Le attività principali della comunità sono: la catechesi dei giovani e degli adulti, l’accompagnamento degli Anziani, la Caritas, i gruppi di preghiera: San Francesco, apostolato della preghiera di Padre Pio, rinnovamento dello spirito, gruppo anziani… questi gruppi sono accompagnati dai Sacerdoti della comunità.
Per il momento ci sono 3 Sacerdoti: don Giuseppe Redemagni (Italiano), Don Dieudonné (dal Camerun ), e Don Giulio (Italiano) che è stato ordinato il mese passato a San Pietro. Ci sono anche altri due Sacerdoti che vivono nelle case popolari del “serpentone” e si dedicano alla preghiera e alla pastorale delle famiglie, nello stesso tempo collaborano nelle attività parrocchiali a San Paolo della Croce.
La Parrocchia San Paolo della Croce è una comunità molto viva e animata da un bel coro di giovani e bambini. Come qualsiasi comunità cristiana, la Parrocchia San Paolo della Croce ha anche le sue ricchezze e i suoi problemi. Parlando con il Parroco Don Giuseppe, esso ci ha rivelato che uno dei problemi della Parrocchia è l’invecchiamento dei fedeli e la poca partecipazione dei giovani nelle attività parrocchiali, oltre il problema delle famiglie etc.
Nonostante queste difficoltà, il Signore non cessa di operare in mezzo al suo popolo. Sempre con la speranza e l’umiltà, le attività della Parrocchia vanno in avanti. Questo fa vedere che lo Spirito porta avanti l’opera di Cristo attraverso i suoi servi.
Oltre i seminaristi della Consolata, ci sono altre comunità religiose che collaborano nelle attività della Parrocchia come le Suore Missionarie della Carità (di Madre Teresa), le Suore di Regina Pacis e i Seminaristi del PIME.
Domenica 10 giugno durante la messa delle 18 e 30, 12 ragazzi (10 maschi e 2 femmine) hanno ricevuto il sacramento della cresima nelle mani del Vescovo della zona, Monsignor Benedetto Tuzia. Nella sua omelia, Monsignor Benedetto ha chiamato i nuovi cresimandi a essere “testimoni di Cristo” nella Chiesa e nella società. Ha anche sottolineato la difficoltà di vivere la fede cristiana davanti a tanti problemi della nostra società odierna. Ma in tutto, è lo Spirito Santo che ci aiuta ad abbandonare le nostre paure per annunziare Cristo.
Nella messa sono stati presenti tanti fedeli, soprattutto i genitori e parenti dei ragazzi, insieme ai loro catechisti Alexis e Elisa.
Alla fine della celebrazione, il Vescovo a nome della diocesi di Roma e della comunità della Parrocchia San Paolo della Croce ha ringraziato tutti coloro che hanno accompagnato i ragazzi durante i due anni di catechesi, di modo particolare Alexis Kabwansongo e i missionari della Consolata per la presenza e la fatica di guidare i ragazzi nonostante le occupazioni accademiche comunitarie.
Da parte mia, ho ringraziato tutta la comunità di San Paolo della Croce per la fiducia e la fraternità che noi, seminaristi della Consolata abbiamo sempre trovato da parte loro. Il nostro servizio in questa parrocchia è molto stimato. Essendo missionari siamo lì per collaborare con la Chiesa locale e stare con i fratelli e le sorelle.
Le mie ultime parole ai ragazzi sono state quelle di incoraggiarli e esortarli di non lasciare Cristo nella loro vita, ma di “rimanere”sempre nel suo amore, partecipando regolarmente ai sacramenti, ma soprattutto di non mancare alle celebrazioni domenicali. La Chiesa e la società italiana hanno bisogno di loro per edificare un mondo migliore. Rendo grazie a Dio per il dono di questi ragazzi. In mezzo a loro sono stato accolto come un “fratello maggiore”. Loro si sono comportati molto bene nella partecipazione alla catechesi.
Io li porterò sempre nelle mie preghiere, ovunque sarò. E come San Paolo, direi: “ho finito la mia missione e ora vado altrove”. (cf. lettera ai Romani).
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