Sfide e speranze: sono questi gli assi portanti del messaggio finale della prima Assemblea ecclesiale dell’America Latina e dei Caraibi che, dal 21 al 28 novembre, si è tenuta a Città del Messico. L’evento si è posto nel cammino che porterà, nel 2023, al Sinodo generale in programma in Vaticano. Il documento episcopale, intitolato “Tutti siamo discepoli missionari in uscita”, chiama in primo luogo la Chiesa del continente ad una “conversione missionaria” che sia accompagnata da una “maggiore responsabilità pastorale”. Vera “esperienza di sinodalità”, di “ascolto reciproco e discernimento comunitario”, l’Assemblea, sottolineano i vescovi, ha rivolto il suo cuore alle diverse realtà della regione, “ai suoi dolori e alle sue speranze”. (Isabella Piro. Vatican News)
SFIDE PASTORALI
1. Riconoscere e valorizzare il ruolo guida dei giovani nella comunità ecclesiale e nella società come agenti di trasformazione.
2. Accompagnare le vittime di ingiustizie sociali ed ecclesiali con processi di riconoscimento e riparazione.
3. Promuovere la partecipazione attiva delle donne nei ministeri, nel governo, nel discernimento e negli organi decisionali ecclesiali.
4. Promuovere e difendere la dignità della vita e della persona umana dal concepimento alla morte naturale.
5. Aumentare la formazione nella sinodalità per sradicare il clericalismo.
6. Promuovere la partecipazione dei laici in ambiti di trasformazione culturale, politica, sociale ed ecclesiale.
7. Ascolta il grido dei poveri, degli esclusi e marginati.
8. Riformare gli itinerari formativi dei seminari includendo temi come l'ecologia integrale, i popoli nativi, l'inculturazione e l'interculturalità e il pensiero sociale della Chiesa.
9. Rinnovare, alla luce della Parola di Dio e del Vaticano II, la nostra concezione ed esperienza di Chiesa come popolo di Dio, in comunione con la ricchezza del suo ministero, che evita il clericalismo e favorisce la conversione pastorale.
10. Riaffermare e dare priorità a un'ecologia integrale nelle nostre comunità, basata sui quattro sogni di Cara Amazzonia.
11. Promuovere un incontro personale con Gesù Cristo incarnato nella realtà del continente.
12. Accompagnare i popoli nativi e gli afrodiscendenti nella difesa della vita, della terra e delle culture.
I padri Julio Caldeira (comunicazione Repam) e Venancio Mwangi (pastorale Afro), Missionari della Consolata che hanno partecipato all'Assemblea Ecclesiale.
MESSAGGIO FINALE
Noi, membri dell'Assemblea Ecclesiale (...) abbiamo vissuto questa Assemblea come una vera esperienza di sinodalità, nell'ascolto reciproco e nel discernimento comunitario di ciò che lo Spirito vuole dire alla sua Chiesa. Abbiamo camminato insieme riconoscendo la nostra multiforme diversità, ma soprattutto ciò che ci unisce. Nel dialogo i nostri cuori di discepoli hanno visto le realtà del continente: i suoi dolori e le sue speranze.
Notiamo e denunciamo il dolore dei più poveri e dei più vulnerabili che soffrono il flagello della miseria e dell'ingiustizia. Ci addolora il grido di distruzione della nostra casa comune e la "cultura dell'usa e getta" che colpisce soprattutto le donne, i migranti e i rifugiati, gli anziani, i popoli indigeni e le persone di origine africana. Siamo afflitti dall'impatto e dalle conseguenze della pandemia che aumenta ulteriormente le disuguaglianze sociali, compromettendo anche la sicurezza alimentare di una gran parte della nostra popolazione. Ci addolora il grido di coloro che soffrono a causa del clericalismo e dell'autoritarismo nelle relazioni, che porta all'esclusione dei laici, specialmente delle donne, nel discernimento e nelle decisioni sulla missione della Chiesa, costituendo un grande ostacolo alla sinodalità. Siamo anche preoccupati per la mancanza di profetismo e di effettiva solidarietà con i più poveri e vulnerabili.
Continuiamo pero a vivere la speranza dalla presenza dei segni del Regno di Dio, che portano a nuovi modi di ascolto e discernimento. Il cammino sinodale è uno spazio significativo di incontro e di apertura per la trasformazione delle strutture ecclesiali e sociali che ci permettono di rinnovare l'impulso missionario e la vicinanza ai più poveri e marginati. (...)
La voce dello Spirito ha risuonato in mezzo al dialogo e al discernimento, indicandoci vari orizzonti che ispirano la nostra speranza ecclesiale: la necessità di lavorare per un rinnovato incontro di tutti con Gesù Cristo incarnato nella realtà del continente; accompagnare e promuovere il protagonismo dei giovani; un'adeguata attenzione alle vittime di abusi nei contesti ecclesiali e impegnarci nella prevenzione; la promozione della partecipazione attiva delle donne nei ministeri e negli spazi di discernimento e decisione ecclesiali. La promozione della vita umana dal concepimento alla morte naturale; la formazione nella sinodalità per sradicare il clericalismo; la promozione della partecipazione dei laici negli spazi di trasformazione culturale, politica, sociale ed ecclesiale; ascoltare e accompagnare il grido dei poveri, esclusi e dimenticati.
Il rinnovamento dei programmi di formazione nei seminari affinché assumano come temi necessari l'ecologia integrale, il valore dei popoli nativi, l'inculturazione e l'interculturalità, il pensiero sociale della Chiesa, e tutto ciò che contribuisce a una formazione adeguata nella sinodalità. Rinnovare alla luce della Parola di Dio e del Vaticano II il nostro concetto ed esperienza di popolo di Dio; riaffermare e dare priorità al vivere i sogni di “Querida Amazzonía”; accompagnare i popoli nativi e afrodiscendenti nella difesa della vita, della terra e delle loro culture.
Con grande gratitudine e gioia riaffermiamo in questa Assemblea Ecclesiale che la via per vivere la conversione pastorale frutto del discernimento di Aparecida è quella della sinodalità. La Chiesa è sinodale in se stessa, la sinodalità appartiene alla sua essenza; perciò non è una moda passeggera o uno slogan vuoto. Con la sinodalità stiamo imparando a camminare insieme come Chiesa Popolo di Dio coinvolgendo tutti senza esclusione, nel compito di comunicare la gioia del Vangelo a tutti, come discepoli missionari in cammino. (...)
Ringraziamo il Signore della Vita e tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione di questa Assemblea e le mettiamo sotto la protezione della Vergine di Guadalupe che accompagna con la sua tenerezza materna il cammino della Chiesa in questo continente. Le affidiamo i frutti di questo evento ecclesiale e chiediamo la sua intercessione perché con coraggio e creatività possiamo diventare una Chiesa in uscita, sinodale e missionaria, come il Signore si aspetta da noi, perché siamo tutti discepoli missionari in uscita.
Dato a Città del Messico, il 27 novembre dell'anno del Signore 2021
Intervento del padre Venancio Mwangi IMC nella conferenza stampa finale dell'Assemblea.