I missionari della Consolata celebrano con gioia e gratitudine a Dio, dieci anni di presenza in Angola (2014-2024).
In risposta all'XI Capitolo Generale del 2005 tenutosi a San Paolo (Brasile), si sono aperte nuove strade nel Continente Africano, con l’apertura di una nuova presenza dei missionari della Consolata in Angola. Era il 1° agosto 2014 quando i primi tre missionari, padre Fredy Gomez (Colombiano), padre Dani Romero (Venezuelano) e padre Sylvester Ogutu (Keniano), sono arrivati nella diocesi di Viana. Lì hanno iniziato la loro missione nella neonata parrocchia di Santo Agostinho, situata alla periferia di Luanda, nel quartiere di Capalanga.
Dopo due anni, nel 2016, è stata avviata una seconda missione nella diocesi di Caxito, nella zona agricola di Funda, dove è iniziata la nuova parrocchia della Consolata. Desiderosi di riaffermare il carisma ad gentes dei missionari della Consolata di una missione oltre i confini, nel 2018 fu iniziata una nuova avventura missionaria nella diocesi di Luena nell'Angola orientale, esattamente nel remoto territorio di Luacano, con la creazione della parrocchia di Santa Maria Madre di Dio.
Siamo grati a Dio per le meraviglie di questi primi anni di missione, per le gioie e i dolori, per i sogni e per la grande apertura e accoglienza del popolo Angolano. La missione della Consolata in Angola ha come obiettivo principale l'evangelizzazione e la promozione umana, aiutando a consolidare la Chiesa locale, creando nuove comunità cristiane e accompagnando famiglie e giovani.
"Dieci anni di missione, dieci anni di consolazione, dieci anni di evangelizzazione"
Il Beato Giuseppe Allamano, fondatore dei missionari e delle missionarie della Consolata, ha sempre incoraggiato i suoi figli e le sue figlie a elevare l'ambiente circostante nella loro evangelizzazione. Questa è stata una delle grandi sfide e dei compiti portati avanti in questi anni in Angola. Le attività sociali e umanitarie più importanti della missione in Angola comprendono il prendersi cura dei bambini malnutriti, la formazione e l'emancipazione delle donne in vista di una loro autonomia, l'alfabetizzazione e l'accompagnamento dei giovani.
Nel 2014 abbiamo iniziato la nostra missione in Angola durante l'anno dedicato al Beato Giuseppe Allamano. Ora, nel 2024, mentre celebriamo dieci anni di presenza, abbiamo la grata notizia della canonizzazione del nostro Fondatore da parte di Papa Francesco a Roma il 20 ottobre prossimo. Questo è un grande segno che il nostro Fondatore e la nostra Madre Consolata continuano a benedire, curare e proteggere i loro missionari.
Questa gioia non è solo nostra, dei missionari della Consolata in Angola, ma di tutta la Famiglia della Consolata, che rimane fedele al carisma ricevuto dallo Spirito Santo attraverso la Consolata e il Beato Allamano.
Dieci anni di missione, dieci anni di consolazione, dieci anni di evangelizzazione. Continuiamo il nostro cammino con la stessa fede, dedizione e amore che ci hanno portato fin qui, cercando sempre più di annunciare il messaggio di speranza e consolazione in ogni angolo dell'Angola.
I cattolici della diocesi di Viana a Capalanga e della diocesi di Caxito a Funda si sono riuniti domenica 4 agosto 2024 per celebrare, con gioia e gratitudine a Dio, il decennio di presenza dei Missionari della Consolata in Angola.
La celebrazione di ringraziamento tenutasi nella parrocchia di Santo Agostinho, nella diocesi di Viana, è stata presieduta dal Superiore, padre Sisto Elias, giunto dal Mozambico appositamente per rappresentare la Regione del Mozambico e dell'Angola. Egli ha dato testimonianza della dedizione e del duro lavoro di evangelizzazione e promozione umana svolto dai missionari in questi dieci anni.
Nella sua omelia, padre Sisto ha espresso la sua profonda gratitudine al popolo Angolano per aver accolto i missionari e aver camminato con loro in questa missione fatta di evangelizzazione e promozione umana. Ha evidenziato le sfide affrontate e i risultati raggiunti, sottolineando l'importanza della collaborazione e dello spirito comunitario.
Alla celebrazione erano presenti i padri Fredy Gomez, Dani Romero, John Kyara e Douglas Getanda, punti di riferimento della missione in Angola, e dalla lontana missione di Luacano, i padri Fernando Chissano e Bernard Maina. Tutto questo simbolizza la continuità e l'impegno dell'Istituto Missioni Consolata nel portare avanti la sua missione evangelizzatrice in questa terra d’Angola.
L’augurio è che la missione dei Missionari della Consolata continui a prosperare, portando speranza
A seguito della Messa, ci fu un momento di agape fraterna, segno della comunione e dello spirito di fraternità che caratterizzano le comunità cattoliche locali. Nel pomeriggio poi, si sono svolti attività ricreative, tra cui esibizioni di canti, e manifestazioni culturali e religiose. Queste attività non sono state solo una rappresentazione delle varie realtà culturali delle nostre comunità, ma hanno anche rafforzato i legami di amicizia e solidarietà tra tutti i partecipanti.
Alla celebrazione ha partecipato anche un gruppo di giovani volontari Italiani del "Servizio Empegnase", la cui partecipazione ha sottolineato il carattere internazionale e interculturale della missione dei Missionari della Consolata. La celebrazione del decimo anniversario è stata un'occasione per ringraziare Dio per le benedizioni ricevute e per rinnovare l'impegno nella missione.
La comunità ha espresso un fervido desiderio che la missione continui a dare frutti a Capalanga, Funda e Luacano, chiedendo a Dio un aumento delle vocazioni missionarie. Questo evento non è stato solo la celebrazione del passato, ma anche uno sguardo al futuro con speranza e determinazione, con il grande desiderio di rafforzare la presenza e l'opera dei missionari della Consolata in Angola.
L’augurio è che la missione dei Missionari della Consolata continui a prosperare, portando speranza, fede e amore alle varie comunità. La celebrazione di questi dieci anni è una pietra miliare significativa, ma anche un promemoria del fatto che c'è ancora molto da fare e molte persone a cui annunciare il Vangelo.
* Padre Dani Romero, IMC, missionario venezuelano in Angola.
Da qualche giorno sto visitando le comunità dell’Angola e con p. Bernard stavo visitando una comunità della quale abbiamo assunto da tre anni la responsabilità pastorale.
Quando esce per visitare i villaggi il padre Bernard porta sempre in macchina un certo numero di attrezzi; la situazione delle strade è tale, specie nel periodo delle piogge, che la prudenza non è mai troppa e quindi bisogna viaggiare equipaggiati per affrontare le situazioni di emergenza che non sono così infrequenti. Anche questa mattina li aveva o li avrebbe dovuti avere.
Poi purtroppo abbiamo scoperto che erano spariti quando con la macchina siamo rimasti bloccati in una pista che le piogge abbondanti di questi giorni avevano trasformato in una specie di torrente fangoso e oggettivamente difficile da transitare.
Tre ruote erano rimaste letteralmente separate dal suolo e invece il differenziale si stava sommergendo nel fango di un dosso troppo elevato per la nostra macchina. Per circa quattro ore abbiamo cercato di lottare con mezzi di fortuna e poi, quando abbiamo visto che non ce l'avremmo potuta fare da soli, abbiamo chiamato alcuni giovani per aiutarci a scavare. Loro l’hanno fatto con così tanto impegno che, sfortuna nostra, hanno forato una gomma!
– Non importa, abbiamo la ruota di scorta... ma senz'aria
Per quel giorno finiva la speranza di ripartire; era quasi notte e quindi abbiamo dormito in macchina con l'acqua che scorreva tutto sotto.
Il giorno dopo, la mattina presto e di buona lena, siamo tornati al villaggio in cerca dell’unico trattore esistente nella zona e di proprietà del villaggio stesso. Scopriamo che questo non si può muovere senza il permesso del capo villaggio e l’assistenza dell’autista autorizzato. Trovare entrambi non è stata una impresa facile ma, con qualche sforzo, riusciamo ad ottenere permesso, autista e trattore. Con la loro assistenza trasciniamo fuori del fango il nostro veicolo e il primo passo è fatto.
A questo punto c'è da sistemare una delle due gomme: ci proviamo con la ruota di scorta che doveva essere solo sgonfia. Gonfiare una ruota in un villaggio senza elettricità, un garage e un meccanico specializzato... non è impresa facile. Per fortuna la missione ha un compressore e una generatore necessario oer farlo funzionare ma... accidenti, nel compressore manca l'olio! Oggi le sorprese non finiscono mai!
Lo cerchiamo nell'unico negozio di un somalo... e, che fortuna la nostra, ce l'ha e lo possiamo comprare. Quindi non resta se non accendere il generatore, far partire il compressore e gonfiare la ruota ma... il generatore non parte, non fa nemmeno una piega. Forse da troppo tempo non ha ricevuto attenzioni e una manutenzione adeguata.
Si fa avanti un anziano della comunità: lui ha un generatore funzionante, ma senza combustibile. Anche questo è un problema qui a Luacano, perché per approvvigionarsi bisogna raggiungere la città che dista 220 Km e l’unico mezzo per arrivarci è il treno. Dopo non poche preghiere e insistenze riusciamo a trovare qualcuno che ce ne da un po’ e con il prezioso combustibile il generatore si avvia, il compressore funziona ma... la nostra ruota di scorta non si gonfia. Era l’ultimo dei possibili inconvenienti che ci mancava! Anche quella, come l’altra, è bucata; di ruote forate non ne abbiamo una ma due.
Ricorrendo all’inventiva e ai soliti mezzi di emergenza riusciamo miracolosamente a turare la falla... e allora davvero siamo pronti per partire. Con 24 ore di ritardo sulla tabella di marcia, dopo una notte passata all’addiaccio e una giornata trafelata e laboriosa finalmente riusciamo a partire.
Non so se lo dicono con la pretesa di animarci ma alcuni giovani ci ricordano che è ancora andata bene: il compianto vescovo mons. Tirso era rimasto infangato e bloccato tre giorni di seguito.
A Luacano, quando piove, è sempre tutto molto complicato: i missionari non riescono a raggiungere i villaggi più lontani e tante comunità restano senza eucaristia anche per sei o sette mesi.
Luacano, che dista circa 1300 km dalla capitale Luanda, si trova nella diocesi di Luena: da anni sta soffrendo queste situazioni gravi di abbandono e non solo religioso. Il motivo principale è la guerra civile che si è protratta per anni: dal 1968 ogni tanto arrivava qualche sacerdote, saltuariamente riusciva ad arrivare anche il vescovo.
Da tre anni ci sono i Missionari della Consolata e secondo p. Bernard, che è il parroco, abbiamo a che fare con un territorio dove la comunità cattolica sta solo dando i primi passi: ci sono 15 adulti battezzati e una cinquantina di bambini e ragazzi e poi ben 16 chiese pentecostali.
Quante fatiche i missionari devono affrontare! Ma vale la pena soffrire per causa del vangelo. Lo ricordava lo stesso Gesù: "sono venuto perché abbiano vita e ne abbiano in abbondanza". Ci consola il sapere che in altre zone dove la chiesa è cresciuta i missionari hanno affrontato sfide anche peggiori. Speriamo di farcela anche qua; come diceva un vecchio missionario in Tanzania “punda afe mzigo ufike” cioè che l’asino muoia ma il carico arrivi, cioè la buona notizia, il vangelo.
Con zelo e testimonianza i missionari si danno da fare iniziando con la formazione cristiana senza trascurare la promozione umana. Sono solo i primi passi ma un giorno anche la chiesa che è a Luacano fiorirà.
* Padre Godfrey Msumange è consigliere generale per l'Africa
La strada intransitabile "protagonista" di questo racconto
Depois de muitos anos, os Missionários da Consolata cumpriram o sonho do seu fundador, o Beato José Allamano: Criar missões em Angola. Em 1920, por falta de missionários, teve de recusar o convite que lhe fora feito nesse sentido. Finalmente, no Capítulo Geral de 2005 os Missionários da Consolata optaram pela abertura da presença do Instituto num segundo país lusófono em África. Num primeiro momento pensou-se a uma abertura na Guiné-Bissau, onde as Missionárias da Consolata já trabalhavam. Em seguida fez-se a opção por Angola. Os estudos para a abertura da missão em Angola iniciaram em 2009. A atenção, fixou-se sobre três territórios bem distintos: a diocese de Namibe, no sul do país, região pobre e carente de missionários; a diocese de Mbanza-Congo, no norte, também necessitada de pessoal missionário e a periferia urbana em torno da capital Luanda, nas recém-criadas dioceses de Caxito e Viana, onde se concentram cerca de cinco milhões de pessoas, em condições que clamam por uma presença consoladora. Motivos vários, ligados sobretudo à opção pelas periferias urbanas, levaram à escolha da região de Luanda, na Diocese de Viana, para a abertura da primeira missão em 1 de Agosto de 2014.
O primeiro grupo de missionários da Consolata destinado abrir a nova missão em Angola preparou-se em Moçambique onde permanecem de Abril a Julho de 2014 para um período de conhecimento recíproco e de estudo da realidade sócio-política e religiosa em Angola. Foram escolhidos três missionários jovens: P. Silvestre Oluoch Ogutu, queniano, P. Fredy Gómez Pérez, colombiano, e o P. Dani Romero Gonzalez, venezuelano.
Os Missionários da Consolata assumiram a responsabilidade da quase paróquia de Santo Agostinho de Kapalanga pertencente à Paróquia da Santíssima Trindade, na periferia de Viana. Aqui acompanham a comunidade cristã na sua caminhada de fé e de esperança, sobretudo constituem uma presença de consolação entre os mais pobres.
Angola é assim o oitavo país de África onde os missionários da Consolata trabalham, depois do Quénia (1902), Etiópia (1913), Tanzânia (1925), Moçambique (1925), África do Sul (1940), Congo (1972), Uganda (1985) e Costa do Marfim (1996).
Quinta-feira, 17 de Dezembro
Encontro com D. Jesus Tirso Blanco, Bispo de Lwena. Primeiro encontro comunitário. Início da Novena de Natal.
Cheguei a Luanda às 12.30 no voo da Ethipian Airlains com escala em Addis Abeba. No aeroporto estava à minha espera o P. Silvestre Oguto. Conduziu-me à residência da comunidade IMC no Bairro de Kapalanga, na periferia de Viana. Pouco antes de mim tinham chegado de Roma, via Lisboa, o Superior Geral, P. Stefano Camarlengo, e o Conselheiro Geral para a África, o P. Marco Marini. Fomos bem recebidos pelos nossos confrades: P. Fredy, P. Dani e P. Silvestre. Esta era primeira visita de um grupo de missionários da Consolata depois da abertura da Missão em Angola.
Depois do almoço, veio ao nosso encontro para uma reunião o Bispo de Luena, D. Jesus Tirso Blanco, Salesiano de origem argentina. O objectivo do encontro era dar-nos a conhecer a situação pastoral da sua Diocese e a necessidade de missionários. A Diocese de Luena (antiga Diocese de Luso), encontra-se no extremo leste de Angola, na Província de Moxico, fazendo fronteira com o Congo e a Zâmbia. Região evangelizada pelos Beneditinos, a Diocese de Luena foi criada em 1 de Julho de 1963. Com uma extensão de 223.023 km2, duas vezes e meia maior que o território de Portugal, e apenas 750.000 habitantes, Luena é a maior diocese de Angola. Tem pouco mais de uma dezena de sacerdotes diocesanos e 14 sacerdotes religiosos. As paróquias em funcionamento são 14. Os missionários da Consolata, Pe. Fredy e Pe. Silvestre, visitaram a Diocese de Lwena nos dias 23 a 27 de Novembro de 2015. Visitaram com o Bispo duas zonas da Diocese: a Comuna de Cangumbe e o Município de Luacano.
A Comuna de Cangumbe, adstrita ao município sede (Moxico), dista a 102 quilómetros da cidade do Luena. Tem uma população estimada em 16.504 habitantes que se dedicam à agricultura de subsistência. A vila de Cangumbe é assistida pastoralmente pela equipa missionária da Paróquia de São Paulo e São Pedro de Luena, sendo visitada periodicamente pelo pároco. Em Cangumbe encontra-se uma comunidade de Irmãs Franciscanas Missionarias de Maria. A comunidade cristã conta com uma capela do tempo colonial, uma casa anexa à capela onde moram as irmãs e mais uma casa ligada a um projecto de apicultura que é nova e em boas condições. A comunidade cristã conta ainda com um grande terreno para as estruturas próprias da futura paróquia.
A segunda zona visitada, é o município de Luacano, distante de Cidade de Lwena 280 Km. A comunidade cristã conta com uma capela do tempo colonial e com uma casa para residência missionária em construção na sede do município, duas casas à espera de poder acolher os Padres e uma congregação de irmãs e um vasto terreno para a construção da futura igreja paroquial e outras obras. Além da comunidade na vila-sede de Luacano, existe uma serie de comunidades rurais espalhadas num vasto território, quatro delas ao redor do lago Dilolo a 62 Km de Luacano. Os habitantes desta região sofreram muito no tempo da guerra, muitos tiveram de fugir e aqueles que ficaram estiveram muito tempo sozinhos sem acompanhamento pastoral; muitas aldeias desapareceram, algumas delas tentam ressurgir aos poucos. É de louvar o trabalho dos catequistas que na ausência de Padres, continuaram, mesmo nas dificuldades, a animação daqueles que não fugiram. As relações com a administração pública são boas. A questão da distância é remediada pelo comboio que une Luacano a Luena duas vezes por semana.
Tirso Blanco, Bispo de Luena desde 2008, falou-nos com entusiasmo da sua Diocese. Confia inteiramente na generosidade, solidariedade e espírito de serviço dos seus missionários, irmãos, irmãs e missionários leigos para garantirem e impulsionarem a vida da igreja local. A Diocese de Lwena, a maior de Angola, com uma presença ainda pequena de missionários, “uma gota de água num oceano, onde a messe é tão grande, mas os operários são poucos”. A Diocese está numa fase de reconstrução do tecido social, dos valores humanos e espirituais, mas também de infra-estruturas. E conta também com uma serie de projectos pastorais e de promoção humana nomeadamente nas áreas da agricultura e da educação. Comprometeu-se a criar as condições necessárias para o acolhimento dos Missionários da Consolata seja em Cangumbe seja em Luacano: reestruturação da residência missionária e dotá-la do necessário para acolher os missionários e meio de transporte. D. Tirso Blanco conta com a nossa colaboração dos Missionários da Consolata também nos serviços diocesanos, sobretudo nas comissões de pastoral. Agradeceu muito a disponibilidade dos Missionários da Consolata pela sua abertura a uma possível e futura presença missionária na diocese e expressou à nossa comunidade missionária de Santo Agostinho de Kapalanga os votos de boa caminhada comunitária e pastoral.
Ficou combinada uma visita do Superior Geral, P. Stefano Camarlengo, e do Superior Regional de Moçambique, P. Diamantino Antunes, à Diocese de Luena. A partida ficou marcada para Domingo de manhã e regresso na Quarta-Feira. D. Tirso Blanco fez de imediato os contactos com os seus colaboradores para prepararem tudo para facultarem a nossa visita a Cangumbe e Luacano.
À tarde, depois da celebração da Novena nas comunidades, reunimo-nos com a comunidade IMC de Kapalanga. O Padres Fredy, Silvestre e Dani narram a sua experiência missionária em Angola desde a sua chegada no dia 1 de Agosto de 2014, provenientes de Moçambique. Foram muito bem recebidos pela comunidade dos Missionários Xaverianos de Yarumal, que os acolheram durante 3 meses na sua residência na cidade de Viana. Evidenciam também o bom acolhimento por parte do Bispo de Viana, D. Joaquim Ferreira Lopes, e do clero e religiosos/as da Diocese. A partir de Viana, usando transporte público, os três missionários dirigiam-se diariamente à comunidade de Santo Agostinho de Kapalanga para a assistência religiosa e o conhecimento dos seus fiéis. A partir do dia 15 de Outubro passam a viver no bairro de Kapalanga, numa casa alugada pela comunidade cristã de Santo Agostinho. Aos poucos os missionários dão-se a conhecer aos católicos do bairro e prestam uma assistência pastoral a 7 comunidades da Paróquia da Santíssima Trindade. Entretanto, cada um dos missionários vai inserindo-se na pastoral diocesana e colabora em diferentes comissões de pastorais: Juventude (P. Dani) e Famílias (P. Fredy). Depois de um 1 ano de trabalho pastoral e vendo a maturidade da comunidade cristã e o bom trabalho realizado pelos Missionários da Consolata, o Bispo de Viana decide a criação da nova Paróquia de Santo Agostinho de Kapalanga. De 28 a 30 de agosto de 2015, a Paróquia de Santo Agostinho, recebeu o Bispo de Viana em visita pastoral, que passou pelas sete comunidades que constituem a nova Paróquia. D. Joaquim Ferreira Lopes ficou impressionado com o desenvolvimento alcançado em tão pouco tempo. Administrou o sacramento do Crisma a um grupo de 90 jovens e adultos. A visita pastoral concluiu-se com a Missa Pontifical durante a qual o Bispo de Viana leu o decreto da criação da Paróquia de Santo Agostinho e o Padre Fredy foi empossado como pároco. No decreto de ereção da Paróquia, Dom Joaquim Ferreira Lopes salientou o crescimento da comunidade cristã e o empenho pastoral dos Missionários da Consolata, razão que levou à criação da nova Paróquia: "Tendo sido constituída a Paróquia de Santo Agostinho aos 12 de Dezembro de 2014 por divisão da Paróquia da SS. Trindade e entregue à cura pastoral dos Missionários da Consolata, a Divina Providência, concedendo-lhe a graça de um crescimento extraordinário, e uma consolidação pastoral verdadeiramente impressionante num espaço de tempo muito curto. O selo pastoral dos Missionários da Consolata e a resposta da comunidade do Povo de Deus ao seu empenho, redundou num crescimento e amadurecimento pastoral dignos de nota".
Os Padres Fredy, Dany e Silvestre, destacam o esforço e colaboração da comunidade cristã local: o seu trabalho, a sua generosidade e o carinho que têm demonstrado para com os Missionários da Consolata. Tudo quanto se tem realizado, tem-se feito com contribuições locais. Concluem o encontro afirmando que "Árduo tem sido o trabalho realizado, mas ainda temos muito para realizar. Este é o compromisso que assumimos. Achamos que estamos fazendo bem feito, como deve ser realizado pelos Missionários da Consolata".
Sexta-Feira, 18 de Dezembro:
Visita à Diocese de Caxito, encontro com o Bispo D. António Jaca SVD e visita à Comuna de Funda
Visitámos hoje Caxito, capital da província do Bengo e sede da Diocese de Caxito. De Kapalanga a Caxito, pela Via Expressa que conduz de Luanda para o Norte de Angola, são menos de 50 km.
A Província do Bengo tem 25 139 km² e é composta por seis municípios - Ambriz, Bula Atumba, Dande, Dembos, Nambuangongo e Pango Aluquém - e faz parte do habitat da etnia dos Ambundu. No entanto, as migrações causadas pela guerra levaram à constituição de núcleos de Bakongo e de Ovimbundu no seu território. Nas últimas décadas, o enorme crescimento demográfico de Luanda fez com que uma parte da sua população fosse morar no Bengo. A população total da província não para de aumentar.
Em 6 de junho de 2007, o Santo Padre Bento XVI erigiu a Diocese de Caxito, com território desmembrado da arquidiocese de Luanda. A Diocese de Caxito corresponde ao território da Província do Bengo e o território do populoso município de Cacuaco, pertencente à Província de Luanda. Confina a norte com as dioceses de Mbanza Congo e Uije, a leste com a diocese de Ndalatando e a oeste com a arquidiocese de Luanda. Pertencem à nova diocese os seguintes Municípios: Ambriz, Bula Atumba, Dande, Dembos, Nambuangongo, Pango Aluquém e Cacuaco. A igreja paroquial de "Santa Ana" de Caxito é a Catedral Diocese de Caxito.
O Bispo de Caxito é D. António Francisco Jaca, S.V.D, Missionário Verbita. Recebeu-nos com grande amabilidade no Centro Pastoral Diocesano onde funciona a Curia Diocesana e a Residência Episcopal. Apresentou-nos a realidade pastoral da sua Diocese dividida em 3 zonas distintas: a zona rural, a zona urbana e a zona litoral. A população encontra-se distribuida de uma maneira desigual nestas três zonas. A maior concentração urbana encontra-se no municipio de Cacuaco.
O Município de Cacuaco situa-se no extremo norte da província de Luanda e dista aproximadamente a 20 quilómetros da capital de Angola, fazendo fronteira a norte e a leste com a província do Bengo, a sul com o município de Viana e, a oeste com o oceano atlântico. É atravessado de norte a sul pelo rio Bengo. Tem uma superfície territorial de 3.335 km2, repartidos por três (3) comunas: Kikolo, Cacuaco-sede e Funda, com uma densidade populacional de cerca de 1000.000 de habitantes.
É justamente a area pastoral de Cacuaco que preocupa o Bispo de Caxito visto que esta popolosa região é atendida pastoralmente apenas por 5 paroquias: 3 na Comuna de Kikolo, a Paróquia de Santa Isabel e a Paróquia do Bom Pastor, servidas pelos missionários da Sociedade Missionária de África (SMA), a Paróquia de Cristo-Rei, confiada a um sacerdote Fidei Donum italiano. 1 Paróqua na Vila de Cacuaco-Centro, a Paróquia de São João Baptista, servida pelos missionarios do Verbo Divino (SVD) e 1 Paróquia na Comuna da Funda, onde se encontra o santuario de Santo António de Kifangondo, ela também é servida pelos missionarios SVD. É urgente criar novas paróquias nesta periferia urbana da grande Luanda.
É na Comuna de Funda, a 10 km a leste do Santuario de Santo António de Kifangondo; uma área que está em constante crescimento populacional, que o Bispo de Caxito vê com bons olhos a presença dos Missionários da Consolata.
Com este objectivo convida-nos a visitar aquela zona acompanhados pelo Vigário Geral da Diocese, o Padre Angelo Besenzoni SMA, missionário da Sociedade Missionária de África.
Despedimo-nos de D. António Francisco Jaca e visitamos a catedral dedicada a Santa Ana, situada ao lado da antiga capela santuário “Santa Ana”, que também visitámos. A devoção a Santa Ana é uma herança cultural da Rainha Njinga Mbandi, que no dia do seu baptismo, em Luanda, no ano de 1622 mandou construir uma capela com nome da santa de que era devota que veio a ser construída em 1885 e elevada a categoria de santuário, lugar de peregrinação de milhares de católicos ao longo do ano.
Usando a Via Expresso em direcção de Luanda, atravessámos o rio Bengo, e parámos na Paróquia/Santuário de Santo António de Kifangondo, confiada à cura pastoral dos Missionários do Verbo Divino. Aqui almoçamos bem acolhidos pelos Padres Verbitas e as Irmãs Servas do Espírito Santo. O Santuário de Santo António de Kifangondo é um importante santuário para os peregrinos e devotos de S. António que aí acorrem em grande número ao longo do ano. Para além da assistência espiritual aos peregrinos, a Paróquia atende um número considerável de aldeias e comunidades cristãs na zona da Funda, bem como a região vizinha de Cacuaco. Em Kifangondo, encontra-se também o Noviciado dos Verbitas em Angola. Kifagondo é uma referência histórica em Angola por ter sido a área onde foram travados violentos combates entre dois Movimentos de Libertação, o MPLA e a FNLA, na véspera da independência de Angola a 11 de Novembro de 1975. As tropas do MPLA, apoiadas por um forte contingente militar cubano venceram as tropas da FNLA vindas do norte, apoiadas pelo Zaire.
Depois do almoço, acompanhados pelo P. Angelo Besenzoni, visitamos o centro da Comuna de Funda, situado a 15 km de Kifangondo. Seguimos a estrada que ladeia a margem direita do rio Benga. A zona é fértil e propensa à agricultura. Os moradores vivem da agricultura, da pesca, do comércio e alguns trabalham na função pública ou na fábrica da Coca-Cola. Existem na área uma série de capelas espalhadas para atender a comunidade católica. Na vila da Funda há uma pequena igreja do tempo colonial, mas em ruínas. A comunidade católica reune-se numa capela provisória construida ao lado da antiga capela. Visitamos também a comunidade cristã situada na localidade das Casas Novas onde vive uma comunidade religiosa das Irmãs Franciscanas Reparadoras, uma capela e um terreno amplo reservado para a construcção de uma futura igreja paroquial e casa paroquial.
Regressamos a Kapalanga, que dista a cerca de 15 km de Funda, atravessando uma zona de assentamento de famílias que saiem dos bairros populares de Luanda e que aqui constroem as suas casas.
Sábado, 19 de Dezembro: Conselho Pastoral Paroquial
Participámos no Conselho Pastoral Paroquial da Paróquia de Santo Agostinho da Kapalanga. O Conselho é presidido pelo pároco, P. Fredy, e conta com a participação dos outros missionários, dos coordenadores e adjuntos das 7 comunidades cristãs que compõem a Paróquia – Comunidade de Santo Agostinho, Comunidade de São João Baptista, Comunidade de Nossa Senhora de Fátima, Comunidade de São Pedro, Comunidade de São Mateus, Comunidade de São Paulo e Comunidade de São Lourenço, os responsáveis das Comissões Pastorais Paroquiais, os responsáveis dos Movimentos laicais existentes na Paróquia. No total cerca de 60 participantes. O encontro realiza-se no recém-construído salão paroquial que neste momento serve também de igreja paroquial. Fora, debaixo do grande alpendre e na sombra das árvores, de manhã e de tarde, diferentes grupos de catequese (estão inscritos na catequese 250 catequizandos) preparam-se para os sacramentos.
Este conselho paroquial é uma espécie de assembleia paroquial de avaliação do ano pastoral e de programação do novo ano pastoral. Começam por apresentar os seus relatórios as comissões paroquiais: Pastoral Litúrgica, Pastoral Familiar, Pastoral Juvenil, Pastoral da Criança; Pastoral Bíblica; Pastoral Vocacional; Pastoral da Catequese. Segue-se os relatórios dos diferentes Movimentos existentes na Paróquia: Promoção da Mulher Angolana na Igreja Católica (PROMAICA), Renovamento Carismático, Apostolado da Oração, Canossianos, Infância e Adolescência Missionária; Legião de Maria. O P. Silvestre, ecónomo paroquial, em nome do Conselho Económico Paroquial, apresenta o relatório económico da paróquia e os trabalhos realizados: vedação do terreno da paróquia, legalização dos terrenos das comunidades, construção do salão-igreja, etc. As entradas correspondem a 12.494.315 Kwanzas (91.000 USD) e as despesas 11.720.470 Kwanzas. As entradas económicas são fruto de ofertórios especiais, doações e dízimo. O estado económico da Paróquia é saudável e a sua maturidade e crescimento é possível porque os fiéis sabem partilhar os seus bens. Para o próximo ano a paróquia vai mobilizar-se para recolher fundos para a construção da casa paroquial e a compra de um carro para estar ao serviço dos missionários. A primeira parte da assembleia, dedicada à avaliação, terminou com o relatório do pároco. Descreveu os primeiros passos dados pelos missionários para a sua inserção missionária e pastoral na Diocese e no Bairro de Kapalanga; a organização das comunidades, a criação do Conselho Pastoral Paroquial (reúne-se no segundo Domingo de cada mês), a dotação da paróquia das estruturas fundamentais, Quanto às preocupações e desafios a vencer, destacou: melhorar a pastoral de conjunto com um objectivo pastoral claro; comunhão e corresponsabilidade entre todas as pastorais e os movimentos existentes na Paróquia.
Em seguida, depois do trabalho em grupos, os participantes da assembleia apresentaram propostas concretas para o Ano Pastoral de 2016. Partindo do Plano Pastoral da Conferência Episcopal de Angola e São Tomé (CEAST), a Paróquia como centro de evangelização e do Ano da Misericórdia fez a seguinte programação: formação dos catequistas e diferentes agentes de pastoral, formação bíblica, formação da juventude, peregrinações aos santuários diocesanos, 24 horas para o Senhor durante a Quaresma, expandir a Caritas nas comunidades para a assistência aos pobres e doentes, etc.
Os missionários da Consolata dividem entre si a responsabilidade de animar as diferentes pastorais: o P. Fredy é responsável pela Pastoral da Família, pela Catequese, pelo Apostolado da Oração, pelo Movimento Eucarístico Juvenil e pelo Renovamento Carismático; o P. Dani é responsável pela pastoral da Juventude, pela Infância Missionária e pela PROMAICA e o P. Silvestre é responsável pela Pastoral do Dízimo, pela Liturgia, pela Pastoral da Criança e pela Legião de Maria.
Domingo, 20 de Dezembro: Abertura da Porta Santa na Catedral de Viana e Missa
O P. Stefano e eu, bem cedo, dirigimo-nos para o aeroporto 4 de Fevereiro de Luanda para viajar para Luena como estava programado. No aeroporto são informados de que não podem viajar. Regressam a casa e vão a tempo de celebrar a Eucaristia numa das comunidades da Paróquia.
Às 10.00, dirigimo-nos para a cidade de Viana para participar na cerimónia de abertura da Porta Santa na Catedral dedicada a São Francisco de Assis. A celebração é presidida por D. Joaquim Ferreira Lopes OFMcap, Bispo de Viana. Depois da bênção da Porta Santa, o presidente da celebração acompanhado pelos sacerdotes diocesanos e religiosos dirige-se para o espaço onde presidiu à Missa campal participada por milhares de fiéis oriundos das diferentes paróquias da Diocese. A celebração litúrgica é animada com os cânticos executados pelo coro diocesano. Uma celebração bem participada e bem organizada.
Segunda-Feira, 21 de Dezembro:
Encontro com o Bispo de Viana, D. Joaquim Ferreira Lopes, Visita ao Santuário de Nossa Senhora da Muxima
Os estudos para a abertura da presença dos Missionários da Consolata em Angola iniciaram em 2009 através da primeira visita do P. Francisco Lerma, então superior Regional de Moçambique. A atenção, originalmente, fixou-se na periferia urbana em torno da capital Luanda, onde se concentram cerca de 5 milhões de pessoas. Para a abertura da primeira Missão foi escolhida a jovem diocese de Viana. Fundada no início do século XX por António Viana, agulheiro dos caminhos-de-ferro, Viana fica a 10 quilómetros de Luanda. Esta pacata vila do tempo colonial assistiu nos últimos anos a transformações radicais e desordenadas que mudaram a realidade económica e social local. Hoje é uma cidade dormitório dominada pela economia informal, onde fervilha uma população que já ronda quase dois milhões de habitantes e onde grandes estruturas estão implantadas, como o novo aeroporto internacional de Luanda, o estádio nacional de futebol, o campus da Universidade Nacional.
A diocese de Viana foi criada em 2007 e cobre uma superfície de 17.206 km2 e totaliza 500.000 católicos. Do ponto vista religioso, conta com 170 comunidades cristãs, 18 paróquias, 8 escolas católicas. Confina a norte com a arquidiocese de Luanda e a leste e sul com a diocese de Sumbe. Pertencem à nova diocese os seguintes Municípios: Palanca, Bom Jesus, Calumbo, Catete, Barra di Kuanza, Cabo Ledo, Mumbondo, Kilamba Kiaxi, Demba Chio, Muxima e Massangano. O capuchinho português, D. Joaquim Ferreira Lopes, é o bispo diocesano desde a criação da diocese em 6 de Junho de 2007. Antes tinha sido Bispo das Diocese de Dundo, no nordeste de Angola. Missionário com longa experiência pastoral em Angola, homem culto e organizado, recebe-nos com grande cortesia e simplicidade na Curia Diocesana. Manifestou o seu apreço pela presença dos Missionários da Consolata na sua Diocese e verifica que os nossos três missionários estão bem inseridos. Apresentou em traços largos o crescimento da sua Diocese com a criação de novas paróquias, o aumento do clero diocesano, a vivacidade dos movimentos laicais e a riqueza espiritual dos dois santuários diocesanos: Mãe Muxima e São José de Calumbo. Chamou a atenção para a necessidade do Instituto se implantar em Moçambique de modo seguro e criativo: o carisma é um das maiores riquezas que podeis dar a esta Igreja local.
Depois do encontro com o Bispo de Viana, realizámos uma Peregrinação Consolatina ao Santuário de Muxima, que fica a 120 Km de Kapalanga e pertence à Diocese de Viana. O Santuário de Mamã Muxima ou de Nossa Senhora da Muxima é o santuário mariano mais importante da África Subsaariana. Muxima, em língua quimbundo, quer dizer Coração. Na peregrinação anual de Setembro o Santuário da Muxima chega a receber 1 milhão de peregrinos.
Como peregrinos, nós Missionários da Consolata, fomos para agradecer a Deus e interceder à Mamã Muxima/Coração pela nossa missão em Angola. O Santuário está situado num lugar paradisíaco, na margem esquerda do rio Kwanza, um dos maiores rios de Angola. O rio nasce no Planalto Central. O seu curso de 960 km desenha uma curva para o Norte e para o Oeste, antes de desaguar no Oceano Atlântico, na Barra do Kwanza, a Sul de Luanda. Foi uma das vias de penetração dos portugueses em Angola no Século XVI. O rio dá o nome à moeda nacional de Angola, o Kwanza.
As origens do santuário remontam a construção da Igreja de Nossa Senhora da Conceição na localidade conhecida como Muxima em 1599. O santuário logo se converteu num importante centro de cristianização, sendo o lugar onde se batizavam os africanos antes de embarcá-los como escravos para diversas localidades, mas em especial para as Américas. Tornou-se, igualmente, um importante espaço devocional para as populações cristãs autóctones, que logo atribuíram à Senhora da Muxima a realização de diversos milagres. Os rumores de realização de prodígios logo se espalharam pelas regiões circunvizinhas, levando à organização de atos de piedade popular, quer baseados na tradição portuguesa, quer totalmente inovadoras ou reminiscentes de antigas religiões africanas. A mais importante dessas tradições, a Romaria de Nossa Senhora da Conceição da Muxima, remonta ao ano de 1833, atraindo milhares de peregrinos todos os anos, em fins de Agosto e início de Setembro. Celebrámos a Eucaristia, com a presença de um bom grupo de fiéis; o Superior Geral partilhou a Palavra de Deus, em atitude de agradecimento e de interpelação. O Santuário está a cargo dos padres Josefinos, mexicanos, que aí estão em nome da Diocese. Fazem um bom trabalho de acolhimento dos peregrinos e ocupam-se das quase duas centenas de comunidades espalhadas por esse extenso e belo parque florestal. Brindaram-nos com um abundante almoço.
Depois do almoço, subimos ao monte e visitámos a fortaleza de Muxima iniciada pelos portugueses em 1589 e que se encontram em bom estado. Daí contemplamos o vale do rio Kwanza, com a sua bonita paisagem.
Terça-Feira, 22 de Dezembro
Cumprimentos de Natal e de fim de ano na Sé Catedral de Viana, Almoço na casa dos Padres Xaverianos de Yarumal, encontro comunitário.
De manhã dirigimo-nos para a sede da Diocese de Viana para uma sessão de cumprimentos de Natal e votos de um feliz ano ao Senhor Bispo, D. Joaquim Ferreira Lopes. Numa das salas da Cúria Diocesana, representantes dos sacerdotes diocesanos, religiosos e religiosas e responsáveis dos movimentos diocesanos saúdam o Bispo e deseja-lhe boas festas. O Bispo aproveita a ocasião para fazer um balanço do ano pastoral que termina e apresenta os objectivos para o novo ano pastoral. Seguiu-se um lanche partilhado no salão da paróquia da Catedral. Um momento significativo de comunhão afectiva e efectiva a nível diocesano.
Em seguida, dirigimo-nos à casa dos Padres Xaverianos de Yarumal, Sociedade Missionária de Origem Colombiana fundada em 1927, que acolheram os primeiros Missionários da Consolata chegados a Angola. A Paróquia de Santo Agostinho confiada aos Missionários da Consolata foi desmembrada da Paróquia da Santíssima Trindade que está sob a responsabilidade pastoral dos Padres Xaverianos. Foi uma oportunidade para Direcção Geral agradecer o acolhimento e ajuda prestado pelos Missionários Xaverianos aos Missionários da Consolata na sua inserção em Angola. Oferecem-nos o almoço e depois visitamos a Paróquia da Santíssima Trindade.
Depois da celebração da Novena de Natal nas comunidades reunimo-nos com os confrades de Kapalanga para, à luz dos contactos factos com os Bispos, decidir qual a Diocese que deveremos escolher para abertura da segunda comunidade IMC em Angola e quais os passos a dar no futuro no sentido de consolidar a nossa presença neste país. Inspirando-nos em Actos 16, 6-10 manifestamos a nossa convicção de que a acção missionária é dirigida pelo Espírito Santo, que está presente e age através da comunidade. Tratava-se de optar entre uma abertura na vizinha Diocese de Caxito, pastoral numa periferia urbana e com algumas comunidades rurais, ou na distante Diocese de Luena, pastoral “ad gentes” num contexto rural e numa diocese com escassez de clero. Cada um de nós deu a sua opinião apresentando as vantagens e oportunidades de uma abertura numa ou noutra diocese. No final chegou-se a um consenso sobre a Diocese na qual abrir a nova comunidade IMC em 2016. Tratou-se também da questão da pertença jurídica do grupo IMC de Angola à Região de Moçambique e as implicações práticas dessa pertença.
Quarta-Feira, 23 de Dezembro: Visita ao Santuário de São José de Calumbo e abertura da Porta Santa
Hoje peregrinámos até ao Santuário diocesano de São José de Calumbo, situado a 45 km da Paróquia de Kapalanga. Calumbo é uma Comuna do Município de Viana. A Igreja de São José de Calumbo, localizada na margem direita do Rio Kwanza, é considerada património histórico-cultural de Angola. Um templo de pequenas proporções, com nave e capela-mor, apresenta características dos princípios do século XVIII. Milhares de peregrinos acorrem anualmente a este santuário para prestar culto ao papá São José e pedir a sua ajuda e proteção. Os peregrinos apresentam dificuldades de natureza financeira, no relacionamento familiar e desemprego e pedir a intercessão de Deus para poderem resolver o mal que afecta as suas vidas.
Chegámos cedo para ajudar nas confissões. Já um grande número de peregrinos se encontrava no átrio do santuário em oração. Às 10.00 iniciámos a cerimónia litúrgica da abertura da Porta Santa do Ano da Misericórdia, presidida por Dom Joaquim Ferreira Lopes. Seguiu-se a Eucaristia concelebrada por um bom número de sacerdotes. Durante a homília um autêntico dilúvio caiu sobre esta região. A celebração foi interrompida durante alguns minutos sem que os fiéis arredassem pé. A Missa continua depois num amplo espaço coberto anexo ao santuário. O Bispo de Viana apelou ao povo a cultivar o amor ao próximo para a consolidação de uma sociedade mais humana.
Depois da celebração almoçámos na casa dos Padres Passionistas responsáveis pelo Santuário de São José de Calumbo e que estão a levar para a frente a execução do projecto de requalificação do santuário para melhorar as condições de acolhimento dos peregrinos.
Quinta-Feira, 24 de Dezembro: Visita do terreno da futura Casa IMC no Município de Belas, Visita a Luanda, Missa da Noite de Natal na Paróquia de Santo Agostinho.
Em angola o Instituto precisa de ter uma casa própria para o acolhimento dos missionários e uma futura casa de formação. Já há jovens que manifestam a intenção de ser missionários da Consolata. Um das questões práticas que decidimos é a compra de um terreno para o IMC. Os nossos confrades de Kapalanga, com a ajuda de alguns paroquianos, já tinham identificado um terreno nos arredores de Luanda. Acompanhados por eles visitamos este terreno situado no Bairro de Quenguela, na Comuna de Benfica, no Município de Belas, a pouco mais de 10 km de Luanda. É uma zona que está a ser urbanizada e onde está prevista a construção de moradias e edifícios comerciais. Identificámos os 4 lotes de terreno que em seguida serão comprados.
Aproveitámos a proximidade da cidade de Luanda para visitarmos a capital de Angola. Luanda é a capital e a maior cidade de Angola. Localizada na costa do Oceano Atlântico, é também o principal porto e centro económico do país. Foi fundada a 25 de janeiro de 1576 pelo português Paulo Dias de Novais, sob o nome de São Paulo da Assunção de Loanda, conta com uma população de aproximadamente 8,3 milhões de habitantes, o que a torna a terceira mais populosa cidade lusófona do mundo, apenas atrás de São Paulo e Rio de Janeiro, ambas no Brasil. Depois de 2002 a cidade transformou-se com a construção de novos prédios e grandes infra-estruturas. Uma cidade onde convivem o antigo e o moderno, a riqueza e a pobreza. O trânsito é muito intenso e caótico. Percorremos as principais artérias da cidade e fomos até à ponta da ilha de Luanda. Regressámos à tarde a casa e preparámo-nos para as celebrações da Vigília de Natal. Celebro a Missa do Galo com os Padres Stefano e Marini na sede paroquial de Santo Agostinho de Kapalanga. A igreja-salão, que tem a capacidade para acolher 600 pessoas, estava bem cheia.
Sexta-Feira, 25 de Dezembro
Solenidade de Natal, Missa em São Mateus e em São Pedro, partida do P. Stefano e do P. Marini para Roma.
Cada missionário celebrou a Eucaristia de Natal numa das 7 comunidades da Paróquia. Eu celebrei 2 missas, uma na comunidade de São Mateus e outra na capela de São Pedro. Em Angola, mesmo no dia de Natal, ao contrário de Moçambique, as igrejas estão cheias de fiéis. Almoçamos na casa de uma família. Nestes dias as refeições têm sido quase sempre fora de casa. Muito bom o acolhimento e ajuda que estas famílias prestam aos missionários.
À tarde, acompanhamos ao aeroporto 4 de Fevereiro os Padres Stefano e Marini que regressam a Roma.
Conclusão
Foram dias de intenso trabalho, entre escuta, reflexão e partilha; como fruto deste trabalho foram feitas opções e dadas orientações que iluminarão a nossa presença missionária neste país. A nossa breve presença em Angola é uma história com futuro.
Uma palavra de agradecimento e reconhecimento pelo acolhimento dos nossos confrades e pelo excelente trabalho pastoral e missionário que estão fazendo em Angola, mais concretamente na Paróquia de Santo Agostinho de Kapalanga.
Parabéns