I Missionari e le Missionarie della Consolata si ispirano sempre al Beato Giuseppe Allamano perché è lui la fonte del carisma che ci identifica nella Chiesa ed è lui il Fondatore dei due Istituti che hanno contribuito notevolmente alla diffusione della fede in varie parti del mondo. La nostra identità nella Chiesa è l'evangelizzazione di popoli la nostra spiritualità si basa sulle caratteristiche che descrivo a continuazione.

Missione ad gentes. La missione ad gentes è la caratteristica fondamentale e l’identità carismatica di ogni missionario della Consolata. Nelle nostre Costituzioni si dice molto chiaramente che “l'istituto è una famiglia di consacrati per la missione “ad gentes” per tutta la vita” (n. 4) e che “il fine che ci caratterizza nella Chiesa è l'evangelizzazione dei popoli... questo fine deve permeare la nostra spiritualità, guidare le scelte, qualificare la formazione e le attività" (n. 5). Attraverso la missione ad gentes i Missionari della Consolata evangelizzano in Africa, America, Asia ed Europa; lo fanno con un impegno privilegiato per i luoghi più poveri e con poca presenza di chiesa; sono vicini a gruppi etnici minoritari, ai migranti e alle situazioni esistenziali difficili. Inviati fuori dal loro paese e dalla loro chiesa, qualche volta anche lontano dal loro continente di origine,  annunciano Cristo agli ultimi.

Spiritualità eucaristica. Secondo il documento del concilio Vaticano II dedicato alla chiesa, la Lumen Gentium, l'Eucaristia è la "fonte e apice di tutta la vita cristiana" (n. 11) e in questo documento è importante notare che tutti gli altri sacramenti, così come tutti i ministeri ecclesiali e le opere di apostolato, sono uniti all'Eucaristia e sono ordinati ad essa. In un altro documento dello stesso concilio, la Presbyterorum Ordinis, dedicato al ministero dei sacerdoti, si dice che “nella santissima eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa” (N. 5). I Missionari della Consolata hanno ereditato dal Beato Giuseppe Allamano una spiritualità eminentemente eucaristica. Il Fondatore raccomanda ai missionari della Consolata di celebrare frequentemente l'Eucaristia e di stare spesso alla presenza del Santissimo Sacramento dell'Altare. Nelle sue esortazioni diceva che “la messa è il tempo più bello della nostra vita; una basterebbe a rendere felice chiunque giunge a celebrarla. Anche se dovessimo prepararci quindici o vent'anni per celebrarne una, quanto saremmo felici” (Così vi voglio, 147). Quindi l'Eucaristia è la fonte e il culmine dell'evangelizzazione; è il centro a cui tende tutta la vita spirituale del missionario e delle comunità e, di conseguenza, il motivo profondo per vivere continuamente nel ringraziamento. 

Vita comunitaria e familiare. Questa è una caratteristica dei Missionari della Consolata fortemente voluta dal Beato Giuseppe Allamano che ha sempre pensato ai noi come una famiglia. “Ricordate che l’Istituto non è un collegio, neppure un seminario, ma una famiglia. Siete tutti fratelli e sorelle; dovete vivere assieme, prepararvi assieme, per poi lavorare assieme per tutta la vita” (Così vi voglio, 134).

Le Costituzioni dell'Istituto stabiliscono che “nell'Istituto tutti si accolgono come fratelli (cf. Rom 15,7), si interessano gli uni degli altri, vivono la missione in unità di intenti, fanno proprie le gioie, sofferenze e speranza dell’Istituto, in qualunque parte esso sia e lavori” (n. 15). Grazie a questo spirito di famiglia i missionari vivono in comunità, pregano insieme, lavorano insieme e pianificano insieme le attività pastorali per l'evangelizzazione. La vita comunitaria e familiare è la fonte della comunione fraterna; un aspetto centrale della vita consacrata e sbocca nella condivisione di beni spirituali, morali e temporali.

Spiritualità mariana. I missionari della Consolata sono mariani per eccellenza. Innanzitutto l'istituto porta il nome di Nostra Signora della Consolata, madre dei Missionari e delle Missionarie voluti da Giuseppe Allamano. Lui ricordava che “la Consolata è in modo speciale nostra e noi dobbiamo gloriarci di avere una tale Patrona, essere santamente superbi che il nostro Istituto si intitoli «della Consolata»” (Così vi voglio 158). Per le due famiglie della Consolata la Vergine Maria è un modello di consacrazione a Dio, di ascolto e di preghiera. Per questo i missionari esprimono la loro devozione nella fervente celebrazione delle feste mariane, nella recita del rosario e in altre forme di pietà mariana e affidano il loro apostolato alla Vergine Maria.

Il Beato Giuseppe Allamano è nostro padre, da lui deriva il carisma e la spiritualità che ci identificano nella Chiesa; è di vitale importanza che sappiamo crescere bene uniti a questo tronco dal quale riceviamo la linfa vitale.

Lawrence Ssimbwa* lavora a Buenaventura (Colombia)

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