La Corte di Giustizia dello Stato del Paraná (Brasile) ha tenuto dal 3 al 5 luglio l'incontro sulla Giustizia Riparativa e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La prof.ssa Diana Sosa, che appartiene al gruppo “Consolata Intergentes” delle Missionarie della Consolata in Argentina, spiega la relazione tra la giustizia riparativa e la “pedagogia allamaniana” (il carisma).

Questo evento è stato organizzato con la finalità di celebrare un decennio di esistenza della Giustizia Riparativa nel sistema giudiziario dello stato brasiliano del Paraná. La sua celebrazione ha messo in evidenza il contatto che esiste fra Giustizia Riparativa e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile stabiliti nel 2015 dalle Nazioni Unite.

Hanno partecipato importanti specialisti internazionali come le professoresse Grazia Mannozzi (Italia), Diana Sosa (Argentina) e la dott.ssa Katie Masfield (Stati Uniti) insieme a ricercatori e specialisti brasiliani che hanno prodotto un amplio scambio di esperienze e conoscenze.

La prof.ssa Diana Sosa –che appartiene alla Piattaforma “Consolata Intergentes” promossa dalle Missionarie della Consolata dell'Argentina a favore delle Politiche Sociali– è stata invitata ad aprire il Congresso con una conferenza con il seguente titolo: “Tre formule, tre forme e tre dimensioni necessarie per pensare alla Giustizia Riparativa”.

20240715Giustizia2

Nella sua presentazione ha messo in evidenza come i concetti di “sostenibile” e “riparativo” hanno rotto molte delle logiche tradizionali legate allo sviluppo e la giustizia e offrono la novità di soluzioni proattive e creative a molti dei problemi che l'umanità soffre oggi. Il punto di fusione di questi nuovi paradigmi, che implicano fondamentalmente responsabilità e solidarietà, è la “cura” che si esprime in diversi modi come la “cura di sé”, la “cura dell'altro” e la “cura dell'ambiente”. La “etica della cura” diventa indispensabile e necessaria se si vogliono promuovere pratiche riparative e i progetti (dello Stato e di organizzazioni religiose e della società civile) devono essere pianificati rispettando tre dimensioni: la partecipazione; l’impegno in diversi fronti (come educazione, disuguaglianze, genere, popolazioni indigene, città sostenibili, ecc.) e le buone pratiche nelle relazioni interpersonali.

Prof.ssa Diana Sosa, cos'è la giustizia riparativa e come può contribuire agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile 2030 delle Nazioni Unite?

La giustizia riparativa è uno strumento importante per la trasformazione sociale e per la costruzione di comunità più giuste e connesse. Attraverso l'ascolto attivo, promuove il dialogo, incoraggia la responsabilità e crea spazi in cui tutte le voci sono ascoltate e valorizzate. Le pratiche riparative cercano di riparare i danni subiti da reati o crimini, ripristinando il tessuto sociale colpito.

Nel paradigma della giustizia riparativa, questo processo è conosciuto con il nome delle “tre erre”: Responsabilizzare, Riparare/Ripristinare e Reintegrare. Curiosamente, anche lo sviluppo sostenibile può essere espresso con tre erre: Ridurre, Riutilizzare e Riciclare.

Credo che le “tre erre” della Giustizia Riparativa siano del tutto equivalenti alle “tre erre” dello Sviluppo Sostenibile.

Ridurre significa utilizzare la minor quantità di risorse naturali per preservarle per le generazioni future, è un'azione di prevenzione, insomma è la Responsabilità nel linguaggio della Giustizia Riparativa.

Lo stesso accade con il Riutilizzo, che implica dare un nuovo valore alle risorse per poterle utilizzare nuovamente e prolungarne la vita utile; anche nella Giustizia Riparativa i legami ripristinati acquisiscono un nuovo valore, generando nuove relazioni e ricostruendo la fiducia: questo è ciò che significa Riparare e Ripristinare.

Nel Riciclaggio si prendono le risorse scartate e si trasformano e si reinseriscono nel circuito produttivo; lo stesso con la giustizia riparativa: le persone che hanno commesso crimini/reati, una volta assunte le proprie responsabilità e riparato il danno, possono reintegrarsi in modo costruttivo alla società".

20240715Giusrtizia

Perché il paradigma della giustizia riparativa è così vicino alla pedagogia allamaniana (il carisma)?

La pedagogia allamana fa parte di una pedagogia affettiva e basta leggere alcune lettere dell'Allamano per scoprire, nella gestione dei problemi e nel rapporto con i suoi missionari, le note di una prassi riparativa: instaura dialoghi e trattative, riconosce il valore del conflitto, cerca di responsabilizzare gli offensori (Lettera del 7 dicembre 1908 a padre Giovanni Battista Rolfo, vol. V, p. 154-155, n. 570); incoraggia la reciprocità, aiuta il recupero dell'altro (Lettera del 7 febbraio 1906 a Fratel Benito Falda, vol. IV, p. 490-491, n. 456); cerca il ripristino dei legami e risolve guardando al futuro (Lettera del 18 maggio 1919 a Mons. Gaudenzio Barlassina e ai Fratelli del Kaffa, vol. VIII, p. 365, n. 1282), cerca di riallacciare i rapporti con la famiglia e la comunità (Lettera del 17/09/1908 al seminarista Mauricio Domingo Ferrero, vol. V, p. 137, n. 561).

Con il criterio “occhio per occhio e dente per dente” finiremo ciechi e sdentati. La punizione, in tutte le sue espressioni, non sembra essere una strada che ha portato felicità al mondo e spesso non ha nemmeno prodotto giustizia. Sicuramente i principi della giustizia riparativa possono illuminare i nostri modi di vivere e di relazionarci con gli altri per rendere reale il nuovo comandamento che Gesù ci ha lasciato: “amerai il tuo prossimo come te stesso” (Mt 22,37-39).

* Padre Donald Mwenesa, Equipe di comunicazione IMC dell’Argentina.

Gli ultimi articoli

Gruppo di formatori visita la comunità di Porta Pia a Roma

12-09-2024 I missionari dicono

Gruppo di formatori visita la comunità di Porta Pia a Roma

Il gruppo di formatori riunito a Roma per il corso di formazione permanente, questo sabato 7 settembre, ha visitato la...

XXIV Domenica del TO / B – “Tu sei il Cristo”

11-09-2024 Domenica Missionaria

XXIV Domenica del TO / B – “Tu sei il Cristo”

Is 50, 5-9; Sal 114; Giac 2,14-18; Mc 8, 27-35 In questa domenica la liturgia ci presenta un episodio evangelico molto...

Formazione all’Intelligenza emotiva

11-09-2024 I missionari dicono

Formazione all’Intelligenza emotiva

Il tema della formazione all’intelligenza emotiva, previsto nel programma del corso di formazione permanente per i formatori dell’IMC, è stato...

I quattro martedì dell’Allamano

11-09-2024 Allamano sarà Santo

I quattro martedì dell’Allamano

Pubblichiamo la prima conferenza di una serie di quattro incontri programmati dai Missionari e delle Missionarie della Consolata di Torino...

La dimensione umana della formazione

10-09-2024 I missionari dicono

La dimensione umana della formazione

All’inizio dei lavori nella mattina di sabato 7 settembre, padre Antonio Rovelli ha invitato a pregare per tutti i fratelli...

Suor Pina del Core: Il formatore e la cura di sé stesso

09-09-2024 I missionari dicono

Suor Pina del Core: Il formatore e la cura di sé stesso

Prendersi cura di sé stesso per accompagnare la crescita degli altri. Questo è stato il tema di studio guidato da...

Il miracolo di Sorino Yanomami

09-09-2024 Allamano sarà Santo

Il miracolo di Sorino Yanomami

Suor Felicita Muthoni, missionaria della Consolata del Kenya, racconta la storia del miracolo della guarigione di Sorino Yanomami, assalito e...

Padre Giuseppe Inverardi: Il Fondatore, padre e maestro

09-09-2024 Allamano sarà Santo

Padre Giuseppe Inverardi: Il Fondatore, padre e maestro

Padre Inverardi, del Centro di Animazione a Dar-es-Salaam in Tanzania condivide la sua esperienza con il Fondatore e lo percepisce...

“Mtakatifu Yosefu Allamano”

09-09-2024 Allamano sarà Santo

“Mtakatifu Yosefu Allamano”

Questa canzone, “Mtakatifu Yosefu Allamano”, è stata composta come tributo al nostro Fondatore, il Beato Giuseppe Allamano, che sarà canonizzato...

onlus

onlus