L’Ufficio Generale per la Formazione ha realizzato, dal 1 al 27 settembre a Roma, il secondo corso di formazione permanente per un gruppo di missionari della Consolata giubilari che, in questo sessennio, festeggeranno 25 anni di ordinazione sacerdotale e/o di professione religiosa.
Guidati da diversi esperti i partecipanti hanno riflettuto su temi importanti della vita consacrata e della missione, e hanno visitato alcuni luoghi storici di Roma, Firenze, Assisi, e le radici dell’Istituto a Torino e Castelnuovo Don Bosco, città natale di San Giuseppe Allamano.
La Messa di chiusura del corso, il 27 settembre, è stata presieduta dal Superiore Generale, padre James Lengarin. La celebrazione è iniziata nel parcheggio sotterraneo della Casa Generalizia ricordando il mondo oscuro. Ciascuno è stato invitato ad accendere una candela dal Cero Pasquale, simboleggiando che i missionari che celebrano 25 anni di sacerdozio o di vita religiosa sono passati dal mondo delle tenebre al mondo di luce che è Cristo stesso.

Poi, con la candela accesa in mano, i missionari hanno recitato un credo particolare referente alla formazione continua. Un credo incentrato sulla fede personale: la parola di Dio, la vita consacrata, San Giuseppe Allamano, la missione ad gentes, il rinnovato impegno di ritornare a Cristo, prendersi cura di sé, la vita comunitaria e la Santissima Vergine Consolata.

Con le candele accese, in processione, i missionari si diressero verso la cappella, seguendo il Cero Pasquale, le statue della Vergine Consolata e di San Giuseppe Allamano e il banner con il logo e le foto dei partecipanti al corso.
Nella Santa Messa, il Superiore Generale, ispirato dal brano del Vangelo delle nozze di Cana (Gv 2,1-11), ha esortato il gruppo a “vivere una vita santa e a guidare il popolo di Dio con una vita esemplare. Nel mondo di oggi, le persone seguono l'esperienza di vita piuttosto che una dottrina vuota. Il mondo richiede impegno e dialogo”.

Padre James Lengarin e padre Matthews Odhiambo Oduor
Il comando di Gesù ai servi, “riempite le giare è un invito all'azione, un invito alla fiducia e un invito alla missione per ciascuno di voi che celebra il Giubileo dei 25 anni. Quello che ci si aspetta da ognuno di noi, è prendere sul serio la parola di Dio come guida per la propria vita missionaria come servitori di Cristo”, ha commentato il Padre Generale, esortando i missionari ad essere “attenti ascoltatori della Parola di Dio. Ascoltare la Parola di Dio e agire in base ad essa, come accadde alle nozze di Cana, compirà grandi miracoli nella nostra vite”.
Padre Lengarin ha anche ricordato ai giubilari le celebri parole del Fondatore: “Primi santi e poi missionari”. San Giuseppe Allamano ha sottolineato che “la missione scaturisce dalla contemplazione. I missionari devono essere il volto visibile della tenerezza di Dio e la santità inizia con il silenzio. La vocazione non è un dono personale, ma deve essere condivisa con il popolo di Dio. È importante che i giubilari siano testimoni di consolazione. Dio ci ha scelti per riempire i vuoti nella vita delle persone”, ha aggiunto.
Ha ricordato anche le parole di Papa Francesco: “Il sacerdote non è un amministratore del sacro, ma un pastore che cammina con il suo popolo”. Infine, il Superiore Generale ha ringraziato i missionari e li ha incoraggiati a “essere fedeli testimoni del Vangelo nelle missioni”.
Il Consigliere Generale responsabile della formazione, padre Matthews Odhiambo Oduor, ha espresso il suo apprezzamento al Superiore Generale e a tutta la Direzione Generale dell'Istituto per la loro dedizione nell'assicurare ai missionari giubilari la possibilità di fare questo corso di aggiornamento. Ha inoltre ringraziato in modo speciale i padri Antonio Rovelli ed Ernesto Viscardi per l'organizzazione e il coordinamento dei diversi momenti del corso.

È stato rivolto anche un ringraziamento speciale alla comunità della Casa Generalizia per la accoglienza e a tutte le commissioni incaricate dei diversi servizi per la loro disponibilità e impregno.
Infine, ma non meno importante, padre Matthews Odhiambo ha ringraziato il gruppo dei missionari giubilari per la dedizione e la maturità dimostrate durante l'intero percorso di formazione permanente.
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Hanno partecipato al corso, in lingua Inglese, 15 missionari (14 padri e 1 fratello) provenienti dall'Africa, dall'America latina e dall'Europa. Un primo corso, in Italiano, è stato realizzato nel mese di maggio 2025, ed è previsto anche un terzo corso nel settembre 2027.
* Padre Deogratias Makei Mlay, IMC, missionario in Tanzania.










