II DOMENICA TEL TEMPO ORDINARIO

Pubblicato in Domenica Missionaria

Facciamo crescere la vita cristiana 

Is  62,1-5. Di ritorno a Gerusalemme dopo un lungo esilio, la gente trova una distruzione totale. Non c’è nessun segno visibile di Alleanza che incoraggi l’ottimismo per una ripresa. Isaia utilizza la immagine nuziale per assicurare che Dio sempre ama il suo popolo.

1 Cor 12,4-11. I cristiani di Corinto non hanno capito bene gli aspetti importanti della dottrina e della vita cristiana. Tutti i carismi partono dallo Spirito Santo, come dono gratuito in funzione della unità e carità comunitaria anche se pluriculturale. 

Gv  2,1-12. La comunità cristiana è il Regno. Si parla di Alleanza vista come Matrimonio, presente nel linguaggio dei Profeti per indicare una unione reale e permanente. Esiste una presenza nuova assolutamente necessaria e indispensabile: Gesù, il Figlio di Dio, è vera immagine e incarnazione dell’amore di Dio.

 

La gente sarà disposta a cambiare di mentalità, a impegnarsi in una conversione sincera, a creare un altro tipo di religiosità in comunione con Dio? Cosa manca? Guardiamo con meraviglia l’azione di Maria. Mi piace immaginare che sceglie le giare vuote con un proposito. Sarà un altro elemento che bisognerà usare per la purificazione. E vediamo che Maria prende l’iniziativa di dire a Gesù che è arrivato il momento di dare il vino buono riferito all’amore di Dio. Possiamo riferirci al  vino del calice, segno sacramentale del sangue “per la nuova ed eterna alleanza”. Gesù, l’amore incarnato di Dio, purificherà, trasformerà, farà nascere una nuova creatura. Maria ha capito che per le nozze, simbolo dell’alleanza non importavano le giare vuote perchè non era l’acqua che mancava, ma il vino eccellente, che noi già sappiamo interpretare come il sangue di Gesù, la bevanda della salvezza, segno sacramentale della nuova vita consegnata per essere vissuta. Per gli Ebrei il sangue voleva dire vita e il vino indicava la gioia dell’amore. Attraversato il Giordano, ricevuto il Battesimo per cominciare la nuova vita, la nuova società, la città di Dio, la famiglia cristiana, il mondo nuovo come ben sappiamo dire in tutte le occasioni e riunioni comunitarie, cosa dobbiamo ancora assicurare? Il primo elemento indispensabile è la presenza di Gesù, perchè senza di lui non possiamo fare nulla e tutto il teorema manca di dimostrazione e attuazione. Ricordiamo ancora che Gesù è l’amore di Dio vissuto in territori e luoghi e tempi veri, riscontrabili per esistenza e attualità: qui adesso. La presenza di Gesù è certa se ci amiamo, ci accettiamo, ci sentiamo uniti, uno per tutti e tutti per uno, solidali e senza ambizioni individualiste. Il Vangelo dice che è il primo miracolo, quello che bisogna fare subito quando si comincia la strada nuova. Quando ci mettiamo a costruire la famiglia cristiana con l’unico materiale buono disponibile che è “l’agape”, cioè l’amore di Dio, la carità di Gesù?

 

Le nozze di Cana sono immagine della alleanza tra Dio e l’uomo. L’antica alleanza era basata  sulla legge, sulle parole sacre, la norma della cultura, le tradizioni, la versione di un popolo che si era organizzato secondo le circostanze della propria vita e della storia ma senza grazia, alla forza, sempre sotto pressione di chi comanda con la minaccia della sanzione.  La nuova alleanza che imposta Gesù non si basa sulla storia che all’uomo gli tocca vivere, ma sulla grazia che fa sognare ad occhi spalancati un’ altra vita. 

 

 

 

Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 20:12
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