ASCOLTA
In quella stessa regione c’erano anche alcuni pastori. Essi passavano la notte all’aperto per fare la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce, ed essi ebbero una grande paura. L’angelo disse: «Non temete! Io vi porto una bella notizia che procurerà una grande gioia a tutto il popolo: oggi per voi, nella Città di Davide, è nato il Salvatore, il Cristo, il Signore. Lo riconoscerete così: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia». (Lc 2,8-12)
RIFLETTI
In questo anno travagliato voglio augurarvi un Buon Natale pieno di speranza da estendere a tutti voi, alle vostre famiglie, ai piccoli e agli anziani, ai giovani e agli adulti, ai vicini e ai lontani, nel ricordo pieno d’affetto di chi ci ha lasciato, rapito dalle nostre case e dai nostri cuori. La nostra Madonna della Consolata sia posta nel vostro presepe e nelle vostre abitazioni per donarvi fiducia, consolazione e speranza.
NATALE È NOSTALGIA DELLA NASCITA. Non solo dell’inizio della vita, ma di quell’età in cui la meraviglia del mondo sta davanti agli occhi del bimbo col suo mistero luminoso. È impulso a ritornare all’origine di sé stessi. Soprattutto in questo momento di smarrimento e incertezza. Anzi è desiderio di mettersi a sognare un futuro di speranza. La parola che illumina il cielo ancora buio è rinascere. La festa del Natale viene a dirci che c’è un bene grande che non muore, che la vita rinasce nel calore di una mangiatoia, che le restrizioni e i disagi li hanno vissuti anche Giuseppe e Maria, ma la fede, la speranza e l’amore li hanno guidati e sostenuti. Nell’essenzialità hanno trovato il senso, la direzione del loro cammino, negli occhi del Bambino hanno scoperto il Mistero da accogliere.
Quel Dio, che nasce sulla terra, in realtà rinasce in tutti gli uomini, alimentando in essi la speranza della pace e della fratellanza.
NATALE È UN NUOVO INIZIO. Da quella notte in cui a Betlemme si udì il primo vagito di Gesù Bambino e l'osanna degli Angeli, tutto è diventato diverso, e niente è stato più come prima. Un grande inizio nella vita del mondo! Natale ha segnato l'inizio di un rinnovamento, che non ha altro riscontro nella storia dell'umanità; ha segnato la creazione di un tempo nuovo e di una legge nuova.
NATALE È INCONTRO. Più che andare nella direzione di un tempo, seppure nuovo, seppure grande, noi siamo diretti verso un incontro: l'incontro con una Persona, il Dio fatto uomo, l'inviato dal Padre per salvare il genere umano e portare all'uomo il comandamento nuovo dell'amore. Questo incontro, avvenuto storicamente una volta per sempre, è reso vivo, sacramentalmente, quotidianamente, nella Chiesa e nei singoli fedeli, mediante l'Eucaristia.
NATALE È SPERANZA. Dalla grotta di Betlemme emergono un invito e una speranza, un dono e una consegna all'umanità in generale e alla nostra famiglia missionaria in particolare: un invito a superare il rischio di rimanere soli o dell'incomunicabilità, paradossali ma reali nella società delle moltitudini e della comunicazione. Questa speranza non va confusa con un sentimento ma è una persona, il il Cristo Salvatore e Redentore, che è entrato nella nostra storia per prendervi dimora sino alla fine del tempo, segno di un amore senza limiti per l'uomo.
Noi siamo chiamati a essere, ma anche a diventare, giorno dopo giorno, cristiani pienamente inseriti nella sequela di Cristo. Dobbiamo avere gli occhi e il cuore rivolti al mistero della Grotta, per guardare meglio e più a fondo nella realtà della nostra gente. Dobbiamo impegnarci per la missione che continua ad annuciare il Vangelo come una novità perenne che risuona oggi in mezzo ai rumori e al fragore di una società, che trova sempre maggiori difficoltà a guardare dentro sé stessa.
(tratto dal messaggio di Natale 2021 a missionari, missionarie, amici e laici)
PREGA
Vieni, Spirito Santo. Tu che susciti lingue nuove e metti sulle labbra parole di vita, preservaci dal diventare una Chiesa da museo, bella ma muta, con tanto passato e poco avvenire. Vieni tra noi, perché nell’esperienza sinodale non ci lasciamo sopraffare dal disincanto, non annacquiamo la profezia, non finiamo per ridurre tutto a discussioni sterili. Vieni, Spirito Santo d’amo- re, apri i nostri cuori all’ascolto. Vieni, Spirito di santità, rinnova il santo Popolo fedele di Dio. Vieni, Spirito creatore, fai nuova la faccia della terra. Amen.
(Papa Francesco , 9 ottobre 2021)