dato il benvenuto ai pellegrini. “Siamo invitati a essere missionari ogni giorno”. L’incontro davanti al Seminario è stato caratterizzato dalla presenza di molti giovani, che indossavano bandiere di diversi Paesi, un modo per “dare colore e vita alla fiamma della missione”, ha spiegato padre Álvaro.

Giovani sensibilizzati sulla condizione dei rifugiati

Il venerdì 21 sera, l’incontro di preghiera, riflessione e condivisione ha riunito circa 200 giovani. La band musicale “Discípulos de Fátima”, un progetto con l'obiettivo di far conoscere la Parola di Dio attraverso la musica, si è esibita in un concerto.

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Nell'occasione, padre Michelangelo Piovano, Vice Superiore Generale, ha parlato sul miracolo della guarigione dell'indigeno Sorino Yanomami nell'Amazzonia brasiliana, per intercessione di Giuseppe Allamano, che proprio grazie a questo miracolo, è stato proclamato santo. All’incontro erano presenti anche il Consigliere generale, padre Mathews Odhiambo Owuor e il padre Gianni Treglia.

È stata presentata la campagna “Aiutaci a salvare un rifugiato in Marocco”, un'iniziativa dei Missionari della Consolata in Portogallo. I fondi raccolti nel Pellegrinaggio, attraverso il bar e il mercato missionario, saranno devoluti al progetto a sostegno dei rifugiati in Marocco.

Via Crucis missionaria

Momento culminante del Pellegrinaggio è stato la Via Crucis missionaria realizzata nel “Valinhos de Fátima” e guidata da padre Pietro Plona, IMC. Le meditazioni in ogni stazione, oltre a ricordare gli ultimi passi di Cristo, hanno ricordato pensieri di San Giuseppe Allamano e alcune circostanze della vita quotidiana di ogni persona.

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Ogni stazione è stata caratterizzata dalla consueta scenografia dei giovani di Ribeirão (Vila Nova de Gaia), che hanno indossato costumi del tempo per rappresentare gli ultimi momenti della vita di Cristo sulla terra. I canti sono stati intonati dai giovani di Figueiró dos Vinhos (distretto di Leiria).

La Via Crucis si è conclusa con il consueto momento scenico presso il Calvario ungherese con la partecipazione di giovani provenienti da varie parti del Portogallo e l'esposizione di cinque striscioni con dipinti relativi alla storia della Famiglia Consolata. È stata un'occasione per mostrare ai pellegrini la presenza dei Missionari e delle Missionarie della Consolata in 35 Paesi di quattro continenti. “Il sogno del Santo Fondatore continua a raggiungere i cuori dei popoli e delle culture, anche in Paesi dove siamo presenti solo da pochi anni, soprattutto in Asia”, ha sottolineato padre Álvaro Pacheco.

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Eucaristia nella Basilica della Santissima Trinità

La Santa Messa è stata presieduta da Mons. Osório Afonso, IMC, Vescovo ausiliare di Maputo e Segretario della Conferenza Episcopale del Mozambico, che ha sottolineato gli sforzi della Famiglia Consolata per contribuire a un mondo migliore. “Più che un Istituto, noi missionari viviamo e lavoriamo insieme come una famiglia per cercare di trasformare il nostro mondo in una comunità fraterna di fratelli e sorelle. E siamo invitati a riscoprire che abbiamo bisogno di relazioni sociali e anche di relazioni comunitarie con Dio. Questa condizione, dovrebbe renderci più attenti a come ci relazioniamo con gli altri e con tutto il creato”, ha affermato il vescovo.

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Mons. Osório Afonso, IMC, Vescovo ausiliare di Maputo, Mozambico. Foto: Ana Paula

La celebrazione è stata animata da un corale di giovani provenienti dal nord del Portogallo. Nell’offertorio gli occhi dei pellegrini si sono concentrare sul corridoio centrale della Basilica, dove i giovani hanno eseguito una “danza tradizionale africana”.

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Al Pellegrinaggio ha partecipato un gruppo di persone senzatetto sostenute dal gruppo “Solidarietà Missionari della Consolata” nella città di Porto. Loro sono state ricordate in modo particolare nelle preghiere dei fedeli, oltre al Papa Francesco e ai missionari giubilari di quest'anno: Suor Maria Ivani de Moraes (50 anni di consacrazione religiosa), Padre José Tavares Matias (60 anni di consacrazione religiosa), Padre Pietro Plona (50 anni di ordinazione sacerdotale), e Padre Luís Marques Brito (60 anni di ordinazione sacerdotale).

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Consacrazione alla Madonna nella Cappella delle Apparizioni

Dopo l'Eucaristia, i pellegrini si sono recati presso la Cappella delle Apparizioni, dove si è svolto il saluto e la consacrazione alla Madonna di Fatima. In questo momento di devozione, presieduto da Padre Michelangelo Piovano, i pellegrini sono stati invitati a essere costruttori di pace, seguendo l'esempio di San Giuseppe Allamano.

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“La santità dell'Allamano ci spinge a essere anche noi santi attraverso una vita di preghiera, servizio e dono di sé senza misura, e a lavorare per la giustizia e la pace”, ha detto Padre Michelangelo, seguito dalla benedizione degli oggetti e dalla benedizione finale.

* Juliana Batista è giornalista della rivista Fatima Missionaria in Portogallo.

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 35° Pellegrinaggio della Famiglia Missionaria della Consolata a Fatima. Foto: Ana Paula

 

Questo sabato, 22 febbraio, si svolgerà la 35ª edizione del Pellegrinaggio della Famiglia Missionaria della Consolata a Fatima in Portogallo. Quest'anno l'iniziativa si svolge con una particolarità che la distingue dalle precedenti: è la prima edizione da quando Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, ha visto riconosciuta la sua santità.

Al Pellegrinaggio partecipano il Vice Superiore Generale dei Missionari della Consolata, padre Michelangelo Piovano, il Consigliere Generale, padre Mathews Odhiambo Owuor e il Superiore della Regione Europa, padre Gianni Treglia. La Santa Messa presso la Basilica della Santissima Trinità sarà presieduta da Mons. Osório Citora Afonso, IMC, vescovo ausiliare dell’Archidiocesi di Maputo e segretario della Conferenza Episcopale del Mozambico (CEM).

La canonizzazione dell'Allamano, avvenuta il 20 ottobre 2024, ha portato a Roma migliaia di persone, tra cui molti giovani dal Portogallo, che ora si preparano a partecipare al Pellegrinaggio della Consolata, ancora pieni di ricordi del viaggio in Italia.

Maria Nunes, Diogo Santos e Lia Leal ne sono un esempio. “Conosciamo l'Allamano da molto tempo e non volevamo perdere l'occasione di andare a Roma con le persone che abbiamo conosciuto durante l'anno nel gruppo della Gioventù Missionaria della Consolata. La cosa che ci ha sorpreso di più è stata la veglia prima della canonizzazione, quando abbiamo visto tutta la famiglia della Consolata unita. C'erano persone di molte nazionalità. È stato piacevole ascoltare canzoni in altre lingue che anche noi cantiamo in portoghese”.

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Giovani che parteciparono alla canonizzazione dell'Allamano, il 20 ottobre 2024 a Roma, ora si preparano al Pellegrinaggio della Consolata a Fatima, ancora pieni di ricordi del viaggio in Italia. Foto: DR

Mariana Leal, Gabriel Fernandes e Cristóvão Santos si sono commossi sentendo la voce di chi ha presenziato a un miracolo: “È stato straordinario vivere a qualcosa di così importante per le due congregazioni che l'Allamano ha fondato. È stato bello partecipare alla sua canonizzazione. La cerimonia ha riunito tante persone provenienti da diverse parti del mondo. Vederli insieme e rendersi conto di quanto si conoscano tra di loro è stato incredibile, così come la testimonianza del medico e di Suor Felicita che sono intervenuti nelle fasi del  miracolo che ha portato alla canonizzazione dell'Allamano. È stato intenso vedere tante persone che danno la vita per gli altri. È raro, ma c'erano veramente tantissime persone”.

Mariana Souza, Rodrigo Nunes e Waynne erano commossi nel vedere persone che non vedevano da molti anni. “È stata un'occasione unica per partecipare alla cerimonia di canonizzazione e per vedere il passaggio da Beato a Santo in tempo reale. Ci è piaciuto essere in comunità. È stato bello vedere i luoghi del Fondatore e l'attenzione ai dettagli. Ci è piaciuto vedere missionari di tutto il mondo che si incontravano di nuovo dopo tanti anni. La Veglia prima della celebrazione della canonizzazione è stata fantastica e ci è piaciuto ascoltare le testimonianze di tutti. Questo viaggio ha rafforzato il nostro legame come gruppo. Il fatto che così tanti missionari da tutto il mondo siano venuti a celebrare lo stesso momento con tanta gioia è stato indimenticabile”.

Luísa Gaspar, Miguel Vaz e Mafalda Cardoso sono rimasti colpiti dal miracolo che ha portato alla canonizzazione dell'Allamano, ma anche dai sapori della cucina italiana. “Sono stati giorni faticosi e gioiosi, che ci hanno unito e creato ricordi indimenticabili. Quello che ci ha sorpreso di più è stata la Basilica di San Pietro e il sapore della pizza che abbiamo mangiato sui gradini della Chiesa del Gesù. Vedere il Papa e conoscere la storia che ha portato alla canonizzazione dell'Allamano è stato impressionante”.

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La ricchezza culturale e architettonica di Roma ha affascinato Alexandre Rocha, Filipe Cunha, Ângelo Machado e Francisco Carreira. “Abbiamo incontrato persone provenienti da Italia, Spagna, Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Brasile, Tanzania, Kenya e Giamaica. Roma è stata la culla dell'Impero Romano, quindi passavamo sempre davanti a qualche monumento romano, cosa che ci è piaciuta molto. Il fine settimana a Roma è stato sufficiente per farci venire voglia di tornare. Abbiamo visitato il Vaticano, Castel Sant'Angelo, il Monumento a Vittorio Emanuele II, il Colosseo, la Fontana di Trevi e il Pantheon. La cosa più impressionante è stata la grandezza, la storia e la bellezza delle strutture2.

La Messa in Vaticano è stata senza dubbio il momento più bello della visita, in quanto abbiamo assistito a una celebrazione eucaristica nella più grande basilica del mondo, in altre parole il più grande simbolo della religione cattolica in Occidente. È stato interessante scoprire come si svolge una cerimonia di canonizzazione. Sono stati giorni molto intensi, pieni di emozioni e di momenti che non dimenticheremo mai. Questo viaggio ci ha permesso di sperimentare la diversità della Chiesa cattolica”.

Dopo il viaggio a Roma, i giovani sono tornati in Portogallo pieni di incoraggiamento, in sintonia con il tema dell'Anno Giubilare e dell'imminente pellegrinaggio a Fatima - “Pellegrini della speranza”.

* Juliana Batista è giornalista della rivista Fátima Missionária in Portogallo.

Canti, una Via Crucis missionaria, drammatizzazioni, l'Eucaristia presieduta dal vescovo di Leiria-Fatima José Ornelas e la consacrazione alla Madonna nella Cappella delle Apparizioni. Questo è stato il programma del 34° Pellegrinaggio della Famiglia Missionaria della Consolata al Santuario della Madonna di Fatima in Portogallo, svoltosi nel sabato 17 febbraio.

L’evento ha riunito circa 6.000 persone provenienti da varie parti del Portogallo, che si sono radunate davanti al Seminario della Consolata, indossando un foulard bianco appositamente disegnato per questo giorno di festa.

Il benvenuto coordinato da padre Albino Brás, IMC, è stato offerto da giovani provenienti da varie parti del Paese. I Giovani Missionari della Consolata (JMC) del sud del Portogallo e i Laici Missionari della Consolata (LMC) della stessa regione hanno intonato canti missionari, mentre altri giovani hanno sventolato bandiere di diverse parti del mondo, ricordando il lavoro svolto dai missionari nei vari Paesi.

Rivolgendosi ai pellegrini, il Superiore regionale in Europa, padre Gianni Treglia IMC, ha ricordato che "Oggi è un giorno di festa. Ancora una volta il Beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, ci riunisce e ci fa stare insieme. Con il suo esempio ci invita ad aprirci alla novità di Dio, alla bellezza del Vangelo, alla missione. Festeggiare è la cosa giusta da fare per chi ha il cuore felice e, in qualche modo, ringrazia il Signore per la gioia che prova. Ringraziamo quindi insieme il Signore per tutto il lavoro missionario che viene svolto nel mondo da tanti missionari, uomini e donne, religiosi e laici".

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 Gruppi di JMC e di LMC del sud del Portogallo cantano canzoni missionarie all'inizio del pellegrinaggio

Padre Gianni Treglia ha spiegato ai pellegrini il significato del tema del pellegrinaggio - "Inviati a consolare" - e ha ricordato che nel 2026 si celebrerà il centenario della morte dell’Allamano. "Siamo inviati a consolare! È un invito a lasciarci turbare, ad andare oltre le nostre paure e reticenze, a decentrarci per far sì che l'amore di Dio Padre arrivi a tutti. È l'invito a non vivere più per noi stessi", ha detto, sottolineando che la "forza dello Spirito Santo ci mette in cammino, per incontrare gli altri, spingendoci a fare della nostra vita un cammino, un dono, una parola evangelica pronunciata e offerta in modo creativo in nome dell'amore di Cristo. Il motivo di ogni missione è proprio l'amore di Cristo: questo amore, per noi, famiglia missionaria della Consolata, ha una traduzione specifica: 'Inviati a consolare'", ha sottolineato padre Treglia.

Il Superiore regionale ha poi indicato il messaggio che Dio vuole trasmettere oggi. "Questo messaggio è che noi portiamo, attraverso la Parola di Gesù, una buona notizia agli abbandonati, un annuncio di libertà agli schiavi e agli oppressi, una promessa di salvezza. Un messaggio che riempie di speranza tutta l'umanità".

"Inviati a consolare"

Il padre Simão Pedro, IMC, coordinatore del pellegrinaggio, parlando del tema: "Inviati a consolare", ha evidenziato lo zelo missionario del beato Allamano. "Partendo dall’Italia, l’Allamano riuscì a convincere quattro missionari ad andare in missione in Kenya, nel 1901. Questo ardore missionario di voler portare il Vangelo in tutto il mondo e aiutare i più bisognosi è impressionante. La forza di quest'uomo, che ha saputo entusiasmare e convincere altre persone a seguire questo progetto, è notevole. In questo pellegrinaggio sono attese seimila persone e il nostro obiettivo è quello di sensibilizzarle su questo grande bisogno di accogliere la gioia del vangelo e diffonderla agli altri", ha concluso padre Simão.

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La vita e l'opera di Giuseppe Allamano presentate dai giovani di Valinhos de Fátima

Via Crucis missionaria

Durante la Via Crucis missionaria, svoltasi a Valinhos di Fatima, i giovani hanno messo in scena la vita di Giuseppe Allamano, il Fondatore dei due istituti missionari presenti in 33 Paesi in quattro continenti. La drammatizzazione si è conclusa con l’avvicinarsi dei giovani al pubblico portando bandiere di diversi Paesi. "Cari fratelli e amici, collaboratori e benefattori della nostra famiglia missionaria, le bandiere dei Paesi in cui operano i missionari della Consolata sono sparse tra voi. Attraverso i suoi figli e le sue figlie sparsi nel mondo, così come attraverso ciascuno di noi, il Padre Allamano continua ad amare e ad abbracciare il mondo: siamo inviati a consolare perché siamo stati consolati, siamo mandati ad annunciare e a praticare i valori del vangelo perché Cristo li ha seminati nei nostri cuori. Lo Spirito Santo di Dio ci illumini, ci rafforzi e ci rinnovi, affinché possiamo essere vangelo vivente per molti, condividendo con tutti la consolazione, la pace e la speranza di Dio".

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Padre Gianni Treglia, Mons. José Ornelas e Padre Bernard Obiero

Le meditazioni sulla Via Crucis sono state un'occasione per ricordare le "tante persone" che "soffrono per i conflitti armati, la fame, i disastri naturali, le malattie, la depressione, la disoccupazione, l'abbandono e la solitudine". "Non mancano le persone che hanno bisogno di sostegno, di essere ascoltate, di una parola amica, di essere consolate, perché è difficile mantenere la speranza in mezzo a tanta sofferenza", si legge in una delle riflessioni.

La Via Crucis missionaria ha ricordato le popolazioni sofferenti in Palestina, Nagorno-Karabakh, Ucraina, Siria e Yemen. Ha ricordato anche le persone che vivono senza un tetto, così come "tutti gli anziani che sopportano la solitudine, disprezzati dai loro figli, o che sono lasciati a casa senza visite, sofferenti per l'assenza dei loro figli e nipoti".

"Manca chi asciughi le lacrime"

L'Eucaristia celebrata nella Basilica della Santissima Trinità è stata presieduta da monsignor José Ornelas, vescovo della diocesi di Leiria-Fatima e presidente della Conferenza episcopale portoghese (CEP). Nella sua omelia, il vescovo ha ricordato alcune delle tragedie che affliggono l'umanità, come le guerre, i disastri naturali e il caso delle "famiglie che lavorano ma non riescono ad arrivare a fine mese". Rivolgendosi ai giovani, ha chiesto loro di "non smettere mai di sognare", affermando poi che c'è bisogno di persone disponibili ad aiutare chi soffre.

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Messa nella Basilica della Santissima Trinità presieduta da Mons. José Ornelas, vescovo della diocesi di Leiria-Fatima.

"Mancano persone che sappiano asciugare le lacrime, che cerchino di costruire vie percorribili. Abbiamo bisogno di cammini che ci permettano di recuperare la nostra vita", ha detto il vescovo, ricordando ai fedeli che è stiamo vivendo la Quaresima, "un tempo per cambiare la nostra mente". Nell’anno in cui si realizzeranno le elezioni in Portogallo e in Europa, il vescovo ha chiesto ai fedeli di andare a votare: "Non possiamo restare a casa. Un cristiano non si astiene. Dobbiamo partecipare", ha insistito.

Al termine della celebrazione, padre Bernard Obiero, IMC, Consigliere Regionale, ha ringraziato tutte le persone che hanno contribuito al successo del Pellegrinaggio e ha ricordato la figura di padre João De Marchi, IMC, che giunse in Portogallo nel 1943 e aprì il primo seminario della congregazione religiosa a Fatima.

Consacrazione alla Madonna di Fatima

Il Pellegrinaggio si è concluso alla Cappella delle Apparizioni nel tardo pomeriggio di sabato. La giornata ha incluso vari eventi, resi possibili grazie al contributo di molti amici ed è stata l'occasione per raccogliere fondi per il progetto annuale dei Missionari della Consolata in Portogallo, che mira a ricostruire un centro educativo a Massangulo, in Mozambico.

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Consacrazione alla Madonna di Fatima nella Cappella delle Apparizioni

La consacrazione alla Madonna di Fatima è stata guidata da padre Álvaro Pacheco, IMC, che ha invitato i pellegrini a prestare attenzione a coloro che sono vicini, soprattutto ai più fragili. "In questo mondo che si allontana sempre più dai valori che promuovono l’essere umano, ferendolo nella sua dignità, perché si allontana sempre più dai valori di Dio, vogliamo essere una Chiesa che offre l'abbraccio di Cristo, la pace e la consolazione a tutti coloro che incrociano il nostro cammino, soprattutto a coloro che hanno più bisogno di amore, pace e senso della vita. Duemila anni fa Gesù inviò i suoi discepoli nel mondo, oggi siamo noi ad essere inviati al cuore e alle periferie dell’umanità per continuare la sua missione. La nostra Madre Consolata ci aiuti a perseverare in questa bella e impegnativa vocazione: essere Vangelo vivente per tutti coloro che ci circondano", ha concluso padre Álvaro.

* Juliana Batista è giornalista della rivista Fátima Missionária. L’articolo è realizzato dalla redazione in base alle notizie pubblicate su www.fatimamissionaria.pt

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