Kenya: Una scuola fatta in casa

Pubblicato in I missionari dicono
{mosimage}Normalmente quando si parla di educazione scolastica, si pensa all’istituzione Scuola, oppure, nel passato, all’educazione impartita nelle case curali per giovani che si preparavano al seminario, o nei conventi per ragazze che intendevano farsi suore. Un tempo l’educazione si insegnava persino nella piazze pubbliche, camminando e dialogando su temi di alto livello intellettuale. I più ricchi assumevano tutori per l’educazione dei propri figli. Ma non mi sembra di avere sentito parlare di case che durante il giorno si trasformano in scuole, di genitori che diventano insegnanti, di gruppi di famiglie che hanno la medesima filosofia del ruolo della scuola, specie nell’impartire valori morali, religiosi, e che non si fidano di altre persone o istituzioni, anche religiose, per questo scopo.

Il mio primo incontro con questo tipo di educazione avvenne nella nostra parrocchia di St. Frances de Sales in California. Uno dei nostri padri mi presentò ad una coppia con diversi bambini, “i cui genitori sono anche loro maestri”, mi disse. Io caddi dalle nuvole!


Ma poi incontrai lo stesso fenomeno in molte altre parti degli Stati Uniti ove pure le scuole Cattoliche abbondano, ma non danno sicurezza a questi genitori che i valori trasmessi siano quelli voluti da loro stessi. Finalmente fui invitato ad un’assemblea generale dell’Associazione Nazionale di queste famiglie che educano i figli in casa. Mai mi sarei aspettato di trovare migliaia e migliaia di genitori che sono insegnanti dei loro figli. Un altro mondo! E che sorpresa quando venni a sapere che molte di queste famiglie-scuola diventano i vivai di vocazioni per i movimenti conservatori della Chiesa, come “I Legionari di Cristo”, i seguaci di Lafevre, ecc.

Un ultimo, ma decisamente più forte shock lo provai quando qualche tempo fa lessi un articolo su un settimanale del Kenya che trattava lo stesso argomento. Genitori Africani che non si fidano delle scuole statali, pubbliche o private, ed anche religiose, per una educazione dei figli che sia compatibile con i loro principi religiosi. Non sono ancora molti questi genitori, ma il loro numero aumenta continuamente. Mi sono interessato personalmente, ho visitato alcune famiglie, sono venuto a conoscenza della Missione che importa molto materiale dagli Stati Uniti e ne produce anche localmente, per aiutare questo movimento, e mi sono fatto una visione abbastanza comprensiva degli inizi del suo inizio, scopi e metodi..

La prima cosa di cui mi sono voluto accertare è stato il motivo per cui questi genitori vogliono tentare un esperimento più unico che raro. Le risposte più comuni sono state: “L’atmosfera delle scuole ora, è più pagana, che cristiana o religiosa”, “La competizione fra gli alunni, incitati dai maestri, e dai mass media, sviluppano caratteristiche negative per la convivenza pacifica nella comunità”, “Statisticamente si può provare che i bambini ottengono migliori risultati, quando sono educati dai genitori o da persone ben conosciute”, “La religione è come il fulcro della educazione, l’anima del sapere, la via da seguire”. “Senza religione le cose più orrende capitano nelle scuole come spesso si può vedere in televisione”. Alcuni si sono fermati più su ciò che i genitori hanno perso abbandonando i figli ai maestri e a istituzioni scolastiche. “ Noi genitori ci aspettiamo troppo dai maestri: vogliamo che educhino i nostri figli, che li preparino alla vita, che offrano loro valori morali ed etici, che li disciplinino quando necessario, ed altro. Questo è troppo. Molto di questo è il ruolo dei genitori. Ed allora perché non diventare noi che siamo già genitori, maestri dei nostri stessi figli e in nome e nella forza del nostro ruolo, offrire loro una formazione olistica e secondo i nostri principi?”

Ho poi chiesto ai genitori-insegnanti quali sono i vantaggi che si aspettano per i loro figli e la loro vita nel futuro. Senza pensarci troppo, me li hanno spiattellati in fretta: “ Li fa crescere con quella fede e religione che per noi sono le vere e autentiche,…possono assorbire i valori morali che per noi sono essenziali per una vita dignitosa e virtuosa …fornisce loro un’attenzione unica e costante …imparano in un atmosfera di serenità e di sicurezza che mancano nelle altre scuole…hanno tutta l’opportunità di chiedere spiegazioni, di camminare al loro passo, senza tanta pressione di tempo, di traguardi ecc. … L’occhio vigile e amoroso del genitore che comprende le situazioni nuove dei loro figli, provvede l’aiuto speciale per superare gli ostacoli sia all’educazione, che alla crescita armoniosa dei figli-studenti.”

A questo punto ho chiesto il permesso di presentare loro delle domande-sfide. Questi genitori si sono sentiti liberi di venire non solo interpellati, ma sfidati. “Ci sono tanti poveri bambini nelle nostre città e campagne, che non hanno alcuna opportunità di educazione. Perché non aprire la vostra casa-scuola almeno ad uno di loro? La risposta è stata immediata: “Perché è tutto l’ambiente che è scuola, e non solo l’educazione. E questi forse non potrebbero accettare l’ambiente in cui vogliamo che i nostri figli crescano”. “Questo tipo di educazione certamente costa una quantità considerevole di soldi. Vale la pena spendere tutto quel denaro per l’educazione di due o tre figli, e non pensare agli altri?” “Padre, per i nostri figli e la loro formazione vale la pena non solo spendere denari, ma la nostra stessa vita che viene sacrificata al massimo con la loro presenza costante e la loro comunione di vita assieme. Se il nostro budget ce lo consente aiuteremo altri a frequentare le scuole di loro scelta. Ma non ci sentiamo per nulla colpevoli di dare il più e il meglio possibile ai nostri figli”.

“Non vi sembra che i vostri figli rimango troppo segregati dal resto dei coetanei e quasi isole in un mondo che diventa sempre più un piccolo villaggio? “Niente affatto: i nostri figli s’incontrano con altri le cui famiglio praticano lo stesso programma, poi abbiamo la chiesa che aiuta lo sviluppo della religione della nostra famiglia, poi usiamo tutte le fonti dei mass media moderni che, epurati a dovere, offrono una sorgente inesauribile di esperienze e di conoscenze, ed infine ci sono case editrici specie negli Stati Uniti, che producono materiale proprio per questo programma. Senza contare che pure noi abbiamo i nostri sports come sollievo, ma non competitivi, le nostre gite ecc. A noi interessa che i nostri figli, ovunque sono, siano circondati dallo stesso ambiente, dallo stesso spirito, dagli stessi principi educativi, in modo che il percorso formativo non sia diviso, interrotto, ma rimanga costante. In quell’ambiente si possono fare tutte le attività possibili, perché l’ambiente le rende formative e non distruttive”. “Ma chi vi garantisce che una volta che i vostri figli lasciano la casa, non siano i primi ad essere vittime della società e dei valori che voi avete fatto di tutto per tenere lontano da loro?” “Padre, due cose: lo Spirito Santo che lavora in tutti, e la speranza che ciò che abbiamo costruito assieme, genitori e figli, sia solido e rimanga come le fondamenta di quella città di cui Gesù parla: vennero le piogge, le tempeste, ma non riuscirono a scuoterla”.

Che dire? Il tempo darà la risposta. Una cosa però è certa: che se il numero di queste case-scuole aumenta sempre di più, qualche missionario che apprezza il movimento, potrebbe rendersi disponibile per far sì che questa fascia di giovani educati in questa maniera, non perda la visione universale della chiesa e della missione, ma le incorporino, pur nello spirito ed atmosfera proprie del movimento, come parte della loro crescita personale e universale.
Ultima modifica il Sabato, 07 Febbraio 2015 20:58
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