I Domenica Avvento - Anno C

Pubblicato in Domenica Missionaria

Letture:
Ger 33,14-16; 
Sal 24; 
1Ts 3,12-4,2; 
Lc 21,25-28.34-36;

Comunione
Il Signore elargirà il suo bene,
e la nostra terra produrrà il suo frutto.

 

INTRODUZIONE: Letture bibliche nell’Anno Liturgico:

A livello di letture bibliche gli anni liturgici sono in realtà tre nel ciclo festivo (A, B, C) e due nel ciclo feriale (I e II, ovvero dispari e pari), in maniera che i fedeli possano attingere più abbondantemente al patrimonio scritturale biblico. Nell'insieme degli Anni Liturgici vengo letti tutti i brani più importanti della Sacra Scrittura secondo uno schema organico e ben determinato.

Nell' "anno A" viene letto il Vangelo secondo Matteo, nell'"Anno B" quello secondo Marco, nell'"Anno C" quello secondo Luca. San Giovanni si legge nel Lezionario festivo dell' "Anno B" durante l'estate, con il cap. 6, e in quello dell'"Anno A" delle domeniche terza, quarta e quinta di Quaresima, dove si leggono le tre pericopi più marcatamente battesimali: la Pericope della Samaritana, il cieco nato, la risurrezione di Lazzaro.

Nel ciclo feriale la lettura evangelica è la stessa tutti gli anni, mentre varia la prima lettura, tratta normalmente dall'Antico Testamento, e dagli Atti degli Apostoli nel Tempo Pasquale.

 

A tutti buon nuovo anno liturgico, che inizia con questa prima domenica d'Avvento. 

Soffermiamoci un poco su questa parola: "Avvento". Deriva dal latino "Adventus", cioè venuta; e la venuta è quella del Cristo: la prima è quella della nascita, e infatti noi oggi iniziamo il tempo liturgico che ci avvicina a questo evento, il Natale; la seconda, quella della "parusia", che avverrà alla fine dei tempi.

La prima e la terza lettura ci parlano di queste due venute. La prima lettura si riferisce alla prima venuta. Il profeta Geremia, infatti, afferma: «In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra» (Ger 33,15).

Della seconda venuta ci parla il Vangelo: «Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con grande potenza e gloria» (Lc 21,27).

Per prepararci a questa venuta, il Vangelo ci esorta a pregare con perseveranza: «Vegliate in ogni momento pregando» (Lc 21,36).

Questa doppia venuta si estende nel tempo e nella storia: non riguarda solo il popolo di Israele, ma tutta la Chiesa universale. Una Chiesa,  in cui si deve stare svegli in atteggiamento di preghiera, per avere la forza di superare tutti i mali che "stanno per accadere", e presentarsi così, nei tempi ultimi, al Figlio dell'uomo. 

Il messaggio di questa domenica è dunque chiaro ci esorta a comportarci rettamente, ricercando la nostra santificazione e l'amore fraterno. Infatti nella seconda lettura S. Paolo così scrive ai Tessalonicesi: «Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell'amore fra di voi e verso tutti [...] per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità» (1Ts 3,12-13).
Il cristiano, deve vivere nella dimensione dell'attesa. Si tratta però di un'attesa attiva, non di un "futuro" che non conosciamo, bensì di un "avvenire": di qualcosa cioè che avviene nel tempo, che si realizza nella storia, nella nostra vita, giorno dopo giorno. 

Avvento significa:

  • accettare il provvisorio nella nostra vita di esseri umani e di credenti;
  • vivere il già e non ancora della storia;
  • attendere la novità, l'inedito, e non rincorrere il vecchio;
  • fedeltà al Cristo povero e sofferente che cammina con noi nei viottoli accidentati della storia e che con noi attende la liberazione;
  • accettare di perdere l'illusione di vivere in una stagione di grandi certezze, di miti e di ideali assoluti;
  • entrare nella più umile dimensione di questuanti di senso del provvisorio, in ciò che non dà sicurezza, vivere nel dubbio. 

Può sembrare frustrante vivere nella quotidianità questo sentimento dell'attesa. Può addirittura essere faticoso, come quando nel corso di una salita in montagna la vetta pare sempre essere lì, a portata di mano, ma richiede invece ancora grandi sforzi per essere raggiunta.

La speranza, virtù teologale, dataci da Dio nel Battesimo con la fede e la carità, è parte della storia: la coscienza della nostra debolezza, della nostra fragilità e della nostra impotenza costruisce un progetto di liberazione.

Due suggerimenti per l’Avvento:

-          leggere ogni giorno le letture della Messa, o pregare insieme in famiglia ogni sera. Da qui scaturiranno propositi di miglioramento.

-          un altro suggerimento ci è indicato dalla Colletta, la preghiera iniziale della Messa, in cui abbiamo chiesto a Dio di suscitare in noi la volontà di andare incontro a Gesù con le opere buone. Il campo delle opere buone è sconfinato.

La Madonna = la Vergine dell’attesa, come ha atteso la nascita di Gesù?

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