Il fatto curioso accaduto nel primo mattino del 24 Maggio, quando tutta la nostra comunità era riunita a Damesfontein, ancora avvolta nel sonno più profondo, potrebbe quasi riassumere il significato e la realtà della visita canonica. Da notare che proprio in questa metà di Maggio tutto il Sud Africa, in un modo del tutto anormale, è stata invasa da una corrente gelida che ha portato prima del tempo sofferenze e morte tra i più poveri e i senza casa.
Erano le 4 del mattino quando uno strano rumore seguito da un chiacchierio mi fece sobbalzare dal letto. Ad un primo momento non ci feci caso. Ma facendosi il rumore e il chiacchierio sempre più chiaro e intenso, mi resi conto che qualcuno era già sveglio e qualcosa era successo. Volli rendermi conto di che cosa si trattava. Così aprii furtivamente la porta della camera e subito capii che cosa era successo. Per il gelo un tubo d’acqua era scoppiato e l’acqua aveva invaso il corridoio e quasi tutte le camere della casa del Beato Giuseppe Allamano. I padri Ze’ Martins , Giorgio Massa e Joseph Mang’ongo con spazzoloni e vecchie coperte cercavano di dirigere il mare d’acqua verso uno scolo. Non esitai a prendere parte al gruppo dei lavoratori. La mia partecipazione aumentò il rumore cosi che anche gli altri padri, che ancora riposavano tranquillamente, si svegliarono e con la collaborazione e la generosità di tutti, rendemmo di nuovo la casa abitabile. Infatti per il momento della preghiera del mattino la casa fu riportata alla normalità con la consapevolezza che tutti insieme “gliel’ avevamo fatta”.
Non credo di sbagliare, essendo stato presente in tutte le comunità della delegazione con i superiori visitanti, di affermare che nonostante il grande lavoro in corso, l’impegno di tutti e lo zelo missionario in atto, la Delegazione in un certo senso “faceva acqua”. L’identità pastorale IMC e le scelte fatte dal XI Capitolo e riconfermate dalla nostra V Conferenza sono in qualche comunità ancora un sogno.
Un senso nascosto di “egoismo” e quasi di “gelosia” del confratello è come il tubo congelato che blocca il rinnovamento e la realizzazione dell’identità dei figli dell’Allamano. I frutti cattivi sono stati individuati e analizzati. Fu pure cosi resi serenamente le varie situazioni anomali per la nostra presenza in Sud Africa.
Dalle riunioni delle varie comunità e specialmente dall’assemblea generale e con la S. Messa della Consolata conclusiva in cui il gruppo ha rinnovato i voti religiosi, la Delegazione ha riconfermato gioiosamente e con entusiasmo che il piccolo gruppo ha la capacità, la determinazione e la volontà e il coraggio e fede di portarsi al largo, cosciente che non solo la casa può essere asciugata dall’acqua ma che “insieme”, il gruppo, con un nuovo rinnovamento, può essere un gruppo nuovo e brillante: essere il missionario della Consolata.
Grazie P. Aquileio, grazie P. Ouma del vostro aiuto!