Padre Antonio Vismara (1942-2025), missionario della Consolata, nato a Ossona, Milano, ha lasciato un'eredità di dedizione e servizio, soprattutto nella formazione di giovani seminaristi. Il suo periodo presso il Seminario Teologico dell'Allamano House di Nairobi, in Kenya, tra il 1997 e il 2006, ha avuto un impatto significativo su coloro che ha formato, trasformando la casa in una famiglia, come immaginato dal nostro Fondatore e Padre, San Giuseppe Allamano.
L'opera di padre Vismara come formatore può essere compresa a partire dalla nozione evangelica di conversione. In questo senso, si può parlare di una prima e di una seconda fase di padre Vismara come formatore. Nei suoi primi anni di servizio presso la casa di formazione, arrivò con una visione e preconcetti delle dinamiche comunitarie e dell'accompagnamento formativo. Tuttavia, questa percezione iniziale non divenne una barriera, ma anzi gli permise di aprirsi ad una comprensione più profonda della realtà concreta degli studenti di teologia. Così, quella che all'inizio sembrava una distanza si è trasformata in un'opportunità per avvicinarsi, con maggiore sensibilità alla realtà dei formandi. Ciò ha contribuito a creare uno stile di formazione in cui l'ascolto, la guida e l'offerta di pieno supporto erano tratti distintivi del suo lavoro missionario ed educativo.

Eucaristia nella cappella del Seminario Teologico "Allamano House" di Nairobi. Foto: Allamano House
In termini generali, la vita e la missione di padre Antonio Vismara, viste dalla prospettiva della conversione, possono essere comprese attraverso tre dimensioni profondamente interconnesse: umanesimo, pedagogia e spiritualità religiosa. Queste tre dimensioni riassumono le testimonianze di alcuni missionari formatisi durante il suo rettorato.
Umanesimo
Padre Vismara è considerato un vero umanista. La sua costante attenzione alla dignità dei giovani in formazione lo ha portato a canalizzare gli aiuti esterni che riceveva non a suo, ma a loro vantaggio. Allo stesso tempo, era attento ai poveri e ai vulnerabili che si presentavano ai cancelli del seminario per chiedere aiuto. Padre Vismara ha promosso uno stile di vita basato sulla carità concreta e su un impegno sociale che ha reso la missione un vero esercizio di amore e servizio. Inoltre, la sua vicinanza umana ha generato legami che hanno favorito la crescita personale e comunitaria.

Pedagogia
Dal punto di vista dei suoi studenti, padre Vismara non era un uomo di grandi discorsi filosofici, teologici o psicologici. Tuttavia, la sua formazione sacerdotale e la sua esperienza di vita gli permisero di essere un pedagogo sulla falsariga di San Giuseppe Allamano. Da un lato, come insegnante, insisteva sulla centralità degli studi teologici, non come fine a se stessi, ma come strumenti essenziali per l'annuncio del Vangelo.
Padre Vismara ripeteva: "Dovete studiare, prepararvi per la missione. Chi non sfrutta questo periodo perde tutto e non lo ritroverà più. Utilizzate le risorse di questa casa, come la biblioteca, la cappella e la sala computer. La missione non vi offrirà le stesse condizioni per approfondire i vostri interessi, soprattutto le vostre conoscenze".
Allo stesso tempo, integrava questo rigore intellettuale con la pratica del lavoro manuale, che promuoveva nelle ore serali, per sostenere sia le finanze del seminario che a rafforzare la disciplina, l'umiltà e il senso di responsabilità dei seminaristi. Questa sintesi di studio serio e lavoro pratico rifletteva la sua visione olistica della formazione missionaria. Inoltre, la sua capacità di ascoltare attivamente ogni studente nei dialoghi formativi permetteva a molti di sentirsi compresi, accompagnati e rafforzati nel loro percorso vocazionale.

Padre Antonio Vismara con un gruppo di studenti nell'Allamano House a Nairobi
Spiritualità e Vita Religiosa
Due caratteristiche principale del missionario della Consolata sono la preghiera, e la spiritualità mariana e eucaristica. È lì che i figli di San Giuseppe Allamano trovano le radici che conducono alla coerenza di tutto il loro lavoro pastorale e missionario. Padre Vismara ha vissuto una profonda relazione con Dio, coltivata nella preghiera quotidiana e nell'Eucaristia, intimamente intrecciata alla vita comunitaria. Da lì, manifestò passione pastorale e zelo missionario fedele al suo carisma, convinto che la missione sia soprattutto vivere il Vangelo con autenticità, dedizione e servizio. Nella sua vita, riflessione teologica, impegno pastorale e carità quotidiana si integrarono in una spiritualità solida e di vera testimonianza.
In definitiva, il ricordo di padre Antonio Vismara rimane fonte di ispirazione per l'Istituto, ma in particolare per i formandi. Con la sua vita ha affermato che la formazione non si limita a impartire conoscenze, mache implica anche accompagnare, comprendere e sfidare con amore coloro che cercano di seguire Cristo e San Giuseppe Allamano.

Padre Antonio VIsmara quando era Superiore Regionale in Etiopia con il padre Tamrat Markos Mitore alla vigilia della sua ordinazione il 12/07/2008 presso la parrocchia di San Pietro e San Paolo a Metehara nella diocesi di Harar
In un tempo in cui la missione si trova ad affrontare sfide socioculturali e spirituali, così come l'intelligenza artificiale, la memoria di padre Vismara ci invita a riscoprire il potere della semplicità: il gesto umano che riconcilia, il lavoro umile che costruisce comunità e la fede profonda che sostiene la speranza. Il suo ricordo ci sprona a guardare alla nostra vocazione missionaria e religiosa e a chiederci: come possiamo essere educatori che sanno armonizzare le regole con il cuore? Come possiamo vivere la missione come un incontro trasformativo e non solo come un compito pastorale?
Concedigli l'eterno riposo, Signore, che l'anima di padre Antonio Vismara, educatore missionario, riposi in pace. Amen.
* Padre Maurice Awiti, IMC, missionario in Colombia.











