«Desidero che questa immagine venga esposta al pubblico al prima domenica dopo Pasqua. Tale domenica è la festa della Misericordia. Attraverso il Verbo Incarnato faccio conoscere l’abisso della Mia Misericordia» (Q I, pag. 46)
«Figlia Mia, guarda l’abisso della Mia Misericordia e rendo onore e gloria a questa Mia Misericordia e fallo in questo modo: riunisci tutti i peccatori del mondo intero ed immergili nell’abisso della Mia Misericordia. Desidero le anime, figlia Mia. Nel giorno della Mia festa, nella festa della Misericordia, attraverserai il mondo intero e condurrai le anime avvilite alla sorgente della Mia Misericordia. Io le guarirò e le fortificherò» (Q I, pag. 104)
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Una volta che il confessore mi ordinò di chiedere a Gesù che cosa significano i due raggi che sono in quest’immagine, risposi: «Va bene, lo domanderò al Signore». Mentre pregavo udii interiormente queste parole: " I due raggi rappresentano il Sangue e l’Acqua. Il raggio pallido rappresenta l’Acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il Sangue che è la vita delle anime...
Entrambi i raggi uscirono dall’intimo della Mia Misericordia, quando sulla croce il Mio Cuore, già in agonia, venne squarciato con la lancia. Tali raggi riparano le anime dallo sdegno del Padre Mio. Beato colui che vivrà alla loro ombra, poiché non lo colpirà la giusta mano di Dio. Desidero che la prima domenica dopo la Pasqua sia la Festa della Misericordia.
Chiedi al Mio servo fedele che in quel giorno parli al mondo intero di questa Mia grande Misericordia: in quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene." (Q I, pag. 132)
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«Nessun’anima troverà giustificazione finché non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la festa della Misericordia ed i sacerdoti in quel giorno debbono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile Misericordia .. Attraverso questa immagine concederò molte grazie alle anime, perciò ogni anima deve poter accedere ad essa.» (Q II, pag. 227)
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«Desidero che la festa della Misericordia sia di riparo e rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicineranno alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione ed alla santa Comunione, riceve il perdono totale delle colpe e delle pene. In quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine. Nessun’anima abbia paura di accostarsi a Me, anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto. La Mia Misericordia è talmente grande che nessuna mente né angelica né umana, riuscirà a sviscerarla pur impegnandovisi per tutta l’eternità. Tutto quello che esiste, è uscito delle viscere della Mia Misericordia. Ogni anima nel miei confronti rifletterà per tutta l’eternità sul Mio amore e sulla Mia Misericordia. La festa della Misericordia è uscita delle Mie viscere; desidero che venga celebrata solennemente la prima domenica dopo Pasqua. L’umanità non troverà pace finché non si rivolgerà alla sorgente della Mia Misericordia.» (Q II, pag. 267)
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Il Signore mi ha detto di recitare questa coroncina per nove giorni prima della festa della Misericordia. La novena deve cominciare il Venerdì Santo. «Durante questa novena elargirò alle anime grazie di ogni genere». (Q II, pag. 293-294)
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«Desidero concedere le remissione totale, alle anime che si accostano alla confessione alla santa Comunione nel giorno della festa della Mia Misericordia.» (Q III, pag. 381)