Da quanto ho capito, infatti, a parte l’ambasciata e qualche scorcio della capitale, i nostri connazionali dell’Ambasciata non conoscono quasi nulla dal vivo del paese. Sembrava che in tre mesi conoscessi più io di loro dove ci trovassimo! Faticavano anche a capire dove risiedo (e questo è per la verità un po’ complicato perché Sago non si trova in quasi nessuna cartina). Evidentemente c’è modo e modo di abitare una terra. La disponibilità di Claudio mi ha davvero colpito e si è anche fatto in quattro per aiutami a trovare il toner e l’inchiostro per la nostra stampante- fotocopiatrice della missione (a Sago, con la nostra fotocopiatrice, facciamo “servizio di cancelleria” a chiunque ne abbia bisogno: ai maestri delle varie scuole elementari, agli imam, ai pastori delle altre chiese, a chi deve fotocopiare un documento o un contratto di vendita… con il mio pc, poi, più di una volta ho redatto contratti, elenchi di alunni e quant’altro mi veniva chiesto. Alla missione si fanno anche questi piccoli servizi).
Non so come voi abbiate passato la Quaresima e la Settimana Santa: qua per me sono stati un tempo privilegiato per entrare più da vicino in contatto con la realtà della missione, con alcuni villaggi e cappelle in cui ho potuto vivere i momenti più forti di questo tempo, dal mercoledì delle ceneri passando per la domenica delle palme per concludere con il triduo pasquale e la Grande Veglia. È stata l’occasione per entrare nella vivacità e nella gioia delle celebrazioni, per respirare la semplicità della fede dei poveri… come anche per comprendere la fame e la sete di qualcuno che possa spezzare il Pane della vita là dove questo Pane non arriva che qualche volta all’anno quando va bene. Pensate che per la Settimana Santa, grazie all’aiuto di due preti studenti (uno togolese l’altro congolese) nella nostra missione di Sago i preti erano 3 per… 40 cappelle! Allora, poiché la parrocchia è divisa in 4 settori, in 3 son potuti essere presenti i preti ed in uno sono andato io, a celebrare la Parola portando con me le ostie già consacrate. Ovviamente i cristiani delle cappelle vicine a quella in cui si viveva la celebrazione “principale” venivano a piedi; per gli altri i catechisti si sono organizzati, come del resto ogni domenica, per guidare la celebrazione della Parola. Per me è stata una gioia e un dono grande (oltre che un po’ anche un’avventura… partire con la 4x4 e raggiungere i villaggi!) vivere l’accoglienza della gente e poter condividere con loro un po’ tutto: dal cibo, all’abitazione, alla fede! Il Giovedì Santo, visto che a differenza di chi andava gli anni precedenti ho passato la notte al villaggio – non volevo rischiare di viaggiare al buio… - hanno improvvisato la veglia notturna di adorazione così, su due piedi: alla fine della celebrazione, uno dei catechisti ha detto: “Quando ci capita di avere tutta la notte l’Eucaristia?” E poi, interpretando il vangelo come i poveri sanno fare: “Beh, non è Gesù che ci ha detto che verrà come un ladro, senza che noi ne possiamo sapere né il giorno né l’ora?” E cosi, divisi per comunità di base, hanno dato il via all’adorazione e mi hanno chiesto di essere con loro alle 5 del mattino per concludere insieme…
Potrei parlarvi anche della Veglia Pasquale al termine della quale (era mezzanotte passata!) un catechista mi dice: “Non è che domattina prima di partire per andare nell’altro villaggio puoi fermarti ancora con noi così possiamo celebrare anche il mattino di Pasqua…”; e così alle 7.30 di nuovo in chiesa! Per la verità eravamo molti di meno all’inizio e la cappellina è andata riempiendosi piano piano…
{mosimage}Per quanto riguarda il quotidiano a Sago, attualmente mi sono stati affidati i catecumeni -bambini e ragazzi - del primo e del secondo anno, come anche i bambini e ragazzi della “infanzia missionaria” e i ministranti. Il contatto con loro mi permette, piano piano, di entrare in contatto con la realtà che mi circonda e di poterla conoscere sempre di più; grazie ai bambini, comincio anche a conoscere un po’ il villaggio, a visitarlo, a entrare nei vari cortili e a prendere confidenza con qualche famiglia. Ma in punta di piedi e mordendomi spesso la lingua per non poter comunicare con i tanti che non conoscono il francese: la percentuale della scolarizzazione è, infatti, molto bassa. Anche per questo la sera, alla missione, ci sono i corsi di alfabetizzazione per adulti. Ed è questo anche il motivo della costruzione della scuola elementare che procede a passi da gigante; già due classi di bambini – un totale di circa 65 alunni – per il secondo anno si ritrovano tutte le mattine nei locali della catechesi. Per la verità la vera necessità per Sago sarebbe la scuola media, il collège: il più vicino è a Sassandra, a oltre 55 km: chi può permettersi di inviare i figli a studiare e pernottare così lontano? Una minimissima percentuale…
Per l’estate, precisamente il mese di agosto, stiamo pensando e organizzando una specie di oratorio estivo per bambini e ragazzi. Lo facciamo prendendo l’occasione del X anniversario della Parrocchia St. Paul di Sago (nov.1997-nov.2007) ed anche per far partire questa bella tradizione che, speriamo, diventi occasione di gioco, formazione, conoscenza e “vitalità” per il nostro villaggio! E chissà, magari a partire dall’anno prossimo, qualcuno che tra di voi di oratori e campi ha esperienza da vendere può venire a condividere la sua ricchezza con noi… sarebbe bellissimo poter animare insieme un estateragazzi insieme qui a Sago! Ci arricchirete senza partire più poveri… cominciate a pensarci e fate sapere!!!
Ora vi saluto e vi abbraccio tutti. Camminiamo sempre insieme! E a risentirci presto!