“Dal Padre Fondatore abbiamo ereditato i principi e lo
spirito dell’amministrazione dei beni, basati sullo Spirito di povertà su cui l’Allamano ritorna con
insistenza ravvisando nella povertà evangelica la generatrice di tutte le virtù, e la condizione da cui
dipende l’avvenire dell’Istituto”.
P.
Sandro Carminati, responsabile dell’Ufficio legale, ha poi parlato dei Benefattori dell’Istituto:
“La delicatezza del nostro Fondatore ci impegna non solo a pregare per essi, ma anche a ringraziare il Signore
per darceli e a ringraziare i benefattori per essere fonte dei nostri mezzi di apostolato”.
P. Saverio Garello, Amministratore regionale, ha poi
ribadito.
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la necessità di adottare uno stile di vita povero e semplice a livello personale e comunitario;
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il rispetto delle intenzioni dei benefattori;
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la pianificazione e il resoconto delle spese;
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l’applicazione corretta della legislazione dell’Istituto, della Chiesa e dello Stato.
L’economo di ogni casa ha poi presentato una breve relazione
finanziaria, evidenziando entrate, spese e difficoltà incontrate nella sua comunità.
Nel pomeriggio si sono discussi e commentati i Bilanci di ogni casa e il
Bilancio della Regione.
Alle 18 una solenne concelebrazione
nella cappella del CAM ha concluso la giornata. Durante la preghiera liturgica si è ritornati sui principi
basilari: “Il rigore nelle spese e la precisione nei resoconti sono richiesti ai responsabili
dell’amministrazione regionale e delle singole comunità, ma anche dai singoli missionari.
L’amministrazione esatta è un dovere di coscienza che ci permette di costruire la nostra famiglia religiosa e
di vivere per l’evangelizzazione”.