Alla ricerca della dramma perduta

Pubblicato in Missione Oggi
La lettura popolare della bibbia
(tratto dal libro di Nancy Cardoso Pereira e Carlos Mesters: “A Leitura popular da Bíblia: À procura da moeda perdida” Centros Estudos Bíblicos CEBI Brasile)

Una allegoria suggestiva

“Quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo: Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta.” (Lc.15,8-9)

Molte delle parabole di Gesù sono poemi su cose trovate e perse, sono dichiarazioni di assenze e desideri di presenze. I vangeli mettono insieme queste parole di Gesù in modo diverso e vario: un figlio, una pecora, la farina senza lievito, il baule con le cose nuove e vecchie, la perla, il tesoro nascosto, i talenti interrati, la donna e la dramma.


La donna ha dieci monete e ne perde una; rimane il vuoto di un’assenza, di una mancanza. Partendo dalla coscienza della mancanza, la donna si organizza per scovare, per recuperare quello che si è perso.

La donna accende una candela, pulisce la casa e cerca attentamente.

Mentre cerca la moneta, la donna controlla ogni angolo della casa, nota le cose sgradevoli che passavano inosservate, vede la polvere accumulata, sposta i mobili…Sono molti i luoghi dove possono finire le cose che si perdono. È necessario riappropriarsi della propria casa: accendere una luce, illuminare gli angoli, i luoghi dimenticati e impensati.

Mentre cerca quello che aveva perso la donna pulisce la casa, toglie la polvere, rimuove i mobili che da tanto tempo non spostava; entra aria pulita in tutti gli angoli della casa, e la donna finalmente ritrova quello che, nel trambusto della ricerca, forse non ricordava più di aver perso.

La donna cerca diligentemente, con metodo, con attenzione, sistematicamente. È un processo animato da un’assenza concreta e dal desiderio di ritrovarla.

Ritrovata la dramma, la donna chiama le amiche e le vicine, perché insieme si possa valutare e apprezzare la ricchezza di quello che si era perso ed è stato ritrovato.

La donna riunisce la comunità e celebra: “Gioite con me! Partecipate al mio “ritrovamento”! Non è una mancanza subita in solitudine, né una ricerca fatta in privato, di nascosto. La gioia che nasce dal ritrovamento di quello che mancava riunisce e convoca la comunità.

È un processo così importante che l’evangelista Luca afferma: “Così, vi dico, c'è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte”.

Questo testo ci può aiutare a riflettere su quello che viviamo oggi, su quello che ci manca e su quello che andiamo cercando, sulle nostre scoperte e sulle nostre celebrazioni. Come la donna dovremmo cominciare a scoprire quello che ci manca e quello che è necessario ritrovare.

Questa ricerca la possiamo fare partendo dall’osservare la fatica quotidiana degli uomini e delle donne nella lotta per la vita: fatica per realizzare condizioni di giustizia e di relazioni fraterne, di salute, di lavoro e di riposo per tutti; fatica nel combattere le violenze, le discriminazioni e le repressioni.

Denunciando tutto ciò che non è vita, ma è indigenza, si proclama la mancanza e il desiderio della vita, e della vita in abbondanza, per tutti.

C’è un’altra perdita, un’altra assenza di cui vorremmo parlare più dettagliatamente e di cui si sente la mancanza.

Abbiamo perso la Bibbia!

Abbiamo perso la Parola di Dio!

Ci siamo abituati a vivere senza la Bibbia, che è stata rinchiusa dentro la spazio accademico riservato agli esperti.

La Bibbia è stata tolta al popolo, e il popolo ha così perso, forse…il suo dinamismo e la sua forza.

Forza che nasce dalla Parola di Dio incarnata nella storia quotidiana.

Metodologia della lettura popolare

→ SI RICONOSCE UNA MANCANZA
→ SI PRENDE COSCIENZA
→ SI PIANIFICA LA RICERCA
→ SI CERCA CON ATTENZIONE, CON METODO, SISTEMATICAMENTE
→ SI SCOPRONO LE CREPE E SI TOGLIE LA POLVERE, LE MUFFE
→ SI DÀ SIGNIFICATO E IMPORTANZA A QUELLO CHE SI AVEVA PERSO ED È STATO RITROVATO
→SI RIUNISCE LA COMUNITÀ E SI CELEBRA

Accendere una luce: lavorare con la storia nella storia

Nella metodologia è molto importante partire dalle necessità o dai problemi concreti di chi la sta leggendo. È quindi molto importante la comprensione storica del popolo che legge la Bibbia, ma anche quella del popolo che ha vissuto i fatti narrati nel testo biblico, e che percependo l’azione di Dio nella propria storia, ne ha fatto fedele memoria nella redazione finale.

È importante fare domande relative alla concretezza della vita e alle varie forme di organizzazione:

1.lavoro
2.vita sociale
3.relazioni tra uomo e donna; adulto e bambino; un popolo e altri popoli…
4.potere politico
5.sapere
6.religione
7.cultura

Queste domande fatte al testo e alla realtà storica, non si esauriscono nelle risposte e nella comprensione del testo, ma esigono un ascolto speciale dello Spirito e dell’esperienza di fede che ha dato origine alla redazione del testo e che è il motivo della sua rilettura oggi.

Spazzare la casa

Nel processo di riappropriazione della Bibbia, teniamo conto della polvere accumulata negli anni.

Metodologicamente è importante fare un lavoro sistematico di “decostruzione”.

Molti testi biblici sono stati considerati di seconda categoria, altri sono stati messi in assoluto silenzio, perché alcuni testi si sono affermati come unici ed esemplari per tutti e tutte le situazioni. Si è formato quindi un canone dentro il canone. Spesso sono rimasti oscuri i motivi di tale selezione e preferenza.

In verità il luogo sociale e storico del gruppo che sta leggendo la Bibbia condiziona le preferenze e le priorità, ma è metodologicamente importante spiegare queste motivazioni, e nello stesso tempo sforzarsi di scoprire una visione globale della Bibbia. In questo siamo aiutati proprio dallo studio storico.

Cercare scrupolosamente finché si trova.

Quest’azione di accendere la luce della storia e togliere la polvere dagli “spigoli” della tradizione, si deve fare in modo diligente e sistematico.

Significa fare una lettura che attentamente si mantiene fedele al testo, accettando e chiarendo le sue motivazioni. Significa una lettura che esige il dialogo, che si espone alla critica ed è aperta al nuovo, che non si accontenta di soluzioni facili o frettolose. Significa una lettura che sa di essere provvisoria e nello stesso tempo incarnata e che, nel dialogo con la tradizione e la comunità ecclesiale, cerca di rimanere fedele alla Parola di Dio.

La lettura d'insieme e la metodologia, qui, sono al servizio del cercare e del ritrovare.

In questo contesto i contenuti e le metodologie esigono una dinamica liberatrice: se la ricerca è fatta con metodologia e si cerca l’attualizzazione della Parola nella pastorale e nella realtà della vita, l’esigenza alla fedeltà, alla radicalità, alla critica e alla profezia si collocano come un’unità, perché la Parola possa essere riconosciuta e sperimentata come una Parola liberatrice.

Riunisce le amiche e le vicine: la comunità, l’organizzazione

Quello che è stato trovato dalla donna non è un successo personale o una conquista individuale per appagare una soddisfazione interiore, e non è importante nemmeno per la vita della donna e della sua casa. Quello che è stato trovato esige la società, le relazioni, la fraternità.

La donna si è organizzata e ha cercato un incontro. Il suo desiderio era rivolto alla comunità.

Anche la lettura della Bibbia non è un impegno personale che coinvolge solo l’individuo; la lettura della Bibbia esige di più: esige la società, le relazioni, la prossimità, la comunità.

Questo modo di leggere la Bibbia ha un’evoluzione comunitaria, dà nuove motivazioni alla pianificazione della propria vita, della fede e delle scelte in difesa della vita.

Allo stesso tempo dà la capacità agli uomini e alle donne di essere agenti attivi nella vita ecclesiale e sociale; crea inoltre un dinamismo all’interno delle comunità, perché parte dalle necessità concrete dei gruppi e sa offrire anche le risposte.

È anche un processo ecumenico, perché è in relazione alla donna, alla sua casa, alle sue amiche al suo vicinato. Ecumenico significa “tutto il mondo abitato”, cioè il mondo in relazione al creato, alle persone e a tutte le creature.

La lettura della Bibbia è un processo comunitario che ci mette in relazione alla vita nella sua realtà concreta e immediata dei gruppi, alle questioni che si riferiscono alla dignità e integrità dell’umanità e della natura, come un tutt’uno. Questo è Ecumenismo.

La lettura comunitaria della Bibbia convoca la comunità e critica gli individualismi, le relazioni di dominio, i procedimenti che burocratizzano, assolutizzano, meccanismi di governo che perdono di vista le necessità concrete e reali della società, della gente e delle comunità.

Questo avviene in tutte le relazioni che crescono: nella società, nelle comunità ecclesiali, ma anche nelle famiglie, nei rapporti tra uomini e donne, tra adulti e bambini. Si creano spazi comunitari di apprendistato, di comunione e di critica.

Rallegratevi!

La donna convoca per lodare, per la comunione e la celebrazione: quello che era perduto è stato ritrovato. Rallegratevi!

Così nella lettura comunitaria della Bibbia la spiritualità è la motivazione più importante.

Si rinuncia ad una lettura senza storia e imprigionata nel fondamentalismo e nella scienza, prediligendo una lettura che, incarnata nella storia dell’umanità, in special modo nella vita dei piccoli e dei poveri, si alimenta dell’esperienza della fede e della presenza di Dio.

Per questo è importante leggere la Bibbia con un’attenzione speciale alle forme di espressione della spiritualità popolare .

In questo senso è importante articolare le celebrazioni e la spiritualità cercando le povertà e i desideri del popolo.

Lo spazio delle celebrazioni è lo spazio delle espressioni di mancanze concrete, delle lotte articolate nei vari movimenti e nelle organizzazioni di ricerca e di conquista.

Nelle celebrazioni i criteri di studio e di riflessione si integrano con le manifestazioni sull’affettività, sulla cultura, sui desideri.

Tutto è fatto in clima di orazione: rilevando le necessità e manifestando le utopie in forma di preghiera.

Riconoscendo l’azione dello Spirito Santo nella storia, la spiritualità militante della lettura della Bibbia, a partire dai poveri, si riconosce nell’azione liberatrice di Dio e si accetta, come vocazione, di partecipare attivamente al progetto di liberazione di Dio nella storia.

Nancy Cardoso Pereira


VISIONE GLOBALE PER L’INTERPRETAZIONE E IL SUO METODO

In sette piccole unità si vuole riassumere e concentrare lo stile di lettura della Bibbia: come interpretarla e quale metodo usare.

Ha un valore didattico, per aiutare chi si avvicina a questa esperienza per la prima volta.

1.Un obiettivo:       • Rivelare Dio, oggi, nella nostra vita.
La Bibbia deve essere al servizio della vita, creata da Dio.
Deve aiutarci a scoprire Dio presente nella nostra vita.

2.Due movimenti:  • Dalla situazione concreta che si vive oggi per interrogare il testo biblico.
• Dal testo biblico per rischiarare la situazione storica di oggi.

3.Tre angolature:   • Partire dai problemi e fare domande sulla realtà di oggi.
• Partire dalla fede della comunità che si riunisce per celebrare e condividere.
• Partire dal testo biblico che informa sulla situazione della comunità di quel tempo.

4.Quattro contesti: • Leggere il testo guardando la forma letteraria : contesto letterario.
• Osservare, nella narrazione, la situazione del popolo: contesto storico.
• Chiedersi quando fu scritto il testo e perché: contesto redazionale.
• La fede della comunità che legge il testo: contesto dello Spirito.

5.Cinque regole:    • Leggere molto la Bibbia per familiarizzare con quello che sta scritto.
• Ascoltare bene il testo per non rischiare di mettere idee nostre.
• Servire la comunità, esponendo insieme le necessità che si manifestano.
• Essere fedeli all’obiettivo della Bibbia che è l’obiettivo della Parola di Dio.
• Studiare in equipe e non da soli, perché la Bibbia è il libro della comunità.

6.Sei pericoli:        • Imprigionare la lettera: lettura fondamentalista.
• Dipendenza da altre fonti: lettura informativa.
• Dipendenza dalla ideologia dominante: lettura ideologica.
• Lettura fatta senza fede, che non si lascia coinvolgere né da Dio, né dalla comunità: lettura alienata, atea.
• Lettura slegata dalla comunità, dalla realtà, dalla fede: letturaindividualistica
• Lettura fatta senza rispettare la comunità, né i poveri: lettura che dà importanza e crede solo nelle proprie idee, senza confronto.

7.Sette azioni:       • Esporre e manifestare domande riferite alla realtà di oggi.
• Conoscere e approfondire il testo, analizzando il suo contenuto.
• Entrare nel testo, oltre il fatto narrato.
• Analizzare la situazione narrata e scoprire i suoi conflitti.
• Scoprire come il popolo di quel tempo ha letto la sua situazione scoprendo in essa l’appello di Dio.
• Scoprire come l’appello di Dio è stato narrato, trasmesso e messo per iscritto nella Bibbia.
• Scoprire quello che il testo dice alla nostra situazione di oggi.

Carlos Mesters
Ultima modifica il Giovedì, 05 Febbraio 2015 16:56

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