Pochi giorni fa, in Portogallo, è morto all’età di 84 anni, il padre Norberto Louro. Un missionario benvoluto da tanti e impegnato nella missione, per anni in Mozambico, ma anche con la sua comunità missionaria nella formazione e nella direzione dell’Istituto. Era nato in una zona rurale del Portogallo, il 14 febbraio 1938.
In una intervista rilasciata anni fa a RTP (Rádio e Televisão de Portugal) in occasione della pubblicazione di una raccolta di suoi articoli dal titolo “La missione è simpatica”, ha ricordato in modo anche quello simpatico che la decisione di andare in seminario, “senza sapere con precisione che cosa significasse essere sacerdote” l’aveva maturata il giorno della sua prima comunione. Eppure, non esitò a dire, “non mi pare di aver sbagliato vocazione”. La sua traiettoria missionaria la possiamo riassumere in alcune tappe.
Formazione al sacerdozio. L’ultima tappa della sua formazione sacerdotale e missionaria, dal noviziato fino all’ordinazione, è stata fatte in Italia fra il 1957 e il 1963. Il 30 marzo del 1963 è ordinato sacerdote nella città di Torino.
Primo periodo in Portogallo. Al suo rientro in Portogallo padre Norberto è stato prima professore nei seminari di Fatima e Ermesinde e poi, dal 1967 fino al 1970, ha diretto la rivista Fátima Missionaria. Per i successivi tre anni, fino al 1973 è divenuto direttore del Seminario di Fatima.
La missione in Mozambico. Nel 1973 arriva il momento della missione e parte per il Mozambico che ha avuto nel cuore fin dall'infanzia. Là è stato vice-parroco a Mepanhira (1973-1974), professore e vice-parroco a Cuamba (1974-1976) dove si è anche dedicato alla formazione di coloro che avrebbero poi insegnato alle nuove generazioni di Mozambicani. Negli anni 1976-1977 torna a Mepanhira per insegnare e poi sarà viceparroco a Lichinga (1977-1980) e parroco a Marrupa (1980-1983).
Dal 1983 al 1985 è stato direttore del Seminario Interdiocesano di Nampula. Nel 1985 è eletto superiore regionale in Mozambico e, dopo un breve periodo in patria, dal 1994 fino al 1999, svolge il ruolo di Maestro nel noviziato africano di Maputo.
Gli anni del servizio comunitario. Nel 1999 si trasferisce a Roma e sarà Consigliere Generale durante la Direzione del padre Pietro Trabucco fino al 2005; subito dopo, per ben due mandati, sarà superiore nella regione del Portogallo, impegno che si concluse nel 2011.
Ultimi anni in Portogallo. Dopo il servizio come superiore regionale il padre Norberto torna al lavoro pastorale in varie parti del Portogallo. La sua ultima comunità è stata quella di Cacém, dove ha fatto parte dell’équipe del Centro Missionario Padre Paulino che si dedica all’accoglienza di migranti. Resterà in quella comunità fino al momento della sua morte, con 84 anni di età, dei quali 64 di professione religiosa e 59 di sacerdozio.
Il ricordo commosso
Dopo la sua morte lo hanno voluto ricordare in tanti. Padre Matthias, che, oltre a essere conterraneo ha condiviso con lui anche la missione in Mozambico, lo ricorda in modo molto sintetico come “un grande missionario e un amico”.
Padre Ermanno Savarino, missionario della consolata italiano, che ha vissuto con lui nella sua ultima comunità di Cacém fino a pochi mesi fa scrive: “Grazie, Padre Norberto! La missione, in questi anni con voi, è stata davvero simpatica. Hai sempre avuto buone parole per rallegrare e incoraggiare. Con la tua età avanzata e la tua grande esperienza di vita e di missione, hai saputo anche aprire il cuore al nuovo, agli altri, per comprendere, accogliere e benedire. Hai fatto il bene con commovente umiltà, con rara saggezza, con semplicità e affetto”.
Padre Paco López, spagnolo e attualmente in missione in Brasile scrive: “Voglio esprimere la mia comunione con i nostri missionari che lavorano in Portogallo. Sono certo che tutti coloro che conoscevano da vicino il caro padre Norberto, saranno d'accordo nel dire che era un missionario della Consolata pienamente identificato, di una grande umanità e generosità, sempre positivo, gioioso e fraterno”.
Padre Giuseppe Inverardi, che è stato anche Superiore Generale negli anni 80 e principio dei 90, oggi in Tanzania, ricorda in un suo saluto che “padre Norberto è stato mio compagno dal noviziato in poi. Dovevamo andare insieme negli Stati Uniti per studiare teologia, ma alla fine non ce l'abbiamo fatta. Mi dispiaceva di non avere un compagno calmo e ottimista come lui. Ricordo con ammirazione l'assistenza fraterna che egli fornì ai missionari durante la guerra interna in Mozambico. Nulla gli impedì di visitarli, anche in pericolo. Ha portato loro tutto ciò che poteva portare. La sua è una presenza nel mio cuore. Più che pregare per lui, sono sicuro che è lui che prega per me”.