«Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l'asinello». E’ questa – secondo il racconto di Tommaso da Celano, primo biografo di san Francesco – la principale motivazione che spinse il Poverello d’Assisi a realizzare, a Greccio nel 1223, il presepe vivente. Tre anni prima della sua morte – racconta Tommaso –, nel giorno di Natale, Francesco, raggiante di gioia, assiste a questa prima rappresentazione della Natività: «Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l'asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l'umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme».
La scena sacra proposta da san Francesco è però ancora incompleta – non sono presenti, infatti, i principali protagonisti della Natività (Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù) – e tuttavia da quel momento l’allestimento del presepe, seppur con differenti varianti, si diffonderà nella cultura europea e in tutto il resto del mondo.
In Spagna, per esempio, la costruzione del presepe nel periodo natalizio si diffuse nella regione della Catalogna, durante la dominazione borbonica a Napoli, grazie ad alcuni scambi commerciali tra la Spagna e la Città partenopea. Gli artigiani catalani, in modo particolare, iniziarono a rappresentare la Natività sottolineando maggiormente l'aspetto storico dell’evento, riproponendo con fedeltà paesaggi, costumi e costruzioni della Palestina al tempo del re Erode.
In Francia, un’antica tradizione provenzale attribuisce a Monna Pica (madre di san Francesco) la nascita del primo presepe. Secondo alcuni studiosi, infatti, la tradizione del presepe era già presente in Francia, nel 1200, prima che san Francesco – a detta di alcuni – ne riproponesse la sacra rappresentazione a Greccio. Il presepe provenzale è comunque influenzato dagli elementi del barocco italiano che utilizzava manichini lignei con mani, teste e piedi in terracotta o cera per rappresentare i pastori, e tale tradizione non si sviluppò prima del settecento. Nel periodo della Rivoluzione francese la tradizione del presepe fu bruscamente interrotta, per riaffiorare poi nel 1801 con il concordato tra papa Pio VII e Napoleone Bonaparte. E’ in questo periodo che si inizia ad allestire il presepe in casa, grazie ad un artigiano, Jean Louis Lagnel, che riproduceva pastori di argilla, prodotti in stampi, a basso costo.