Lo ha ricordato spesso nei suoi documenti il compianto papa Giovanni Paolo II, il quale auspicava per questo inizio di millennio un "nuovo slancio", un "rinnovato impegno" per la missione "ad gentes" e per la nuova evangelizzazione che si ispira alla missione. Ma questo non è possibile senza un vero "fervore di vita cristiana". Aggiunge pure che questo "E' un presupposto fondamentale e una condizione del tutto insostituibile perché si compia la missione di salvezza della Chiesa" (RM 90). Per cui: "La rinnovata spinta verso la Missione "ad gentes" esige missionari santi. Non basta rinnovare i metodi pastorali, né organizzare e coordinare meglio le forze ecclesiali…; occorre suscitare un nuovo "ardore di santità" fra i missionari e in tutta la comunità cristiana, in particolare fra coloro che sono i più stretti collaboratori dei missionari". Nello stesso tempo, anche la missione apporta i suoi benefici alle comunità costituite; non toglie nulla, perché "la fede si rafforza donandola".
Centri di spiritualità missionaria sono, quindi, quanto mai opportuni e necessari. Tanto più per i missionari della Consolata, che hanno nel Beato Allamano un maestro, che ha costantemente proclamato che occorre essere "prima santi", per poter diventare "missionari". Nella inaugurazione del nuovo Centro di Aguas Santas, dopo la celebrazione dell'eucaristia, "fonte e culmine dell'evangelizzazione", è stata benedetta pure la statua del Beato Allamano, posta al suo ingresso. Egli con il braccio steso indica l'invio alla missione; lo sguardo rivolto a vasti orizzonti richiama la missione senza confini. Egli sarà di ispirazione per quanti frequenteranno il Centro per approfondire il significato della missione, le sue radici, le motivazioni che spingono a essa, soprattutto la santità della vita.
Il centro offre per ora ambienti accoglienti per gruppi e persone singole, ma a partine da luglio si avrà la possibilità di alloggio per soggiorni prolungati.