Noi, giovani economisti, imprenditori, changemakers, chiamati qui ad Assisi da ogni parte del mondo, consapevoli della responsabilità che grava sulla nostra generazione, ci impegniamo ora, singolarmente e tutti insieme, a spendere la nostra vita affinché l’economia di oggi e di domani diventi una Economia del Vangelo. Quindi:
un’economia di pace e non di guerra,
un’economia che contrasta la proliferazione delle armi, specie le più distruttive, un’economia che si prende cura del creato e non lo depreda,
un’economia a servizio della persona, della famiglia e della vita, rispettosa di ogni donna, uomo, bambino, anziano e soprattutto dei più fragili e vulnerabili,
un’economia dove la cura sostituisce lo scarto e l’indifferenza,
un’economia che non lascia indietro nessuno, per costruire una società in cui le pietre scartate dalla mentalità dominante diventano pietre angolari,
un’economia che riconosce e tutela il lavoro dignitoso e sicuro per tutti, in particolare per le donne, un’economia dove la finanza è amica e alleata dell’economia reale e del lavoro e non contro di essi,
un’economia che sa valorizzare e custodire le culture e le tradizioni dei popoli, tutte le specie viventi e le risorse naturali della Terra,
un’economia che combatte la miseria in tutte le sue forme, riduce le diseguaglianze e sa dire, con Gesù e con Francesco, “beati i poveri”,
un’economia guidata dall’etica della persona e aperta alla trascendenza,
un’economia che crea ricchezza per tutti, che genera gioia e non solo benessere perché una felicità non condivisa è troppo poco.
Noi in questa economia crediamo. Non è un’utopia, perché la stiamo già costruendo. E alcuni di noi, in mattine particolarmente luminose, hanno già intravisto l’inizio della terra promessa.
In un comunicato la Rete Ecclesiale Panamazzonica (Repam) e Conferenza Ecclesiale dell'Amazzonia (Ceama) esprimono il loro cordoglio per la morte del cardinale Claudio Hummes, avvenuta nella mattinata di lunedì 4 luglio a San Paolo (Brasile). Il suo esempio continuerà ad animare le persone che porteranno avanti il suo stesso impegno, convinti, come lui, che "Cristo indica l'Amazzonia", non ha lesinato gli sforzi per aprire strade che portassero a una Chiesa dal volto amazzonico, incarnata e impegnata nei confronti dei popoli, della cultura e dell'ambiente dell'Amazzonia".
Dalla Conferenza Ecclesiale dell'Amazzonia (Ceama) e dalla Rete Ecclesiale Panamazzonica (Repam) ringraziamo il Dio della Vita per aver avuto fra noi la luminosa presenza del Cardinale Claudio Hummes come Presidente delle due organizzazioni. La sua eredità e il suo ricordo continueranno presenti nelle nostre due organizzazioni sorelle che lui ha promosso con il suo sostegno, amore e capacità. Ci terremo ancora per mano per costruire un cammino insieme, come è sempre stato il suo sogno, rispettando le nostre differenze, uniti in rete nello stesso impegno e in comunione con il nostro amato Papa Francesco.
Mons. Claudio ci ha mostrato la sua opzione preferenziale per l'Amazzonia e i suoi popoli nativi; ci ha incoraggiato a passare dal "dovrei fare" al "faccio". Lui ci ha esortato a rendere possibile questa Chiesa e a rispondere alle sfide proposte dal territorio amazzonico lavorando con una metodologia sinodale alla quale partecipano non solo i pastori, ma anche i consacrati, le donne e i laici.
Nella missione di curare l'ecologia integrale continueremo a impegnarci con coraggio e gioia nella difesa del bioma amazzonico come Chiesa che ascolta, onora, cammina e rispetta le culture, le identità e le spiritualità delle comunità locali (afro-discendenti, fluviali e indigene) presenti in tutta la regione pan-amazzonica, tanto nelle aree rurali come in quelle urbane.
Assemblea Conferenza episcopale dell'Amazzonia in São Paulo dicembre 2021. Foto Luciney Martins
Rispondendo alla realizzazione dei sogni della "Querida Amazonia" ci impegniamo in una pastorale missionaria che cerca di rinnovare la formazione e le pratiche degli attori ecclesiali contando con una Chiesa sinodale ispirata al Concilio Vaticano II.
Confidiamo che la benedizione di Dio non ci mancherà quando dovremo essere una forza di resistenza per la difesa dei popoli e delle comunità, dei loro diritti e della loro dignità, per proteggere le foreste, le sorgenti e la conservazione del pianeta a cui apparteniamo e che è opera di Dio.
Uniti a Dio, fonte di ogni vita, e sotto la protezione di Maria, Madre dell'Amazzonia, realizziamo i sogni di Francesco d'Assisi per il bene di tutto il Creato, come ha fatto così bene il nostro caro fratello mons. Claudio!
Bogotà e Manaus, 4 luglio 2022