ASCOLTA
Lettura del Vangelo di Matteo (13,54-56)
Venuto nella sua patria insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove mai viene a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del carpentiere? Sua madre non si chiama Maria e i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle non sono tutte fra noi? Da dove gli vengono dunque tutte queste cose?».
RIFLETTI
Testimonianza della piccola sorella Emily (Milano)
In questo tempo di Covid paradossalmente ci sentiamo tutti più vicini, malgrado l’isolamento fisico. Nella nostra zona si è creata subito una rete di solidarietà per raggiungere i più fragili: la Caritas ha fatto appello anche alla nostra disponibilità perché molti volontari non possono più partecipare.
Quando esco per gettare le immondizie o comprare qualcosa, gli incontri sono rari ma quasi sempre, anche se non ci conosciamo, ci guardiamo negli occhi e scambiamo un saluto. Ieri tornando alla fraternità ho alzato lo sguardo per vedere i bei disegni appesi alle finestre: in quel momento passava un ragazzo e mi ha sorriso. “Sono belli, vero? Li abbiamo fatti noi…” m’ha detto, tutto fiero, indicando la sua finestra. Grazie Samir per il tuo sorriso che dà speranza e gioia. Mi rendo conto che il fatto di aver rallentato e quasi arrestato i ritmi – che qui a Milano sono spesso frenetici – ci rende più attenti a quello che succede accanto a noi: gli uccellini che cantano, le persone che passano, il sole che anche oggi si alza! Rosanna, una amica e vicina molto cara, passando davanti alle nostre finestre al ritorno dal lavoro, ha gridato: “Sorella, guarda dalla finestra!” Voleva semplicemente salutarci e scambiare due parole. “Io credo che quando tutto sarà finito saremo differenti, migliori spero…” ci diceva con una espressione seria e grave. In questo periodo, siccome le pulizie non si possono fare “on line”, continuiamo a lavorare nella precarietà del giorno dopo giorno che la situazione esige.
Riflessione sulla vita di Fratel Carlo
Fratel Carlo si lascia guidare dalla logica dell'incarnazione, aprendo un nuovo cammino di contemplazione perché ciò che lo spinge è l'amore del suo amatissimo fratello e Signore Gesù. "Ho tanta sete di condurre finalmente la vita che ho intravisto, intuito camminando per le vie di Nazareth, che furono calpestate dai piedi di nostro Signore, povero artigiano, sperduto nell'abbiezione e nell'oscurità".
"L'incarnazione ha la sua fonte nella bontà di Dio… Ma una cosa appare, innanzitutto, così meravigliosa che brilla come un segno sfolgorante: è l'umiltà infinita che un tale mistero contiene: Dio, l'essere, l'infinito, che si fa uomo, l'ultimo degli uomini".
PREGA
O Padre, aiutaci a vivere “Silenziosamente, nascostamente come Gesù a Nazareth, oscuramente, come lui, passare sconosciuto sulla terra, come un viaggiatore nella notte, poveramente, laboriosamente, umilmente, dolcemente, facendo il bene come lui, disarmato e muto dinanzi all'ingiustizia come lui; imitando in tutto Gesù nella sua vita a Nazareth e, giunta l'ora, nella sua Via Crucis e nella sua morte”