Per l'aggregazione al Collegio dei Dottori della Facoltà Teologica di Torino occorrevano due esami: uno privato (discussione su una tesi e poi lezione magistrale di mezz'ora su un tema assegnato) e uno pubblico. Padre Giuseppe Allamano ha sostenuto l'esame privato il 22 dicembre 1876 e quello pubblico il 12 giugno 1877.
Questo esame pubblico consisteva nella presentazione della tesi scritta e in una disputa, in lingua latina, della durata di tre ore su sei tesi prescelte tra 160 di Teologia Morale, Dogmatica e di S. Scrittura. L'esame pubblico, iniziato alle 10, terminò all'una e un quarto. Agli esaminatori, verso le 11, si unì pure l'arcivescovo. Durante questo periodo l'Allamano era direttore spirituale appena nominato per l'anno scolastico 1876 - 1877.
Il titolo della tesi presentata dall'Allamano era: “De admirabili Filii Dei Incarnatione” (Sulla meravigliosa Incarnazione del Figlio di Dio). La tesi stampata consta di 72 pagine: le prime 39 contengono la tesi propriamente detta, cioè lo studio sul tema prescelto, mentre le rimanenti riportano le 160 tesi. L'Allamano ha fatto stampare la tesi in due forme: la maggior parte con la copertina cartoncino color cenere, con le parole in nero; alcune copie con la copertina più elegante (cartonato colore blu e scritta in oro).
Padre Igino Tubaldo ha fatto uno studio interessante sulla tesi dell'Allamano, ripercorrendone tutti i passaggi: perché ha desiderato ottenere questo titolo di “dottore collegiato”; quale la ragione per la scelta del tema; quando e dove ha preparato il materiale per la tesi e per l'esame pubblico; le sue reazioni fisiche (esaurimento fino ad emottisi, con amministrazione del S. Viatico) e reazioni psicologiche, espresse anche in seguito, ecc. Padre Tubaldo ha pure presentato una breve sintesi del contenuto della tesi.
Nell'Archivio Generale è conservato un faldone contenente i documenti personali dell'Allamano (nascita, battesimo, cresima, ecc., fino a questo esame); ci sono pure due copie della tesi: uno con la copertina normale e uno con la copertina elegante.
Per approfondire questo tema, (cf.: TUBALDO IGINO, Giuseppe Allamano, Il suo tempo - La sua vita - La sua opera, ed. Missioni Consolata, Torino 1982, I, pp. 278 – 293). Sono pure interessanti le notizie successive sulla condizione di salute dell'Allamano (dopo questi esami); prima in vacanza ad Oropa e poi a Ceres, fino alla cessazione delle emottisi e il ritorno a Torino: (cf. pp. 293 - 296).
Anche padre Lorenzo Sales ne ha parlato nella biografia, ma molto in breve: (SALES LORENZO, Il Servo di Dio Canonico Giuseppe Allamano Fondatore delle Missioni della Consolata, ed. Istituto Missioni Consolata, terza edizione. Torino 1944, pp. 73-75).
La notizia dell'aggregazione dell'Allamano al Collegio dei Dottori fu data dal giornale “L'Unità Cattolica”, n. 139, venerdì 15 giugno 1877, Cronaca italiana, p. 555. Il testo si trova in: Lettere, I, 81-82.
Il fatto che San Giuseppe Allamano fosse ben preparato è molto incoraggiante. Ci spiega perché era solito dire che un missionario poco istruito è come una lampada spenta. Studiare è importante perché amplia le nostre conoscenze, affina il pensiero critico e la capacità di risolvere i problemi a beneficio delle missioni. Favorisce la crescita personale e professionale e accresce la fiducia in se stessi, preparando così il missionario a servire meglio il popolo di Dio. Studiare fornisce agli individui le conoscenze e le capacità necessarie per prendere decisioni consapevoli. Questo è fondamentale per l'ambiente missionario in continua evoluzione.
L'Istituto continua a incoraggiare i missionari ad avvalersi di diverse discipline, con l'obiettivo di preparare persone in grado di affrontare le situazioni emergenti nel campo missionario. Studiare ci aiuta ad essere in grado di gestire e presentare correttamente la verità del Vangelo al popolo di Dio. Che San Giuseppe Allamano ci ispiri a qualificarci sempre di più per il bene della missione.
* Padre Jonah Makau, IMC, Postulazione e Ufficio Storico.










