Mancano ormai due mesi all’evento tanto atteso della canonizzazione del Beato Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e Missionarie della Consolata.

Per l’occasione è stato ideato un logo in varie lingue, che con linee e colori vuole comunicare la Santità del Canonico Allamano e il suo significato per la Chiesa di oggi. Il logo è stato realizzato da Suor Luz Mary, MC, a partire di diverse idee raccolte e messe insieme.

Il volto di Giuseppe Allamano, sulla sinistra, è tratto da una foto celebre del sacerdote.

Al suo fianco, stilizzato, il Santuario della Consolata, da cui tutto è partito: l’ispirazione della fondazione dei due Istituti, i valori fondanti del Carisma, la protezione e benedizione della Madonna Consolata; l’Allamano affermava: “Lei è la Fondatrice!”

In alto, a destra: cinque persone stilizzate, unite in una danza: sono di diversi colori per rappresentare tutti i popoli che hanno accolto il Vangelo e quelli che ancora attendono l’annuncio della Buona Nuova.

Il tutto è abbracciato da una striscia verde, che rappresenta la vita, in particolare la vita rigogliosa dell’Amazzonia, luogo in cui è avvenuto il miracolo attribuito all’Allamano, a favore di Sorino Yanomami.

Infine, la frase: “Prima Santi, poi Missionari”, che era ripetuta da Giuseppe Allamano ai suoi giovani figli e figlie: non si può convertire le persone, diceva il Fondatore, se prima non si arde d’amore per Dio: non possiamo dare ciò che non abbiamo. Non possiamo parlare di Dio, se con Lui non abbiamo una relazione profonda e autentica.

Equipe Comunicazione per la Canonizzazione

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I Laici Missionari della Consolata (LMC) del Portogallo si sono radunati questa domenica, 21 luglio, per celebrare il loro 25° anniversario di vita e missione. La celebrazione ha avuto luogo durante l'incontro nazionale che si è svolto questo fine settimana (20 e 21 luglio) presso la sede dei Missionari della Consolata a Lisbona (Olivais).

All'evento hanno partecipato circa 25 persone provenienti dal Nord, dalla regione di Lisbona e anche dall'Irlanda dove è emigrata una coppia di LMC.

Un po' di storia

Il primo gruppo di Missionari Laici della Consolata è sorto nel 1999, frutto di un cammino di riflessione e formazione con l’accompagnamento dei Missionari della Consolata di Cacém, in particolare del padre Paulino Ferreira.

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Il desiderio di vivere la missione ad gentes in prima persona, di stare con i più poveri, di “essere presenti” e di essere presenza di consolazione, ha portato la prima coppia di laici, Ricardo ed Elizabeth, a partire per la missione nel 2000, più precisamente per Mapinhane in Mozambico dove hanno lavorato nella pastorale e nell'educazione presso la Scuola Padre Gerardo Gumiero fondata nel 1996 dai Missionari della Consolata e dalle Sorelle Missionarie Agostiniane.

Ma la comunità dei Missionari Laici della Consolata è nazionale. I frutti non sono nati solo a Cacém, ma anche ad Águas Santas (nel nord), dove ha lavorato padre José Matias, e molti altri missionari della Consolata che sono passati e hanno dato la loro testimonianza alla missione. È stato anche il desiderio di consolare che ha spinto la seconda coppia di laici, Teresa Silva e Paulo Rocha, a partire per la missione nel 2002, più precisamente in Tanzania, dove hanno lavorato nella pastorale e in un orfanotrofio, per poi tornare in Portogallo nel 2005.

La missione è condivisione, è testimonianza, è voglia di essere presenti. Non può essere altrimenti. Come diceva il Beato Allamano: “Dio mi chiama oggi... non so se mi chiamerà domani”. Quindi, con questo spirito, nel 2004, un'altra coppia di laici della nostra comunità di Cacém - Tina e Filipe - è partita per il Mozambico per continuare la presenza dei laici in missione. La comunità rimane viva, cercando di vivere il carisma dell'Allamano nella sua vita quotidiana, rispondendo alla chiamata. Nuovi membri si aggiungono per vivere questa scelta di vita - la missione in forma laicale - e la comunità cresce.

La missione va e viene e si rinnova. Mentre alcuni sono tornati, altri sono partiti e, nel 2008, un'altra coppia è partita per il Mozambico, Rui e Diana, per lavorare nel Centro Catechetico di Guiúa, luogo dei catechisti martirizzati nella diocesi di Inhambane. Lì si sono dedicati ai giovani e ai bambini nella pastorale, nella salute e nell'educazione. In seguito, è partita anche Carina.

Ma la missione è anche qui in Portogallo, dove la famiglia LMC sta crescendo con più vocazioni, frutto di questa animazione missionaria tra i giovani e i volontari. E il lavoro continua. L'invio di volontari, l'animazione missionaria, i progetti educativi come “Estuda Lá” e i progetti di promozione umana come il programma di cucito di “ArteGentes” sono tutte forme di missione dei LMC in Portogallo.

“Non basta iniziare bene un lavoro, bisogna perseverare per raccogliere i frutti”.

E i Laici Missionari della Consolata sono un buon frutto, perché la loro testimonianza ci mostra che la missione è lì dove Dio vuole che sia.

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Ovunque ogni membro dei LMC si trovi, fuori o dentro, nell'Associazione Ad Gentes, nel Quartiere di Zambujal, periferia di Lisbona, nella parrocchia di São Marcos, a Lourel o a Linhó, nelle comunità... l'importante è volere essere e vivere la Consolazione come fonte di vita.

Come diceva l'Allamano ai suoi missionari: “Il nostro Istituto appartiene a Dio fin dall'inizio; appartiene a Lui, come un campo appartiene al suo proprietario. La Madonna lo ha fondato e gli inizi vengono da Dio”.

Ci sono molti motivi per essere grati per il 25° anniversario di vita missionaria dei LMC. Congratulazioni.

* Laici Missionari della Consolata del Portogallo. Originalmente pubblicado in: www.facebook.com/consolatapt

Prima di tutto vogliamo essere grati a Dio, alla Chiesa e ai Missionari della Consolata; la gratitudine è la nostra prima parola a Dio e alla Chiesa per aver suscitato e sostenuto la Famiglia Missionaria della Consolata, poiché, grazie alla presenza di padri e sorelle, è stato possibile questo processo semplice ma profondo dei Missionari Laici.

Grazie anche per la vostra permanenza in Venezuela, quando molti hanno deciso di prendere altre strade la Famiglia della Consolata ha scelto invece di rimanere nel Paese, al servizio di settori più vulnerabili. Il Signore e la storia lo riconosceranno.

Storia di un cammino

I Missionari Laici della Consolata hanno le loro origini nel lavoro di Animazione Missionaria, che entrambi gli istituti hanno intrapreso negli anni '80, attraverso l'animazione dei movimenti giovanili nelle parrocchie, nelle scuole e nel servizio di accompagnamento all'interno delle Opere Missionarie Pontificie, da cui sono nati il servizio giovani e la staffetta missionaria. La maggior parte di noi proviene da questo processo e ha conosciuto così la missione e la Consolata nel suo carisma missionario ad gentes.

Nel 1987, nel loro VIII Capitolo Generale, questi hanno aperto ai laici la possibilità di condividere la missione nei territori loro affidati, e allo stesso tempo le Suore della Consolata hanno aperto la strada per condividere la loro spiritualità. Per i laici venezuelani era giunto il momento di fare una sintesi di entrambe le visioni e così è nata la Comunità dei Missionari Laici della Consolata del Venezuela.

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Gruppo di LMC durante la visita canonica con il padre James Lengarin a Caracas nel dicembre 2022

Al servizio della missione ad gentes

Storicamente le nostre comunità hanno voluto rispondere alla chiamata di annunciare il Vangelo nei luoghi dove questo annuncio è necessario. Così abbiamo avuto la grazia di servire in diverse destinazioni missionarie. Ci sono state esperienza nella Repubblica Democratica del Congo, in poi anche in Mozambico, Messico, Ecuador, oltre a territori dello stesso Venezuela come a Barquisimeto e Caracas e nell’Amazzonia (Tencua, Puerto Ayacucho, Alto Orinoco, Tucupita e Nabasanuka).

La nostra disposizione rimane aperta nella misura in cui le nostre comunità possono rinnovarsi con nuovi membri, e per questo è fondamentale dare nuovamente risalto alla pastorale giovanile e ad altre attività pastorali di carattere missionario e che mettono in evidenza il carisma.

In questo momento possiamo dire che stiamo facendo piccoli passi per stabilire una struttura di base e un rinnovamento che ci guiderà attraverso un progetto formativo e pastorale aggiornato con una attenzione tanto verso coloro che hanno espresso il loro impegno di diventare una famiglia di 17 Missionari Laici della Consolata, come verso coloro che sono in un cammino di animazione, accompagnamento e formazione.

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 "Sogniamo di promuovere la nostra vocazione laicale in tutte le presenze missionarie della Consolata in Venezuela"

Il lavoro ecclesiale è ampliato e unificato dalle tante persone, giovani e amici della Consolata che vivono nelle diverse missioni IMC, e che sono una fonte di grazia per lo sviluppo e l'arricchimento della famiglia della Consolata.

Cooperare con l'Animazione Missionaria

Fin dall'inizio, la nostra comunità è stata motivata a collaborare con le presenze IMC e con altre istanze come:

  1. Animazione missionaria a Caracas e Barquisimeto. Nelle scuole e nelle parrocchie.
  2. Nei media con il programma Ondas misioneras (Onde missionarie).
  3. Nelle Scuole del Perdono e della Riconciliazione (ESPERE).
  4. In collaborazione con gli amici della Consolata.

Altri impegni

A livello personale e professionale siamo impegnati individualmente in vari ambiti ecclesiali in cui cerchiamo di essere presenti con il nostro carisma della Consolata come nell’Associazione Venezuelana di Educazione Cattolica (AVEC); nella Associazione per la Promozione dell'Educazione Popolare (APEP); e nella Rete Ecclesiale Panamazzonica (REPAM).

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 La participazione dei LMC alla IX Conferenza: Fátima Contreras, Roger Quiñones e Damari Mujica. Fonto: Beni Kapala

Sogni dei laici per il futuro

L'opportunità di partecipare alla IX Conferenza della Delegazione dei Missionari della Consolata in Venezuela (Barquisimeto, dal 8 al 12 luglio) è stata una occasione per sognare il futuro che è nelle mani di Dio e nel cuore di tutti. Sogniamo di poterci incontrare a livello nazionale per rinnovare e progettare il nostro cammino di famiglia laica in Venezuela.

Sogniamo di promuovere la nostra vocazione laicale in tutte le presenze missionarie della Consolata in Venezuela per rafforzare la nostra Chiesa, la famiglia della Consolata e il carisma.

Sogniamo di continuare a camminare insieme, LMC e Missionari della Consolata, con maggiore apertura, accoglienza e fraternità. Comprendiamo e valorizziamo il lavoro che possiamo realizzare in una missione, sappiamo di poter contribuire arricchendoci reciprocamente nella vita quotidiana, nella vita comunitaria, nella spiritualità e nella formazione.

Sogniamo anche un rinnovamento degli impegni missionari ad gentes.

* Laici Missionari della Consolata in Venezuela.

Il Beato Giuseppe Allamano ha sempre promosso un cammino di santità missionaria per i suoi figli e figlie, i missionari e le missionarie della Consolata.

La santità, secondo il Padre Allamano, è premessa necessaria per ogni attività apostolica. Egli insegnava che l'essere precede l’operare. «Prima dobbiamo santificare noi… e fatti santi in poco tempo potremo compiere la nostra missione fra le genti e con gran frutto». Santifichiamo prima noi stessi e poi gli altri. Quanto più uno sarà santo, tante più anime salverà.

Giuseppe Allamano sottolineava che il primo scopo del nostro Istituto è la nostra santificazione, e poi le missioni. «Prima di tutto la nostra santificazione e poi le missioni: la prima cosa che dobbiamo fare è questa, se non facciamo questo, niente. Se non siamo santi, non saremo buoni né per noi, né per gli altri. Nemo dat quod non habet (Non si può dare se non si ha)». Il nostro Fondatore ci ricorda: «Se non si è santi… eh… non si fa niente! Qui non ardet non incendit (Colui che non arde non può incendiare). Si fa ridere il demonio».

Unisciti a noi il 20 ottobre 2024 per celebrare la canonizzazione di Giuseppe Allamano, colui che ci ha donato il nostro carisma missionario e ci ha insegnato che la santità è la chiave per una missione fruttuosa. La sua vita e i suoi insegnamenti continuano a guidarci nel nostro impegno missionario: santificare prima noi stessi e poi il mondo.

* Comunicazione Generale IMC e MC

Allamano Santo il 20 ottobre 2024

  • , Lug 01, 2024
  • Pubblicato in Notizie

Durante il Concistoro Ordinario Pubblico questo lunedì 1° luglio, Papa Francesco ha annunciato che la canonizzazione del Beato Giuseppe Allamano, fondatore degli Istituti Missionari della Consolata, si terrà domenica 20 ottobre 2024 a Roma, giornata missionaria Mondiale.

Il miracolo attribuito all’intercessione del Beato Giuseppe Allamano è avvenuto nella foresta amazzonica brasiliana, nello Stato di Roraima, dove Sorino, uomo dell’etnia Yanomami, fu attaccato da un giaguaro che lo ferì gravemente alla testa, aprendo la scatola cranica; era il 7 febbraio 1996, primo giorno della novena del Beato Giuseppe Allamano.

Trasportato all’Ospedale di Boa Vista, accudito dalle Missionarie della Consolata, che non cessavano di chiedere la sua guarigione per intercessione del Padre Fondatore, Sorino ha miracolosamente recuperato la salute in pochi mesi, e vive tutt’ora nella sua comunità indigena.

L’inchiesta diocesana per lo studio del presunto miracolo è avvenuta nel marzo 2021 a Boa Vista, mentre l’iter del Dicastero delle Cause dei Santi si è concluso il 23 maggio 2024, con l’approvazione del decreto di riconoscimento del miracolo.

È un momento molto significativo per la famiglia missionaria della Consolata, composta da Padri, Fratelli, Suore, Laici e Laiche.

Suor Renata Conti e Padre Giacomo Mazzotti, che attualmente accompagnano la postulazione, parlano sul significato della Canonizzazione del Beato Allamano.

In un messaggio i Superiori generali dei due Istituti, Padre James Lengarin, IMC, e Madre Lucia Bortolomasi, MC, scrivono:

“La sua Canonizzazione è per tutti noi un dono immenso che ci invita ad ascoltarlo, ad attingere sempre di più alla ricchezza della sua santità. Siano i nostri occhi e il nostro cuore fissi sul nostro Fondatore per ascoltarlo e guardare alla sua santità che ci stimola a continuare in modo serio e profondo la sua missione”.

Di seguito il testo integrale del Messaggio dei Superiori generali

* Suor Stefania Raspo e Padre Jaime C. Patias, comunicazione MC e IMC.

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