Questo vale per noi che facciamo memoria dei nostri 60, 50, e 25 anni di vita religiosa, ma valgono anche per tutti noi qui presenti. Il nostro Fondatore ci diceva che i voti religiosi sono mezzi per tendere alla perfezione e ci esortava ad esaminarci proprio a partire da questi (Conf. I, 114-116). E già verso la fine della sua vita, nel 1923, parlando ai neo-professi, di quell’anno nel Santuario della Consolata, terminava dicendo: “I tre voti sono la forza nostra, di cui avrete a rendere conto”. Non è questa una minaccia, ma un’esortazione, che un uomo buono faceva ai suoi missionari al termine della sua vita. Invitava perciò alla fermezza nelle cose e ad essere uomini (Conf. III, 695- 697).
A partire perciò da queste esortazioni, che ci vengono dalla Chiesa e dal nostro Padre Fondatore, e sulle quali siamo invitati a tracciare un bilancio, a nome dell’Istituto voglio ringraziare i festeggiati perché si sono consacrati nella vita religiosa e alla missione ormai da moltissimi anni. “Ce l’abbiamo fatta”, dirà qualcuno, magari pensando a qualche confratello vicino, su cui non si sarebbe puntato nemmeno un soldo bucato. Dei mei compagni di noviziato qualcuno pensava di me così, ma io l’ho pensato di altri… Eppure è andata bene e ognuno ha dato molto all’Istituto a secondo dei suoi carismi e delle sue capacità. Buona parte dei qui festeggiati penso che vorrebbero ricordare e ringraziare il padre Maestro, per noi padre Delio Lucca, un uomo tutto di un pezzo, come ce ne sono pochi: onesto e laborioso, uomo di preghiera che non si poteva non ammirare e amare.
{mosimage} Ora i nostri ringraziamenti vanno al Padre Generale, padre Aquileo Fiorentini, che a tutti noi ha inviato una lettera di partecipazione e augurio per il nostro giubileo d’oro di professione religiosa e per gli altri giubilei. Un particolare grazie anche a padre Gioda, superiore regionale, che ci ha inviato una lettera di partecipazione molto personalizzata e scritta con il cuore. Infine, grazie a tutti i confratelli vicini e lontani. Li abbiamo ammirati perché sono stati buoni e pazienti con noi e perché abbiamo fatto e stiamo facendo un lungo cammino con loro. Ci hanno sopportati nel bene e nel male. Un ricordo particolare va a padre Giulio Cesare, anch’egli giubilare, persona bella e generosa in questo momento molto difficile che sta vivendo a causa della sua salute.
Infine, grazie al Signore che ci ha protetti e messo una mano sul capo; grazie alla Consolata, nostra patrona. Della loro protezione abbiamo avuto molto bisogno! E ne avremo bisogno anche negli anni a venire.