Il Vescovo di Temuco, Sua Ecc. Mons. Hector Eduardo Vargas Bastidas, S.D.B. in una testimonianza inviata a Fides, illustra la situazione dopo gli attacchi alle chiese avvenuti di recente nel sud del Cile. Ormai sono nove le chiese e cappelle date alle fiamme durante i primi mesi del 2016, e sul posto sono stati trovati messaggi relativi alla causa mapuche .
A livello nazionale, la popolazione mapuche conta più di un milione di persone. Nella diocesi di Temuco ci sono sacerdoti, diaconi, religiosi, animatori e catechisti appartenenti ai mapuche che ogni giorno lavorano per la Buona Novella.
Mons. Héctor Vargas ribadisce a Fides quanto ha già detto ai media dopo gli attacchi alle chiese e alle cappelle nella regione di La Araucania e della provincia di Arauco: “sarebbe disposto persino a dare la vita” per risolvere il conflitto che esiste nella zona.
"Il tema di fondo sono i gravi problemi che per tanto tempo hanno subito i Mapuche – spiega il Vescovo -, e i rinvii da parte dello Stato che si può dire si prolungano da più di un secolo".
"E' incomprensibile la vicenda degli incendi ai tempi, in particolare quando le chiese per lungo tempo sono state al servizio delle comunità Mapuche e del popolo mapuche, non solo sotto il profilo religioso, ma anche culturale e di promozione umana e nella difesa della loro cultura" sottolinea il Vescovo di Temuco.
"Da parte nostra, se l’offerta della vita potesse aiutare a risolvere questo grave problema, molti di noi sarebbero forse disposti a fare anche questo gesto" ha concluso.
Fonte: Agenzia Fides